34°

47 1 0
                                    

Altra solita routine.

Vado a scuola, ma una volta scesa dal treno non vedo Ale.

Strano. Di solito mi aspetta sempre davanti alla stazione.

Mi giro intorno finchè lo vedo in lontananza che saluta un'altra persona. La osservo meglio e noto che è Eleonora.

Giuro che non sopporto la sua presenza. Sento fino a qui la sua voce così... così... irritante.

Mi avvicino ad Ale, il quale si gira quando mi ritrovo a pochi metri da lui.

A:"Buongiorno piccola"

F:"Buongiorno" dico mentre mi bacia la fronte.

A:"Tutt'apposto? Ti vedo un po'... infastidita"

F:"Si, inutile nasconderlo. Penso che tu ci possa arrivare anche da solo"

A:"Eleo-"

F:"no, per favore. Non dire il suo nome. Mi irrita solo nominarla"

A:"ahah, dai. Non devi prendertela. Ho occhi solo per te" dice rassicurandomi.

F:"non è il fatto che io non mi fido di te. Dopo tanto tempo, sto dando fiducia a qualcuno quindi voglio provare a fidarmi. Il problema è lei. Mi infastidice il suo sguardo, la sua voce, la sua presenza"

A:"forza, non pensarci. Io sono qua. Non c'è nessun motivo per cui lei possa catturare la mia attenzione"

Nel mentre arriviamo a scuola. Do la buonafortuna ad Ale. Ha l'interrogazione di italiano.

Ieri abbiamo studiato tutto il pomeriggio fino a sera, spero non si faccia prendere dall'ansia e che tutto quel lavoro dia i suoi frutti.

Rimango così in ansia per tutte le sei ore. Finalmente suona l'ultima campanella della giornata, così mi dirigo fuori da scuola e lo aspetto curiosa, finchè lo vedo in lontananza.

F:"eccoti. Quindi? Com'è andata?" dico in ansia mentre aspetto una sua risposta che arriva solo dopo diversi secondi, mentre tiene lo sguardo basso.

A:"8!" dice abbracciandomi per i fianchi facendomi sollevare i piedi da terra.

F:"Grande! Sono così felice! Sapevo che ce l'avresti fatta"

A:"Non so come ringraziarti, davvero"

F:"Mi basta averti vicino" dico guardandolo mentre rimaniamo ancora abbracciati.

F:"promettimi che continuerai ad impegnarti a scuola"

A:"te lo prometto" restiamo abbracciati finchè ci allontaniamo nel momento in cui sentiamo una voce nominare il suo cognome.

P.ssa:"Palmieri, eccolo. Volevo congratularmi ancora una volta con lei. Ultimamente lo vedo meglio. Più presente a scuola e anche i suoi voti ne sono la dimostrazione"

A:"grazie mille, ne sono felice"

P.ssa:"spero continui così, miraccomando. Sta molto meglio in questa luce diversa. Se l'amore è la causa di ciò, allora spero che duri per sempre. A domani" dice allontanandosi mostrando un leggero sorriso.

Ci guardiamo e ci mettiamo a ridere.

A:"è tutto merito tuo. Mi hai cambiato, in meglio"

F:"Sono un sacco felice per te"

È così bello vedere i risultati del bene che facciamo negli altri. Mi mette allegria vederlo stare così bene.

Quella stessa sera decidiamo di uscire a fare un giro.

Andiamo in macchina in centro, per poi parcheggiare e girare a piedi finchè arriviamo in un parco quasi vuoto in riva al lago, dove ci sediamo su una panchina mentre guardiamo il panorama.

Piccoli DettagliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora