Mi sveglio con un po' di mal di testa.
All'inizio non capisco nulla ma poco dopo ricordo della scorsa notte.
Mi sento con poche forze.
Guardo l'orologio e sono le 05:30.
È ancora presto, ho dormito circa 6 ore ma questo mal di testa mi tormenta.Così decido di scendere giù e prendere qualcosa per farmi passare questo dolore, bevo un po' d'acqua e torno su. Guardo il telefono e vedo una notifica: è un messaggio di Mat e una sua chiamata persa.
'Mat: Fra, non ti trovo più. Mi stai facendo preoccupare. Chiamami appena puoi.'
'Io: hey, scusa se rispondo solo ora. Ieri stavo poco bene e quindi abbiamo deciso di tornare a casa prima, ma tranquillo, nulla di grave. Ci vediamo'Appoggio il telefono sul comodino e provo ad addormentarmi visto che ho ancora almeno una mezz'oretta di tempo e magicamente mi addormento velocemente.
⏰
Ed ecco di nuovo la sveglia. Mannaggia...
Sto molto meglio ma ammetto che non mi dispiacerebbe rimanere ancora un po' qui.Con coraggio, mi alzo dal letto, apro l'armadio e prendo un maglia e un pantalone nero. Mi preparo velocemente, decido di mettere solo un filo di correttore per coprire le occhiaie e scendo giù.
M:"buongiorno cara. Come ti senti?"
F:"sto bene mamma, molto meglio"
M:"ne sono contenta. Ah, ti volevo dire che oggi al ritorno da scuola non ci sarò, devo andare in ufficio perché vogliono che li aiuti quindi non so quanto tempo ci metta"
F:" non ti preoccupare, me la caverò. Ric dov è?"
M:"è uscito presto stamattina, lo passavano a prendere"
F:"Ah, perfetto. Meglio che vada anche io. Ci vediamo mami"Esco di casa e vado in stazione. 2 minuti prima che arrivasse il treno, vedo Carlotta che corre: per poco lo avrebbe perso.
Saliamo sulla carrozza e ci sediamo vicino ai finestrini. La mia amica inizia a guardare il telefono ma nel mentre si addormenta come suo solito.
Io rimango a osservare il paesaggio, non mi stancherò mai di farlo. È come se ogni giorno ci fosse qualche particolare diverso da studiare.
Senza neanche rendermi conto, arriviamo alla nostra fermata, così sveglio Carlotta, ci salutiamo e ognuno va per la propria strada.
Io frequento una ragioneria perché mi intrigano molto queste materie, Carlotta invece ha deciso di frequentare un linguistico e devo dire che è molto portata.
Mentre cammino lo noto, è di nuovo lui.
Lo riconosco facilmente perché indossa quasi sempre il cappuccio della felpa e adesso sono riuscita anche a guardarlo in faccia.
Ci siamo anche incrociati gli sguardi per pochissimi secondi, cosa che accade molto spesso quando sei in un luogo pubblico con degli sconosciuti.
È abbastanza alto, capelli mori con un po' di ciuffo mi sembra, ma avendo il cappuccio ho fatto fatica a notarlo.
Prosegue davanti a me finché entra nel cortile: frequenta la mia stessa scuola.
Ora capisco perché lo incontravo così spesso visto che abbiamo gli stessi orari.
Entro anche io nel cortile e lui si gira guardandomi per un breve attimo.
Mi avrà riconosciuto da prima? Mentre pensavo, arrivano le mie amiche.G:"hey, come va Fra?"
F:"molto meglio, mi sono ripresa. Grazie ancora Gio"
G:"ma figurati"
F:"non ti vedo molto attiva come il tuo solito, Ludo"
L:"lascia stare" dice quasi affaticata "non so nemmeno io con che forza mi sia alzata stamattina e sia arrivata qua"
G:"mo il problema sarà arrivarci a fine giornata. Oh, stanno aprendo le porte, entriamo che sto iniziando ad avere un po' freddo rimanendo qui ferma"Così ci dirigiamo verso la porta, cerco quel ragazzo ma non lo vedo più. Sarà già entrato...
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Anche questa giornata è finita. È stata leggermente più pesante di ieri e tutti i prof sono già a metà delle loro spiegazioni prima delle verifiche, quindi dovrei iniziare a studiare un po' per non ridurmi all'ultimo e impazzire.L:"non so quanti caffè io abbia bevuto oggi, ma c'è l ho fatta. Il prossimo obbiettivo è quello quello riuscite a tornare a casa"
F:"mamma mia, sei proprio distrutta amica mia... miraccomando Gio, tienila d'occhio. Non vorrei che salisse sul bus e ci passi tutta la notte lì"
G:"tranqulla, ormai è diventata un'abitudine farle da babysitter. Andiamo dai, ci vediamo"Ci allontaniamo e nel mentre ne approfitto per cercare il ragazzo di questa mattina ma con scarsi risultati. Non l'ho incontrato né per strada né in stazione. Che strano... Magari sarà rimasto in città e non torna subito a casa.
Mentre si elaborano i miei pensieri, arrivo a casa.
F:"sono a casa!" Dico urlando come al mio solito, per poi ricordarmi che mamma non c'è e quindi sono da sola.
Subito dopo sento il portone aprirsi e arriva anche mio fratello.
R:"mamma dov'è?"
F:"non c'è. Aveva da fare in ufficio e non sa nemmeno verso che ora arriva"
R:"va bene. Allora ordine due pizze, va bene?"
F:"si, prosciutto e funghi per me" dico salendo in camera mia.Prendo una tuta, mi cambio in bagno e faccio una coda bassa. Molto più comoda adesso.
Mi siedo sul letto e guardo il telefono che ha una notifica:
'Carlotta💜: ciao fra, che ne dici di uscire uno di questi giorni? È da tanto che non passiamo un po' di tempo insieme.
Io: bell'idea. Solo che non me la sento si uscire perché sono veramente stanca. Se vuoi però oggi puoi venire a casa mia e stai qua nel pomeriggio.
Carlotta💜: va bene, sono da te per le 4. A dopo'Almeno so come passerò questo pomeriggio. È davvero da tanto che non stiamo insieme a parlare. Oggi finalmente ne avremo l'occasione.
Sento suonare il campanello: sono arrivate le pizze.
Così scendo le scale, vado in cucina, e mentre Ric prende le pizze, io preparo la tavola. Arriva e finalmente possiamo mangiare.
F:"non prendi più il treno?" Dico tra un morso e l'altro
R:"no, mi accompagna Jasper visto che ha preso la macchina, almeno mi risparmio una grande perdita di tempo con i treni"
F:"in parte di invidio"
R:"perché in parte?"
F:"è vero che gli orari sono spesso scomodi ma è bella quell'adrenalina che si crea durante ogni viaggio"
R:"bah, ho una sorella strana e me la devo tenere così"
F:che simpatico che sei"Finiamo di mangiare, sistemiamo tutto e sono già le 4. Suona il campanello ed è Carlotta, così andiamo in camera mia.
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Piccoli Dettagli
Romance*COMPLETA* Come si chiama quella sensazione che prima non esisteva ma poi arriva e non riesci a farne a meno? Non lo so, e forse non vorrei nemmeno saperlo. Ancora non riesco a spiegarmi come una piccola cosa comune è diventata una parte fondamental...