G:"avete tutto? Siete pronti?"
A:"mamma, non stiamo partendo per un viaggio. Staremo via solo per qualche ora"
G:"lo so ma... non si sa mai"
F:"tranquilla, andrà tutto bene" la rassereno.
G:"va bene, andate allora"
Ale inizia ad accendere la macchina e mentre mi dirigo anch'io verso lo sportello, mi ferma e dice a bassa voce.
G:"per favore, controllalo e aiutalo. Mi fido di te"
Mi fa tanta tenerezza. Sono felice che si fidi di me, spero di riuscirci, non voglio deluderla. Annuisco per farla tranquillizzare, poi salgo in macchina e partiamo.
Il tragitto è un po' lungo ma per fortuna non troppo.
Nessuno dei due parla. Posso solo notare la sua mano tremolante e i suoi occhi che continuano a girare in tutte le direzioni. Afferro con la mia mano sinistra la sua mano per tentare di calmarlo.
Gira lo sguardo verso di me, dal quale noto dell'agitazione, e ricambia il gesto mostrando le sue fossette e baciandomi il dorso della mano.
Finalmente arriviamo.
Sento anche il mio cuore accellerare.
Lentamente scendiamo dall'auto.
Ci ritroviamo di fronte ad una casa abbastanza grande in un posto abbastanza silenzioso e tranquillo.
Ci avviciniamo insieme di fronte alla casa e sentiamo una dolce vocina.
V:"scusate, potete passarmi la pallina per favore?" dice mentre vediamo una pallina rotolare proprio davanti ai nostri piedi.
Ale spalanca gli occhi. Ancora non ci crede. Finalmente è davanti a lui.
V:"me la passate quindi?"
Lo guardo facendo segno di raccorgliela e così fa. La prende da terra, si avvicina al cancello, si mette in ginocchio e gliela passa tra lo spazio del recinto.
V:"grazie!" dice felice.
Ha dei bellissimi capelli biondi, due occhi blu e la pelle molto chiara. Di una bellezza e dolcezza indescribibili.
A:"prego. Come ti chiami piccola?"
V:"Veronica" dice.
A:"allora ciao Veronica, io sono Alessandro"
V:"e lei chi è?" dice puntando il suo piccolo indice verso di me.
F:"io sono Francesca" dico avvicinandomi e salutandola con la mano.A:"senti Veronica, c'è tua mamma in casa? Vorrei parlarle"
V:"devi parlare con la mia mamma?" chiede curiosa.Nel mentre, da dietro spunta una signora e non ci vuole molto a capire chi sia. Possiamo definire la copia della bambina in versione adulto, quindi inutile dire che è anche lei molto ma molto bella.
M.V.:"sono io, eccomi"
I nostri sguardi rimangono fissi per qualche istante.
V:"mamma, loro sono Alessandro e Francesca, volevano parlarti" dice la bambina andando incontro alla madre.
M.V.:"come posso aiutarvi?" domanda mentre rimane ancora a squadrarci.
Io ed Ale rimaniamo un attimo a guardarci perchè non volevamo che la bambina sentisse, perchè non sapevamo cosa sapeva lei.
Vedo Ale in difficoltà, non sapendo cosa dire, così provo a far capire alla signora senza però far capire alla figlia.
F:"beh, ecco. La madre di Alessandro, Giovanna, è stata contattata per un evento accaduto qualche anno fa e le è stato detto che lei avrebbe voluto incontrarlo, per questo siamo qua"
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Piccoli Dettagli
Romance*COMPLETA* Come si chiama quella sensazione che prima non esisteva ma poi arriva e non riesci a farne a meno? Non lo so, e forse non vorrei nemmeno saperlo. Ancora non riesco a spiegarmi come una piccola cosa comune è diventata una parte fondamental...