F:"cosa è successo?" chiedo in ginocchio di fronte a lui che invece si è seduto sul letto.
A:"stavo andando da mia madre per poterle dire di noi ma nemmeno il tempo di annunciare una bella notizia che lei me ne dice una pessima" fa un momento di pausa mentre rimango in silenzio per ascoltarlo.
A:"ha detto che mio padre l'ha contattata. Capisci? Perchè deve tornare a complicarci le cose?" dice tornando ad avere il suo tono in cui è evidente la rabbia che prova.
F:"e per cosa l'avrebbe contattata? Cosa vuole?"
A:"non lo so, l'ho fermata a quelle parole, non sono riuscito a sentirla, non volevo. Con che coraggio continua ancora" nei suoi occhi percepisco tutto il suo disprezzo nei confronti di quella persona.F:"secondo me dovresti ascoltare ciò che ha da dirti tua madre. Sai solo che è riuscito a contattarla ma non sai minimamente cosa sia successo dopo, può essere più o meno grave"
A:"lo capisci che non ci riesco? Qualsiasi cosa riguarda quell'essere mi fa imbestialire. Tu non sai che tipo sia" cala di nuovo il silenzio.
A:"quel poco che ricordo di quando ero piccolo sono le tarde sere in cui tornava casa, sempre se ci tornasse, e non era in sè. Era dipendente dall'alcol, lo beveva come se fosse acqua e non ragionava. Mia madre ha provato tante volte a convincerlo di farsi aiutare da alcuni esperti per curare questa sua dipendenza ma non voleva e iniziava ad aurlare... H-ho anche visto, più di una volta, che quando era ormai ubriaco o pieno dalla rabbia... lui..." vedo la fatica che sta facendo mentre racconta e gli afferro le mani chiudendole nelle mie per poi continuare.
A:"lui le alzava le mani, la violentava. Come può un uomo comportarsi così con la donna che ama, per di più dopo aver avuto un figlio con lei? Ha smesso di lavorare ed era finito in pessime condizioni. Dopo solo diverso tempo mia madre ha avuto il coraggio di denunciarlo e allontanarlo da noi. Mi faceva paura, tanta. Avrei voluto poter aiutare mia madre e salvarla quando le metteva le mani addosso ma il mio corpo in quei momenti non riusciva a muoversi. Rimanevo fermo, dietro la porta ad osservare senza fiatare. La paura mi divorava... rimpiango questo" rimango stupita dalla storia che mi ha raccontato e non posso credere che lui abbia dovuto superare questi ricordi, soprattutto sua madre.
F:"hey, guardami" gli dico cercando il suo sguardo che è sempre rimasto rivolto verso il basso ma riuscendo ad intravedere delle lacrime sul suo viso. "Non è stato facile, questo lo posso solo immaginare, ma te" non devi fartene delle colpe. Eri piccolo, un bambino non sa cosa fare in queste situazioni, nessun bambino non avrebbe paura. Se fossi intervenuto magari avrebbe fatto del male anche a te"
A:"ma almeno avrei protetto mia madre"
F:"eri troppo piccolo però... ma tua madre è riuscita a denunciarlo, questa è stata una grande vittoria, ricordatelo" dico accarezzandogli la guancia con una mano.A:"non so cosa farei se lo rivedessi adesso, non lo farei nemmeno parlare" dice stringendo i pugni e abbassando nuovamente lo sguardo.
F:"va bene, adesso però facciamo un respiro profondo e rifletti. Non sai la spiegazione di perchè si sta facendo di nuovo vivo e immagina come avrà reagito tua madre quando l'hai interrotta andandotene. So che anche lei fa fatica a parlare ma comportandoti così non l'aiuti"
A:"e secondo te come dovrei reagire se mi venisse a dire che quell'uomo tornerà da noi e magari starà anche a casa nostra?" dice ancora rabbioso.
F:"ma tu questo non lo puoi sapere, non sai che motivazione ti può dare. Ovviamente se la cosa non è fattibile è giusto che tu ti opponga ma prima dovresti sapere com'è andata la situazione, lasciarla parlare e rifletterci su"
Alza gli occhi verso i miei e lo noto più sereno.
A:"come fai a non essere impulsiva ma a pensare a tutte queste cose? Non riesco" dice utilizzando di nuovo il suo normale tono.
F:"inrealtà io faccio sempre così, potresti provare a contare fino a dieci prima di agire. Io sono molto riflessiva, anche troppo, e a volte vorrei anche un minimo della tua determinazione"
A:"non hai nulla da invidiare a me, guardami, guarda come sono ridotto. Sono esasperato, mi faccio prendere dalla rabbia, piango e ho rimpiati"
F:"ma questo non ti rende meno uomo, anzi ti rende un essere umano. Magari qualche volta sbaglierai ma tutti sbagliamo, è umano. Così impariamo"
A:"è per questo che mi sono innamorato di te"Il mio battito cardiaco accellera, le mie labbra di bloccano, il mio cervello si spegne.
"mi sono innamorato di te"
Dopo qualche istante di completo silenzio, mi risveglia dopo essere rimasta ancora bloccata a quelle parole avvicinandosi a me per lasciare un soffice bacio sulle mie labbra. Poi si stacca e rimaniamo diversi secondi a guardarci. Ah, cosa mi provochi, Mr. Cappuccio.
A interromperci è qualcuno che bussa alla porta.
M.F.:"Scusate ragazzi ma volevo dirvi che la cena è pronta e che potete scendere"
F:"rimani qui a cena e dopo vai da tua madre?" dico rivolgendomi a lui.
A:"verresti con me?" dice con un volto pieno di tenerezza come se un bambino mi avesse appena chiesto di sedermi vicino a lui.
F:"se tu vuoi allora va bene" lo vedo più felice dopo questa mia risposta e insieme scendiamo giù per poter cenare.
A:"è davvero tutto delizioso, cucina benissimo"
M.F.:"sono contenta che ti piaccia. Nemmeno mio figlio mi da queste soddisfazioni, ha sempre qualcosa da ridire, per fortuna oggi non mi devo subire le sue lamentele perchè è fuori questa sera"
F:"già, te devi lasciarlo stare, ti ho sempre detto che sei la numero uno in cucina"
M.F.:"ma ora ditemi un po', perchè la curiosità mi divora, com'è che vi siete messi insieme?"
F:"mamma, per favore" dico per l'imbarazzo. Gliel'ho spiegato già, perchè deve sempre farsi ridire le cose più volte?
M.F.:"su, che sarà mai"A:"tranquilla, per me non ci sono problemi, posso spiegarlo anche io"
È così che allora inizia a raccontare di quella sera aggiugendo qualche dettaglio in più rispetto alla storia che le avevo raccontato io.
M.F.:"aww allora vi siete dati il vostro primo bracio proprio allo scoccare della mezzanotte del nuovo anno. Questo è bellissimo! Vuol dire che vi porterà tanta fortuna e spero veramente sia così"
A:"non c'è da preoccuparsi, non ho mai conosciuto una ragazza come Francesca, con tutta questa sua energia e allegria. Sa sempre mettermi di buon umore e starmi vicino" lo guardo contenta di queste ultime sue parole dette. Sono felice che pensi questo e che riesca ad aiutarlo.
M.F.:"immagino già lo sappiamo tutti della vostra relazione"
F:"beh, inrealtà, apparte i nostri amici, te sei la prima"
M.F.:"cosa, state dicendo sul serio? Quindi nemmeno tuo fratello lo sa?"
F:"non ancora"
M.F.:"ahhh, non sai quanto sono felice" dice alzandosi per potermi abbracciare "sono una madre tanto fortunata"
F:"ed io sono una figlia tanto fortunata" dico ricambiando l'abbraccio.Noto lo sguardo di Ale abbassarsi. Mi spiace un sacco per lui.
F:"ah mamma, ti dispiace se accompagno Ale fino a casa sua? Ti prometto che non farò tardi e ti manderò un messaggio"
M.F.:"va bene, non ti proccupare. A me basta sapere che tu sia in buone mani" dice sorridendo per poi allontanarsi.Guardo Ale e sono felice che mia madre sia contenta di noi e che soprattutto gli piaccia anche lui.
STAI LEGGENDO
Piccoli Dettagli
Romance*COMPLETA* Come si chiama quella sensazione che prima non esisteva ma poi arriva e non riesci a farne a meno? Non lo so, e forse non vorrei nemmeno saperlo. Ancora non riesco a spiegarmi come una piccola cosa comune è diventata una parte fondamental...