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A:"ciao Vero, noi ora dobbiamo andare via"
V:"di già?"
A:"si, è stata una giornata abbastanza impegnativa ma prometto che presto ci rivedremo, va bene?"
V:"e andremo a prendere un gelato?"
A:"se vuoi, certamente"

I due si abbracciano forte per qualche secondo, per poi separarsi e allontanarsi.

V:"allora ci vediamo. Ciao ciao fratellone. Ciao ciao Franci" dice tra le braccia di sua madre.

Allora noi la salutiamo mentre ci dirigiamo verso l'uscita per poi salire in macchina.

Appena seduto, tira un forte respiro.
F:"come ti senti?" Gli domando.
A:"Direi molto meglio, sono più rilassato"
F:"ne sono felice. Sembra una bambina molto dolce e carina e anche la madre. Non c'è nulla di cui preoccuparsi"
A:"hai ragione. Grazie ancora. Non so veramente come avrei fatto se tu non ci fossi stata" dice voltandosi verso di me.

Gli sorrido.

Torniamo a casa sua per poterci riposare un po'. Sua madre Giovanna però è uscita.

F:"ho bisogno di sciacquarmi un po', sto morendo di caldo"
A:"prendi questi" dice porgendomi dei vestiti "vai a farti una doccia con calma"

Lo ringrazio e subito vado in bagno.
Ho bisogno proprio di una bella doccia per rilassarmi.

Pov's Ale
Franci è sotto la doccia.

Poverina, la faccio stancare una sacco con queste situazioni.

Immagino il peso che si deve portare a causa mia. Ansia e stress.

Mentre sono sdraiato sul letto sento il suono di una notifica. Controllo ma non è del mio cellulare.

Mi volto e vedo il telefono di Franci e d'istinto lo guardo.

"Mat: hey, quando vuoi ti va di uscire o passo da te? È da un po' che non ci vediamo"

E questo chi è?

Non ho mai sentito parlare di lui. Ma da come scrive sembrano proprio amici.

Nulla da preoccuparsi, devo stare calmo.

Ogni volta mi faccio prendere dell'agitazione pensando sempre al peggio quando non ci sono ragioni per farlo. Ma mi viene d'istinto. E mi riempio di paranoie.

Mentre sono ancora con il telefono vicino, Franci esce dal bagno e subito mi nota.

F:"oi, ha scritto qualcuno?"
A:"si, scusa. Non volevo leggere ma pensavo fosse importante. Magari era tua madre e quindi ho visto"
F:"hai fatto bene, non preoccuparti. Chi è?"
A:"Mat"

A quel nome rimane qualche secondo in silenzio a pensare. Poi si avvicina per leggere.

F:"oh madre"
A:"qualcosa non va?" Chiedo un po' sospetto.
F:"più o meno. È uno che non smette mai di cercarmi. Non so quanti pali gli abbia dato ma nulla, continua. Non so più cosa fare a questo punto"

A quelle parole mi rilasso.

F:"Cosa c'è? Come mai un sospiro di sollievo?"
A:"no, nulla. Non capivo chi fosse e il perché del massaggio"
F:"non ti stavi mica ingelosendo per lui spero? Non pensarci minimamente ahah. È solo uno che non molla ma non fa per niente per me. È un po' come... Eleonora per te"
A:"oddio no, non parlarmi di quella ragazza per favore" dico spalancando gli occhi.

F:"ma come, non è una tua amica?" dice ridendo.
A:"guarda, non parliamone che è meglio"

Pov's Fra
Passiamo la giornata insieme fino a quando decido di ritornare a casa. Domani abbiamo scuola e devo riposarmi.

Così ci salutiamo e mi accompagna a casa.

Faccio una doccia e metto il pigiama. Torno in camera e sistemo i vestiti rimasti sulla sedia, preparando quelli che indosserò domani. Prendo i libri e li metto nello zaino.

Mi metto sotto le coperte e ascolto un po' di musica mentre guardo i social e scambio la buonanotte con Ale. Dopo quasi mezz'ora però appoggio il telefono sul comodino, accendo la lampada e spengo la luce.

Pronta per dormire.

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Sento la sveglia suonare.

Allungo la mano per disattivarla e, dopo essermi rigirata diverse volte, decido di mettermi seduta sul letto, ancora mezza addormentata.

Dopo un paio di minuti, realizzo che è arrivato il momento di alzarmi. Così metto le ciabatte e mi preparo. Metto un paio di jeans con una maglia blu e un paio di scarpe bianche. Faccio una mezza coda, perchè ieri non sono riuscita a lavare i capelli, e metto il mio profumo preferito alla vaniglia. Questo soprattutto perchè per me è difficile affrontare il lunedi, per questo cerco di renderli più leggeri (per quel che è possibile).

Scendo le scale, saluto mia madre e mi dirigo in stazione insieme a Carlotta.

Arrivate, ci salutiamo e mi giro, vedendo subito Ale aspettarmi.

F:"buongiorno" dico avvicinandomi a lui e abbracciandolo.
A:"buongiorno" dice guardandomi.

Insieme ci dirigiamo a scuola dove già ci aspettano i nostri amici.

L:"hey, ciao" ci saluta la mia amica insieme a tutti gli altri e scambiamo quattro parole.

J:"raga, domani sera un mio amico fa una festa e ha detto che possiamo invitare chi vogliamo. Venite vero?"
L:"quando si tratta di feste sai che ci sono sempre"
F:"per questo voi due state insieme. Formate la coppia perfetta"
Al:"io non posso raga, devo assolutamente studiare. I miei voti non sono dei migliori e non posso recuperare tutto a fine anno, soprattutto perché abbiamo la maturità. Devo recuperare subito, mi spiace"
F:"perché non me lo avevi detto prima? Avrei cercato di aiutarti in qualche modo"
Al:"non ne abbiamo mai parlato. È solo un problema di concentrazione e organizzazione. In qualche modo devo riuscirci"
F:"allora domani passo da te e ti aiuto a studiare. Non abbiamo lo stesso programma ma posso aiutarti a ripetere e a farti rimanere concentrato"
An:"tu dovresti 'studiare' " dice facendo le virgolette con le dita "e rimanere concentrato mentre c'è lei?"  conclude facendo un sorriso malizioso.
G:"ma dai, lasciali stare. Devi sempre intrometterti nelle cose degli altri"
Al:"tu pensa alla tua di ragazza, vah"
An:"tu non ti preoccupare"
G:"ma noi non stiamo insieme"
L:"sisi, va bene. Ognuno ha i propri tempi" dice sussurrando l'ultima frase perché se Gioia l'avesse sentita, non so se l'avesse presa per i capelli o le avrebbe alzato direttamente le mani.

Suona la campanella e andiamo in classe.

Sapete quando vi svegliate e avete la sensazione che presto qualcosa non andrà nel verso giusto? Ecco, questo è quello che provo da questa mattina.

Ma spero riguardi solo al compito di storia che ci ha appena fissato la prof di storia per settimana prossima...

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