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F:"allora, cosa mi racconti di nuovo? È da un po' che non abbiamo del tempo per poter parlare con calma"
C:" Hai ragione. Inrealtà va tutto bene diciamo. I miei vanno d'accordo a momenti e quindi capitano spesso delle discussioni"
F:" mi dispiace... ma... invece con Andrea come va?" Cerco di cambiare argomento per renderla triste.

C:" non lo so... mi prende molto ma lui non ha ancora ammesso nulla quindi non cosa siamo, ma a me piace tanto"
F:" oh, dovresti vederti. Hai gli occhi a cuoricino. Secondo me dovresti parlargli per capire cosa ne pensa, almeno ti togli tutte queste paranoie"
C:" ma mi vergogno, non me la sento ora. Magari più avanti... Ma adesso parliamo di te"

F:"Cosa devo dire di me?"
C:"come cosa? Non dirmi che anche quest'anno non hai notato nessuno" dice quasi delusa.
F:"ma non è colpa mia. Nessuno mi trasmette nulla"

C:"a questo punto però varrebbe la pena provare con Mat" dice ridendo.
F:"Cosa? No. Cioè, nulla contro di lui, ma è come uno tra tanti per me. Passo"
C:"ma se è da anni che ti fa il filo"
F:"e io sono anni che gli spiego che non voglio nulla di più della nostra amicizia" scoppiamo a ridere e trascorriamo tutto il pomeriggio a raccontarci il gossip che ci siamo perse negli ultimi giorni, finché non si fa sera e Carlotta è costretta a tornare a casa, nonostante l'abbia pregata di fermarsi a cena da noi.

Decido di andare in cucina e preparo un po' di carne da mangiare per cena e dopo aver finito anche di lavare i piatti, vado in bagno per lavarmi i denti, faccio una coda bassa. Poi torno in camera mia, preparo i vestiti per domani, li appoggio sulla sedia e intanto sento bussare alla mia porta.

M:"hey cara, come va?"
F:"oh, ciao mamma, sei tornata. Tutto bene grazie. Te?"
M:"ne sono felice. Io sono parecchio stanca, è stata una giornata molto pesante"
F:"va a dormire, così domani sarai carica"
M:"hai ragione, buona notte" dice dandomi un bacio sulla guancia per poi uscire dalla porta.

Ammetto che anche io sono molto stanca.

Prendo il telefono, dopo essermi sdraiata sul letto, e giro un po' su instagram, finché non sento gli occhi chiudersi da soli.

Così appoggio il telefono, accendo la lampada, spengo la luce, sistemo le coperte e in meno di 10 minuti cado in un sonno profondo.


Daje, di nuovo.

Mi sveglio molto più riposata, mi alzo, mi preparo e faccio colazione. Vabbe, la mia solita routine, ormai penso l'abbiate imparata.

Insieme a Carlotta andiamo in treno per poi dividerci.

Prendo la strada a sinistra per andare verso scuola, e poco prima di attraversare le strisce pedonali, lo vedo.

Con il suo cappuccio bianco e lo zaino nero, attraversa per percorrere il mio stesso tragitto.

Io mi ritrovo dietro di lui di pochi metri, saranno 5 penso.

Finché io attraverso la strada prima di lui, ed essendo che ho un passo molto svelto, perché faccio fatica a camminare lentamente, lo supero.

Adesso sono io a pochi metri davanti a lui, e lo capisco perché riesco a sentire i suoi passi molto vicino a me.

Entro nel cortile e mi dirigo verso le mie amiche che si trovano all'angolo vicino all'ingresso.

Le saluto ma con lo sguardo mi rivolgo sempre verso di lui che si trova all'angolo opposto ma non troppo lontano per non riuscire a vederlo.

Ha alzato una volta lo sguardo da questa parte e io come una scema sono rimasta a guardarlo.

Suona la campana, e insieme a Gio e Ludo, che nel mentre parlavano ma non le ho minimamente ascoltate, entriamo a scuola, seguita dal misterioso ragazzo che mi passa accanto per poi andare verso destra, mentre la mia classe si trova a sinistra.

Trascorrono le ore e per staccare un po', andiamo verso le macchinetta.

Decido di prendere qualcosa da mangiare perché sto morendo di fame. Digito il numero e nel mentre lo noto appoggiato al muro affianco alla sua classe ma per fortuna non mi nota.

G:" ... hai capito, fra?" sento solo la fine della frase mentre mi scuote un braccio
F:"Cosa scusa?"
G:"è tutta mattina che hai la testa tra le nuvole e non ascolti nemmeno noi. Cosa succede?"
F:"ma no, sto bene, tranquille"
L:"e allora a cosa pensi?"
F:"è che ogni mattina, durante il tragitto verso scuola, vedo sempre una persona e mi incuriosisce" dico allontanandomi dalle macchinette.

L:"è un ragazzo?"
F:"si"
L:"lo sapevooo" dice urlando dalla felicità .

F:"ma cosa ti prende"
G:"sono scioccata anche io, credimi. Ma dicci un po' di lui"
F:"cosa dovrei dir? Non so nulla, è questo il punto. So solo che prende il mio stesso treno al mattino e che va in quella classe laggiù. Eccolo, è lui"
L:" quello con i capelli scuri?"
F:"esatto "
G:" è del quinto anno"
F:" lo so, ma non so nient'altro. Vorrei sapere almeno il suo nome. E magari fare amicizia. Ma come faccio a scoprirlo?"

L:"sveglia, esiste instagram ragazza"
F:"ma come faccio a trovarlo se non conosco nessuno che possa conoscerlo?"

L:"che stupida. Nella sua classe c'è un certo Simone che è anche un suo amico. Se ora cerco nel suo profilo troverò qualcosa... bingo, è stato taggato in una storia in evidenza: Alessandro"

F:"wow, mi stupisci ogni volta"
L:"è il mio lavoro. Ora che intenzioni hai?"
F:"sinceramente non lo so, vedrò cosa fare"

Torniamo in classe e seguiamo il prosegue delle lezioni finché possiamo uscire.

Faccio molta attenzione all'uscita ma non riesco a vederlo.

Mi dirigo verso la stazione ma nulla: non lo trovo da nessuna parte, eppure abbiamo stesso orario di uscita oggi...

Salgo sul treno e nel mentre che aspetto seduta, prendo il telefono e cerco il suo nome su instagram. Alessandro.
Ha il profilo privato. Lo apprezzo, vuol dire che è riservato.

Non si riesce a capire molto perché l'immagine profilo non è molto chiara mentre la bio contiene informazione che già conosco, ovvero paese e scuola che frequenta.

Nel mentre mi accorgo di essere arrivata, così scendo per poi tornare a casa.

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