<<Dovremmo esserci quasi>> mi informa Naruto mentre continuiamo la nostra fuga da quei due strambi. Peccato per Tobi, lui era simpatico.
Abbiamo ancora i polsi legati dalla stessa catena e questa cosa non aiuta molto il nostro spostamento.
Dopo qualche ora, riusciamo finalmente intravedere il cancello e le strade illuminate dai lampioni di Konoha.
<<Ce l'abbiamo fatta!>> esulta Naruto.
Quando stiamo per fare un altro passo verso il villaggio, una fitta, quasi come un pugnale mi trafigge il cuore. Gemo per quell'orribile fastidio e mi porto la mano nella parte sinistra del petto, stringendo la maglia in un pugno.
<<Che ti succede>> si preoccupa il mio compagno quando vede che mi sono fermata davanti a lui.
<<Non è nulla, ho un brutto presentimento>>
Non resto a soffermarmi sulle mie assurde sensazioni e riprendiamo subito il cammino verso casa.
<<Oh mio Dio! Non ci credo!>> il primo a vederci è Kakashi che corre verso di noi assicurandosi che stiamo bene e cercando di toglierci le catene che ci tengono legati.
<<E' inutile, ci abbiamo già provato>> lo informa Naruto riguardo alle catene.
<<Come avete fatto a scappare e dove eravate>>
<<Possiamo rimandare le domande a più tardi? Vorrei togliermi questa cosa dai polsi e rivedere la mia famiglia>> annuncio stanca.
<<Saranno felici di rivederti, gli ho visti ieri e erano davvero preoccupati>>
<<Perfetto, motivo in più per andare a casa>>
<<Hey aspetta, e io che faccio>> domanda Naruto quando vedo che lo sto trascinando con me.
<<A meno che tu non voglia ritrovarti senza mani, ti consiglio di seguirmi>> li rispondo sorridente e gentile.
<<Hai del ramen a casa?>>
<<Mia madre fa il ramen più buono di sempre>>
Li faccio l'occhiolino e dopo averlo convinto con una tazza di ramen, ci avviamo verso casa mentre Kakashi cerca delle soluzioni per liberarci dalle catene.
A metà strada, vedo gente correre e camminare velocemente verso una direzione precisa, come se stessero scappando da qualcosa o qualcuno.
<<Ma che succede>> chiede Naruto notando anche lui la strana situazione.
Dopo aver rivolto uno sguardo complice per far capire al mio migliore amico l'idea di saltare sul tetto di una casa per capire meglio la situazione, guardando verso la direzione da cui scappano tutti.
<<Asami, la casa dei tuoi non è da quella parte?>> chiede Naruto indicando il fumo nero che fuoriesce da un punto. Segno che c'è un incendio.
<<Impossibile, mamma e papà sono a casa mia. Non può essere la loro>> affermo per convincere me stessa.
<<I tuoi genitori hanno deciso di tornare a casa per qualche giorno, fermi li. Non vi muovete>>
Kakashi prende in mano la situazione e mentre vedo la sua figura allontanarsi agilmente verso l'incendio, un peso si fa strada nel mio petto. Mi sento soffocare, tanto da tentare di fare dei respiri profondi.
<<N-no, non sono loro. Andiamo, ci sono tante case la, quante possibilità ci sono che sia proprio quella di mamma e papà?>> chiedo per avere la conferma delle mie supposizioni, ma come risposta non ricevo nulla, se non lo sguardo preoccupato di Naruto.
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L'Ultima Erede
FantasyUna ragazza che fin da bambina ha vissuto nelle menzogne e provato un dolore che insieme ai sensi di colpa con cui ci conviverà finché non diventerà grande. Cresciuta senza genitori, ma con solo l'affetto della migliore amica ormai deceduta e del su...