21. Sorridi Che La Vita Fa Schifo

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Una botta e un dolore alla testa mi fa svegliare di colpo facendomi perdere anni di vita.

Apro gli occhi e mi ritrovo con la schiena attaccata al pavimento e i piedi aggrappati al letto, il gelo del pavimento mi trapassa la maglietta sottile che indosso solo per dormire mentre il mio sguardo è rivolto verso il soffitto.

Sono caduta dal letto come un salame.

Mi alzo controvoglia massaggiando la parte dolorante e dopo aver fatto una doccia rilassante, asciugato i capelli e indossato i miei amatissimi indumenti neri, vado a fare colazione in cucina.

<<Buongiorno tesoro>> mamma mi rivolge uno di quei sorrisi in grado di migliorarti la giornata.

<<Buongiorno mamma>>

<<Dormito bene?>>

<<Una meraviglia>> dico ironica tralasciando il mio risveglio traumatico.

<<Papà non c'è?>> domando prendendo posto a tavola.

<<E' uscito presto... aveva delle faccende urgenti da sbrigare>>

Annuisco e continuo con la mia colazione a base di biscotti al cioccolato.

<<Senti... Asami...>>

Il fatto che mi abbia chiamata per nome e assunto un tono diverso dal suo solito non promette nulla di buono.

Alzo il capo dal piatto e poso lo sguardo verso la persona seduta davanti a me, dandole tutta la mia attenzione.

<<So che tuo padre ti ha già parlato di questa cosa, ma volevo sapere cosa ne pensi>>

<<Riguardo a cosa?>> domando senza sapere a cosa si riferisce.

<<Di tornare a casa>>

<<Ma siamo già a casa>>

<<Intendo l'altra casa... Senti, so che sei legata tanto a questo appartamento ma non possiamo stare tutti qui, la vecchia casa è ancora custodita e aspetta solo noi, è molto più grande, confortevole e....>>

<<Mamma, lo so. Forse questo posto non è grande quanto la vecchia casa, ma a me bastate voi, e poi ho tutto vicino, i miei amici, Teuchi...>>

<<Capisco, allora che ne dici se andassimo a fare un viaggio?>>

Un viaggio? Non mi curo di nascondere l'espressione sorpresa sul mio volto, non avevo mai viaggiato, escludendo il piccolo percorso intrapreso con Kakashi per arrivare a Konoha.

<<E da dove ti è uscita questa>> domando con fare divertente.

Secondo me i zuccheri di ieri le hanno dato alla testa.

<<Beh, pensavo che una vacanza potrebbe farti bene, sai per staccare da tutto questo>>

<<Staccare da cosa? Mamma, sto bene qua e sono felice. Il mio posto è qui, con voi, con i miei amici e tutto il resto.>>

<<D'accordo>> dice infine rassegnata.

<<Allora io vado, a più tardi>>

Le schiocco un bacio sulla guancia e mi dirigo verso l'uscita per andare nell'allenamento di oggi.

<<A dopo. Fai attenzione!!>>

Dopo vari minuti arrivo finalmente al luogo di incontro, dove ci alleniamo. E' un po' il nostro campo di allenamento, siamo circondati da alberi, ci sono dei bersagli appesi a dei rami, altri situati in dei tronchi.

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