Una botta e un dolore alla testa mi fa svegliare di colpo facendomi perdere anni di vita.
Apro gli occhi e mi ritrovo con la schiena attaccata al pavimento e i piedi aggrappati al letto, il gelo del pavimento mi trapassa la maglietta sottile che indosso solo per dormire mentre il mio sguardo è rivolto verso il soffitto.
Sono caduta dal letto come un salame.
Mi alzo controvoglia massaggiando la parte dolorante e dopo aver fatto una doccia rilassante, asciugato i capelli e indossato i miei amatissimi indumenti neri, vado a fare colazione in cucina.
<<Buongiorno tesoro>> mamma mi rivolge uno di quei sorrisi in grado di migliorarti la giornata.
<<Buongiorno mamma>>
<<Dormito bene?>>
<<Una meraviglia>> dico ironica tralasciando il mio risveglio traumatico.
<<Papà non c'è?>> domando prendendo posto a tavola.
<<E' uscito presto... aveva delle faccende urgenti da sbrigare>>
Annuisco e continuo con la mia colazione a base di biscotti al cioccolato.
<<Senti... Asami...>>
Il fatto che mi abbia chiamata per nome e assunto un tono diverso dal suo solito non promette nulla di buono.
Alzo il capo dal piatto e poso lo sguardo verso la persona seduta davanti a me, dandole tutta la mia attenzione.
<<So che tuo padre ti ha già parlato di questa cosa, ma volevo sapere cosa ne pensi>>
<<Riguardo a cosa?>> domando senza sapere a cosa si riferisce.
<<Di tornare a casa>>
<<Ma siamo già a casa>>
<<Intendo l'altra casa... Senti, so che sei legata tanto a questo appartamento ma non possiamo stare tutti qui, la vecchia casa è ancora custodita e aspetta solo noi, è molto più grande, confortevole e....>>
<<Mamma, lo so. Forse questo posto non è grande quanto la vecchia casa, ma a me bastate voi, e poi ho tutto vicino, i miei amici, Teuchi...>>
<<Capisco, allora che ne dici se andassimo a fare un viaggio?>>
Un viaggio? Non mi curo di nascondere l'espressione sorpresa sul mio volto, non avevo mai viaggiato, escludendo il piccolo percorso intrapreso con Kakashi per arrivare a Konoha.
<<E da dove ti è uscita questa>> domando con fare divertente.
Secondo me i zuccheri di ieri le hanno dato alla testa.
<<Beh, pensavo che una vacanza potrebbe farti bene, sai per staccare da tutto questo>>
<<Staccare da cosa? Mamma, sto bene qua e sono felice. Il mio posto è qui, con voi, con i miei amici e tutto il resto.>>
<<D'accordo>> dice infine rassegnata.
<<Allora io vado, a più tardi>>
Le schiocco un bacio sulla guancia e mi dirigo verso l'uscita per andare nell'allenamento di oggi.
<<A dopo. Fai attenzione!!>>
Dopo vari minuti arrivo finalmente al luogo di incontro, dove ci alleniamo. E' un po' il nostro campo di allenamento, siamo circondati da alberi, ci sono dei bersagli appesi a dei rami, altri situati in dei tronchi.
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L'Ultima Erede
FantasyUna ragazza che fin da bambina ha vissuto nelle menzogne e provato un dolore che insieme ai sensi di colpa con cui ci conviverà finché non diventerà grande. Cresciuta senza genitori, ma con solo l'affetto della migliore amica ormai deceduta e del su...