23. C'è Tensione Nell'Aria

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<<Pronta per oggi?>>

<<Mamma, è una missione come le altre>>

Sbuffo e roteo gli occhi al cielo per la millesima raccomandazione e domanda da parte di mia madre.

E' preoccupata, lo capisco, anche io sarei preoccupata se avessi figlia, ma sono abituata a rischiare la vita ogni giorno e fare il pescatore per qualche ora di certo non cambierà i fatti.

<<D'accordo, a che ora dovete andare?>> domanda lei in ansia.

<<Subito dopo pranzo>>

Mia madre annuisce e si strofina le mani sui suoi pantaloni color monaco, segno che è in ansia.

<<Mamma stai bene?>>

<<S-si perchè?>> chiede titubante.

<<Sembri in ansia>>

<<Volevo dirti una cosa>>

Aspetto che continui anche se la vedo molto incerta, sembra non voglia dirmi ciò che la tormenta.

<<Quando tornerai, che ne dici di andarcene?>>

<<Mamma, te l'ho già detto, non ho bisogno di una vacanza>> le ripeto stanca di questa storia.

<<Non per una vacanza, per sempre>>

La guardo stupita con gli occhi che a momenti fuoriescono dalle orbite. Lei al contrario, evita il mio sguardo.

<<Stai scherzando>>

<<So che ti sei fatta molti amici qua ma potresti fartene dei nuovi e anche...>> non le lascio tempo di finire che interrompo le stronzate che sta dicendo.

<<No mamma. Non voglio né una vacanza, ne andarmene da qui. Ma si può sapere che vi prende tutti quanti? E' da ieri che siete strani, le tue raccomandazioni che non finiscono più, Kakashi che mi affida una guardia del corpo, voi che mi dite di tornare subito a casa dopo gli allenamenti e ora, come se non bastasse, mi volete allontanare da Konoha?>>

Sbotto infastidita da tutta questa storia.

<<Che succede qui>> papà fa la sua entrata chiudendo la porta alle sue spalle.

<<Chiedilo a tua moglie>> sputo acida mentre vado in camera mia.

Mentre cammino lungo il corridoio sbattendo i piedi per far sentire la mia rabbia a mamma, una scatola di cartone situata al bordo del letto della camera dei miei cattura la mia attenzione.

Poggio delicatamente le mani sulla porta socchiusa e le do una leggera spinta per aprirla.

La scatola non è grande, né piccola, sarà uno dei tanti regali che mi hanno fatto mamma e papà forse.

Sono tentata ad andarmene e non curiosare, anche perchè me lo avrebbero consegnato più tardi, forse prima della mia partenza o all'arrivo, però la mia curiosità prende il sopravvento e apro la scatola che scopro socchiusa.

Un pezzo di stoffa nero con dei tratti rossi cattura la mia attenzione, tiro fuori il capo e noto che è una lunga veste nera, su cui sono disegnate delle nuvole rosse con il bordo bianco. E' bellissima.

Mi metto davanti allo specchio e me la provo.

Diciamo che potrei starci sei volte e lo spazio avanzerebbe anche, l'idea che sia un regalo si dissolve nella mia mente e cerco di pensare a cosa sia.

<<Che stai facendo>>

La voce di papà mi fa sobbalzare, come una bambina che viene beccata a mangiare dei biscotti nel cuore della notte.

<<Toglitela, non è tua>> il tono sgarbato di mio padre mi fa pensare a un sacco di domande.

<<Che cos'è?>> domando curiosa.

<<Non è nulla, è solo un vecchio indumento>>

<<E' tua?>> insisto.

Papà prende un sospiro di esasperazione e sbuffa per la mia troppa invadenza.

<<Lo era, ma la volevo buttare. Per questo era nella scatola>>

<<Ma è così bella, la posso prendere?>>

L'uomo vicino a me mi guarda incredulo, come se davanti a lui è presente un alieno invece che sua figlia.

<<No, il suo posto è tra i rifiuti Asami, non insistere>>

Alzo le mani in segno di resa e mi arrendo all'idea di possedere una veste così bella, il colore nero si intona perfettamente con le nuvole rosse contornate da uno strato sottile di bianco. La adoro.

<<Ho saputo quello che ti ha detto tua madre>>

<<Ancora, non iniziare anche tu. Io vi amo papà, siete la mia vita, ma non me ne andrò da Konoha>>

<<Promettimi che ci penserai>>

<<No, perchè la mia decisione è questa e rimarrà tale>>

Dopo una sfida di sguardi, sembra che ne io ne papà vogliamo cedere, però, quest'ultimo distoglie lo sguardo e lo riporta sulla scatola che adesso è in mezzo a noi sul letto.

<<Sta attenta, ok? Mi raccomando, non fare stronzate>>

<<Ei, se ti sentisse la mamma dire queste parole ti farebbe lavare i piatti per un mese>> lo ammonisco divertita.

<<Sono serio, non ti fidare di nessuno, solo di Kakashi, non sappiamo quando farai ritorno, ma non contraddire tuo fratello. E' chiaro?>> domanda preoccupato.

OKAY, MI STA FACENDO PREOCCUPARE.

<<Avanti papà, cosa vuoi che mi succeda, al massimo Naruto si farebbe pizzicare da un granchio>> dico divertita ignorando la sua espressione tremendamente seria.

<<E' chiaro?>> ripete.

<<E' chiaro, è chiaro>>

<<Dai, vieni qua>> allarga le braccia e l'attimo dopo sono tra le sue.

Dopo aver finito di pranzare, mi ritrovo all'ingresso di casa, pronta per uscire quando mamma mi ferma per pormi il mio zaino con il solito kit di sopravvivenza.

<<Stai attenta>>

<<Mamma>> la ammonisco prima che possa iniziare una delle sue lunghe raccomandazioni.

<<Ti vogliamo bene, lo sai? E perdonami per prima io->>

<<Mamma, va tutto bene, è tutto apposto, anche io vi voglio bene>>

Abbraccio entrambi e li saluto, ma non prima che papà mi dica qualcosa.

<<Quando torni ci aspetta un gelato a due gusti>> mi strizza l'occhiolino e io complice li sorrido capendo a cosa si stia riferendo. Pistacchio e nocciola.


<<Sei carica?>>

<<Solo se lo sei tu>>

<<Voi due non iniziate>> ci richiama Sasuke vedendo me e Naruto complici come sempre.

<<E' ancora in ritardo?>> chiedo sapendo già a chi mi riferisco.

<<A quanto pare>>

<<Non cambierà mai>>

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