42. Vecchie Conoscenze

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Tutto attorno a me svanisce, i suoni delle ossa che si spezzano, l'odore di metallo per via del sangue, le grida di dolore provocate da Madara, Itachi dietro di me. Tutto.

Siamo solo io e il ragazzo dai capelli blu di fronte a me, in mezzo al frastuono riesco a sentire il suo cuore battere, come se volesse uscire dalla gabbia toracica... o forse è il mio?

<<Spostati>> mi dice con tono minaccioso. La fronte con la pelle piegata e le sopracciglia minacciano di unirsi da quanto vuole mostrarsi arrabbiato. Lo è. So che è arrabbiato.

<<Non ci sperare>> rispondo a tono.

Chi non conosce la nostra storia, direbbe che non siamo stati lontani per lunghi anni.

Mi aspettavo una riconciliazione ben diversa da ora, ma il destino, come sempre mi viene contro.

<<Ti fai difendere da una ragazzina? Codardo!>> urla fuori di sé al ragazzo che ho difeso.

Ragazzina, questa parola pronunciata da lui con disprezzo dovrebbe essere peggio di mille lame affilate conficcate nel petto, eppure, non provo niente.

Madara è concentrato con i ninja che sembra non vogliano dargli un secondo di tregua, tuttavia, non sembra essere stanco, anzi, è come se si fosse appena riscaldato.

Mi viene naturale fare un sorriso di compiacimento al pensiero che nessuno è al livello del mio maestro.

Sto per ribattere qualcosa contro Sasuke, ma Itachi mi mette una mano sulla spalla e mi fa arretrare di qualche passo.

Lo guardo per capire se è tutto apposto e da quel che vedo sembra essersi ripreso.

<<Vi lascio alla vostra riunione di famiglia>> faccio l'occhiolino a Sasuke e torno nel punto in cui era iniziata la trasformazione, lasciando i due fratelli a vedersela da soli.

Nonostante io voglia aiutare Itachi e stare al fianco di Sasuke, ho promesso a entrambi che non avrei interferito con la loro 'guerra'.

Appena arrivo al mio punto fisso, scocco un'occhiata rapida a Madara che non tarda a ricambiare. Annuisce per farmi capire che sta andando tutto bene e che posso procedere con la transizione.

Prendo un bel respiro e inspiro l'aria metallica che si cela nell'aria.

Chiudo gli occhi e riprendo da dove ero rimasta. La mia attenzione è concentrata sul mio corpo, sulle sensazioni e il formicolio incessante che percorre le vene.

Il fastidio alla schiena continua e sembra non voler fermarsi, è simile a quello provato alla testa quando mi sono spuntate le corna.

Sarà un segno? Forse mi spunterà una coda? Spero proprio di no.

I capelli li sento più lunghi del solito, segno che i capelli lisci hanno preso posto dei miei soliti ricci castani.

Qualche ciuffo mi cade davanti agli occhi facendomi intravedere delle ciocche bianche.

Il fastidio alla schiena viene subito sostituito da una botta di dolore lancinante che percorre tutta la spina dorsale fino ad arrivare alla nuca.

Apro gli occhi e la prima cosa che vedo sono le nuvole e il sole splendente alto nel cielo.

Subito dopo, nel mio campo visivo si presentano due macchie azzurre, più accese di quelle del cielo e dei capelli biondi, più gialli dei raggi del sole.

<<Si può sapere che diamine fai?>>

Sono ancora stesa a terra con la schiena sul terreno roccioso e le mani divaricate con lo sguardo fisso sopra di me.

Non rispondo, mi sembra evidente cosa stia facendo.

Sto portando la pace nel mondo.

<<Riprenditi! Non è questo che avrebbe voluto tuo padre!>> la parola 'padre' uscita dalla sua bocca mi fa risvegliare dallo stato di trance in cui ero.

<<Perchè volete tutti ostacolarmi>> chiedo con voce tranquilla e pacata, come se attorno a me non ci sono corpi privi di vita e urla di persone.

<<Perchè quello che stai facendo è sbagliato! Hai dato il via a una guerra Asami>> mi rimprovera Naruto.

Penso sia la prima volta che lo vedo serio, non c'è nessun segno dei suoi denti bianchi e perfetti o delle labbra che curvano all'insù, formando un bellissimo sorriso. Uno di quei sorrisi che ti fa tornare la voglia di vivere.

<<Io vi avevo avvertiti. Siete voi gli artefici di tutto>>

<<Non è così che porterai la pace nel mondo. Non con una guerra!>> continua con gli occhi che brillano di speranza. Ma speranza per cosa?

Con agilità, mi libero dalla presa di Naruto e balzo subito in piedi, facendolo cadere con il fondoschiena a terra.

<<Siete ancora in tempo per ritirarvi>> li avverto con tono monocorde.

<<No se non vieni con noi>> continua insistente.

Rivolgo il mio sguardo alle sue spalle, catturata dalla presenza di Kakashi che avanza cauto verso di noi.

<<Credevo fossi il più ragionevole>> lo rimprovero guardandolo dritto negli occhi.

<<Chiamalo coraggio>> mi risponde l'uomo dai capelli bianchi.

Nel profondo, una parte di me, spera che se ne vadano tutti e tre, che tornino al villaggio e che vivano la loro vita al meglio, ma l'altra parte, la più egoista spero che rimangano al mio fianco.

<<Madara ti ha mentito>> dice cercando di sovrastare le urla di dolore dei Ninja.

<<Mossa sbagliata e inutile>> lo rimbecco capendo subito a che gioco sta giocando. Pensa che mettendomi contro Madara, inventando delle assurde storielle, io possa cambiare idea e fermare questo bagno di sangue.

La verità? E' che se anche volessi mettere fine a tutto questo non ne sarei in grado. Ormai la transizione è iniziata e se non la termino prima dell'alba morirò, il che potrebbe essere una notizia buona perchè potrò rivedere i miei genitori e Katsumi, ma non porterei a termine il sogno di papà.

<<Una volta che ti sarai trasformata nel Decacoda, l'occhio con lo sharingan ipnotico sarà specchiato nella luna e tutti noi saremo vittima di un'arte illusoria...>> comincia ignorando ciò che gli ho detto.

<<...il Decacoda si trasformerà poi nell'albero Divino e ci risucchierà fino all'ultima goccia di chakra che abbiano nel corpo fino a prosciugarci. E' questo che vuoi eh?>> continua Kakashi affiancando Naruto.

Sto per dire qualcosa ma chiudo subito la bocca quando Madara mi affianca poggiando una mano sulla spalla.

<<Che storia strappalacrime>> lo prende in giro facendo finta di asciugare lacrime inesistenti.

Trattengo a stento una risata, mi ricompongo in fretta notando che Naruto e Kakashi sono sbiancati del tutto. Vorrei avvicinarmi per accertarmi che il loro cuore batti ancora siccome sono più bianchi dei capelli di Kakashi, ma mi limito a rifilargli un'occhiata apatica.

Gli altri membri dell'organizzazione; Sasori, Kisame e Tobi hanno preso il posto di Madara e ora stanno combattendo contro l'esercito dei ninja che sembra non abbia una fine.

Deduco dalla loro presenza che abbiano sconfitto i Kage, tranne per Deidara, che la sua figura assente mi fa pensare che non ce l'abbia fatta, ma non vedendo nemmeno il Raikage credo che sia ancora impegnato contro di lui.

<<N-non è possibile>> balbetta Kakashi tenendo una mano in avanti per difesa, mantenendo lo sguardo sul mio maestro.

<<L-l-lui è M-m...>> Naruto lo segue a ruota, sembra che abbiano ingoiato la lingua, perchè tutto d'un tratto non trovano più le parole da pronunciare.

<<Oh che sbadata, non vi ho presentati>> dico con fare teatrale.

<<Non ce ne bisogno>> risponde Madara con un ghigno.

<<Madara Uchiha>> dicono all'unisono i due davanti a noi, con gli occhi sbarrati dallo shock e la posizione da difesa.

L'Ultima EredeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora