51. Addio...

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Madara è morto...

Madara è morto...

Madara è morto...

<<MADARA E' MORTO!>>

Un vociferare di esulti e urla si innalza nel cielo, segno di una vittoria ottenuta.

Alzo il braccio in segno di potere e non solo, ma anche di una grandissima vittoria conquistata dopo giorni di guerra.

Delle braccia mi circondano le spalle e non ho bisogno di girarmi per sapere che Kakashi e Naruto sono al mio fianco, stritolandomi in qualcosa che dovrebbe somigliare a un abbraccio invece di una mossa ninja usata per soffocarmi.

<<Ragazzi non respiro, basta>> cerco di farli notare tra risate.

<<Scusaci, ma... Dio sei stata fortissima>> Naruto si complimenta con me dandomi il pugno come abbiamo sempre fatto in segno di amicizia.

<<Vieni qua combinaguai>> Kakashi mi attira a sé in un altro abbraccio, ma questa volta mi tiene tutta per sé. <<Mi hai fatto stare in pensiero>> rivela d'un tratto sussurrando quella frase nel mio orecchio, in modo che possa sentire solo io.

<<Lo so, tu sapevi tutto, non è così>> sciolto l'abbraccio, lo guardo dritto negli occhi per avere conferma di una domanda la quale la risposta già so.

<<Qualcuno muore dalla voglia di vederti>>

Mi giro spaesata per sapere l'identità di quel qualcuno. Nel momento in cui mi volto a destra, due mani grandi e calde mi prendono il viso e delle labbra carnose si poggiano impazienti sulle mie, chiedendo subito l'accesso alla lingua.

Riconosco questo profumo, il tocco delicato, ma allo stesso tempo forzato... Ma soprattutto riconoscerei queste labbra tra mille.

<<Cazzo>>

Dopo essersi staccato da me, Sasuke mi circonda con le mani in un abbraccio protettivo e malinconico.

Quando sento delle goccioline di bagnato sulla spalla destra, alzo il capo pensando che si sia messo a piovere, ma dopo aver sentito i singhiozzi provenire dalle labbra che ho appena baciato, mi scosto subito e mi preoccupo.

<<Hei, va tutto bene. Sono qui>> appoggio delicatamente i polpastrelli sulle guance di Sasuke per asciugare le lacrime che fuoriescono come un rubinetto aperto.

Non aveva mai pianto davanti a me, né in pubblico. Da quel che so, non aveva mai pianto in generale, dalla notte in cui è stata massacrata la sua famiglia.

Dopo aver ripreso lucidità, mi guardo intorno alla ricerca di un ragazzo dalle lunghe occhiaie.

Sapendo che lo stessi cercando mi rivolge uno sguardo rassicurante mentre corro da lui con le ali ingombranti.

<<Itachi, stai bene?>> chiedo notando che respira con affanno.

<<Sapevo che ce l'avresti fatta. Te l'ho detto che sei forte>> mi fa l'occhiolino d'intesa prima di piegarsi in due e tossire sputando sangue.

Mi piego alla sua altezza mettendogli una mano sulla schiena e cercando di tenerli la fronte in modo che non cada a terra.

<<Itachi hai bisogno di aiuto>> lo informo cercando di ottenere consenso.

<<Sta lontano da Lei!>> Una voce giunge minacciosa e subito dopo la figura di un Sasuke arrabbiato si presenta al mio fianco.

<<Sasuke smettila per favore! Non vedi che ha bisogno di aiuto?>> chiedo nel tentativo di farlo ragionare e di darmi la possibilità di aiutare suo fratello.

L'Ultima EredeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora