Ci abbiamo messo tre giorni per tornare, sembrano tutti sfiniti, ma io ho ancora delle energie conservate.
La squadra 7 è andata da Tsunade a fare rapporto, mentre io, con la scusa di voler riposare, faccio un giro della città.
L'ho visitata tutta, a partire da Teuchi fino ad arrivare al parco con la fontana, ma manca ancora qualcosa.
Alzo lo sguardo, il sole sta tramontando, mi chiedo come sia la vista se salgo sulla montagna dove sono scolpiti i volti degli hokage.
Prima che possa pentirmene, saltando sui tetti come da routine, mi arrampico e mi siedo esattamente sulla testa del quarto hokage, mi sembra familiare, è possibile che lo abbia già incontrato in precedenza?
Mi godo quei cinque minuti di tranquillità dove il tramonto segna la fine di una giornata splendida, graziandoci di questo bellissimo spettacolo.
Il sole tinge il cielo da varie sfumature che partono dal rosso, giallo e arancione, creando un quadro perfetto.
La città, vista da quassù non sembra essere la stessa, le strade iniziano ad illuminarsi grazie ai lampioni accompagnate anche dalle luci dei ristoranti, negozi e case.
Le persone da quassù sembrano delle piccole macchie colorate in movimento, distolgo lo sguardo da Konoha e i suoi abitanti per portarlo sulle nuvole macchiate del colore del tramonto. Mi chiedo se mamma e papà mi stiano osservando da lassù
Saranno fieri di me?
<<A cosa pensi?>>
La voce roca proveniente alle mie spalle mi fa girare di scatto, sottraendomi alle mille domande senza risposta che mi sarei posta.
<<E tu chi sei>> domando alla nuova figura mai vista fino ad ora.
<<Mi chiamo Kabuto>> si presenta dandomi la mano, mi alzo e allungo la mano per stringergliela.
<<Asami, piacere>>
<<Allora? a che stavi pensando?>> domanda insistente mentre ci sediamo vicini sopra la testa del quarto hokage.
Tiro un sospiro e rispondo alla sua domanda <<Ai miei genitori>>
C'è un attimo di silenzio quando decido di spezzarlo, ponendoli una delle tante domande che affollano la mia mente.
<<Secondo te mi stanno guardando da lassù?>> punto gli occhi al cielo, come se potessi vederli, ma a dire la verità è che non so come sono fatti...
Ad un certo punto mi ricordo delle parole che mi aveva detto Sasuke "tu gli hai mai conosciuti? Hai mai passato dei bei momenti con loro? Gli hai visti morire? E almeno, sai da chi hai preso gli occhi, o il colore dei capelli?"
Per quanto quelle parole fanno male, non posso dargli torto, non so nulla dei miei genitori d'altronde potrei risultare sconosciuta persino a me stessa.
<<Tu ci credi?>>
<<A cosa>> rispondo cercando di scacciare le lacrime che minacciano di rigarmi il viso.
<<Come sono morti>> mi domanda di punto in bianco.
<<Non lo so>> rispondo imbarazzata, nessuno mi ha mai raccontato di loro e io non ho mai osato chiedere, perchè sapevo che non avrei ottenuto risposta.
<<E come fai a sapere che sono morti>>
Non ci posso credere, sta insinuando che i miei genitori sono ancora vivi? non avevo mai valutato questa opzione, ma d'altronde, io mi fido di Kakashi, e poi, perchè mai dovrebbe mentirmi.
<<Cosa vorresti dire>> il tono che esce è piuttosto irritato, non mi conosce, non può venire qua, dal nulla, sparando cose assurde su me e i miei genitori.
<<Hai mai visto le lapidi?>>
Sbarro gli occhi, non ci avevo mai pensato, Kakashi mi disse che i miei genitori furono sepolti in un villaggio, ma non so quale.
<<S-sì>> mento.
Questo ragazzo mi sta mettendo abbastanza a disagio.
<<Sei un ninja della foglia?>> domando cercando di sviare il discorso.
<<Si, ma non passo molto tempo qua>> afferma.
Ecco perchè non l'ho mai visto prima.
<<E dimmi, vieni spesso qua?>> chiedo ancora, riferendomi alla montagna dove siamo seduti ora.
Il sole è ormai tramontato e a illuminare il villaggio, oltre alle luci, sono rimaste le stelle e la luna.
<<A dire il vero no...>> lascia la frase in sospeso, sembrava volesse dire qualcos'altro, ma li sono morte l parole in bocca.
<<Capisco>> concludo guardando il ragazzo dagli occhiali neri dalla montatura tonda, il colore dei suoi capelli mi ricordano molto quelli di Kakashi.
<<Beh, è stato un piacere conoscerti... Asami>> si alza appoggiando le mani sulle ginocchia e battendole sui pantaloni per pulirsi della poca polvere che li è rimasta addosso <<Spero di rincontrarti molto presto>>
Li faccio un sorriso come risposta e lo saluto con la mano <<Allora a presto>>.
Grazie a Kabuto i miei pensieri si fanno sempre più vasti, stavolta accompagnati da una sola domanda: sono davvero morti i miei genitori?
So di certo che troverò presto una risposta.
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L'Ultima Erede
FantasyUna ragazza che fin da bambina ha vissuto nelle menzogne e provato un dolore che insieme ai sensi di colpa con cui ci conviverà finché non diventerà grande. Cresciuta senza genitori, ma con solo l'affetto della migliore amica ormai deceduta e del su...