11. Vivi o Morti?

223 11 0
                                    

Ho detto a Kakashi che Naruto e Sasuke sono venuti a scoprire di me, ho passato quasi tutta la notte su quell'albero assieme al ragazzo dai capelli blu, strano ma vero, ci siamo raccontati tutto quello che abbiamo da dirci, più che ieri parlare , era uno sfogo e io mi sono sentita sollevata nel sapere che Sasuke si fida così tanto da raccontarmi di se stesso.

Mi ha parlato di suo fratello Itachi e di come ha sterminato il proprio clan.

Alla fine, ho scoperto che non sa nulla di me, mi ha detto che ha dei sospetti per il clan da cui provengo, il clan Akuma, ma ha detto di aver sentito solo una volta in vita sua e che non è neanche sicuro che esistesse .

In risposta alla confessione che ho fatto a Naruto ea Sasuke, Kakashi mi risponde con un semplice <<Ok>>.

<<Cosa?!>> rimango incredula alla sua noncuranza del fatto di aver svelato il mio segreto a due persone, ma poi noto che sta leggendo uno di quei libri del maestro Jiraya e decido di strapparglielo dalle mani.

Dalla sua bocca escono lamentele quando minaccio di baciarglielo <<Hai sentito quello che ti ho detto?>> domando, avendo ora tutta la sua attenzione>>

<<Si, e ho detto ok>> rimango sempre più sorpresa dalla sua reazione.

<<Cioè, tu ora non andrai da Tsunade a dirle di non farmi più partecipare alle missioni e non mi farai una ramanzina?>> forse sto esagerando, e se prima sembrava non passarli nulla per la testa ora sembra stia pensando.

<<Ora che ci penso, potrei chiedere a Tsunade di farti stare a casa dalle missioni, vorrei ma non posso. E poi, era prevedibile che lo avresti raccontato a Naruto e Sasuke, di loro mi fido>> afferma serio.

<<Ora posso riavere il mio libro? O giuro che vado da Tsunade>> mi minaccia con un tono quasi serio e autoritario.

Dopo avergli restituito il libro, mi siedo accanto a lui nel suo divano con le gambe incrociate.

<<Posso farti una domanda?>>

<<Dimmi pure>> risponde senza alzare lo sguardo da quel maledetto libro.

<<C-come sono morti i miei genitori>> a quella domanda, Kakashi chiude quel blocco di carta e mi rivolge la sua completa attenzione, sembra stare in ansia e preoccupato, ora che non ha quella stupida maschera e il coprifronte a coprire tre quarti della sua faccia, riesco a leggere molto meglio le sue espressioni.

<<Perchè lo vuoi sapere?>>

<<Beh, sono... erano i miei genitori e io non so nulla di loro>> sbotto quasi infastidita dalla sua domanda.

Kakashi tira un sospiro e borbotta tra sé e sé qualcosa a me incomprensibile.

<<In una missione, sono morti in una missione>> risponde vago.

<<Dimmi di più, questo non mi basta>> incrocio le braccia al petto e lo fisso negli occhi, così da mostrargli che questa volta non sto scherzando.

<<Me l'aspettavo che sarebbe venuto questo giorno>> afferma quasi esasperato.

<<Beh quindi?>> insisto.

<<Non so bene i dettagli della missione, so solo che, beh ecco, sono morti...>> alla fine della frase distoglie lo sguardo dal mio, segno che sta mentendo.

<<Stai mentendo.>>

<<Cosa? ma come ti viene in mente, perchè dovrei mentire>>

<<Questo non lo so, so solo che mi stai mentendo.>> continuo con il mio tono pacato, lo vedo in difficoltà.

Ad un tratto mi vengono in mente le parole di Kabuto dell'altra sera "Dovresti fare attenzione alle persone che ti circondano, alcune, seppur le conosci da una vita, potrebbero essere le stesse che ti mentono d'allora".

<<Perchè ad un tratto mi stai facendo il terzo grado?>>

<<Sono i miei genitori! Come puoi dirmi di non chiedere di loro>> sono esausta. Tutta sta faccenda del morto e del non morto mi sta consumando.

<<Anche se fosse così, non so dove siano>>

Ecco. Mi ha dato la conferma che sono vivi, Kabuto aveva ragione, mi sono fidata della persona sbagliata. La stessa persona con cui condivido la mia vita da quattordici anni mi ha mentito, non ci posso credere.

<<Q-quindi sono ancora vivi?>> dico con voce spezzata.

<<Non lo so Asami, ma credimi, io non ti ho mentito.>> cerca di allungare la mano per toccarmi la spalla ma io glielo impedisco, balzo giù dal divano con le lacrime agli occhi e furiosa come non mai.

<<Balle! Sono tutte bugie! Non sai dire altro!>> urlo mentre la rabbia mi divora.

<<Siediti, ne parliamo con calma>> il tono con cui sta affrontando sta cosa mi da sui nervi, sembra piuttosto calmo.

<<No che non mi siedo! Dimmi tutto ora>>

<<Quando compiesti un anno, i tuoi genitori erano ancora dei ninja della foglia... a causa del tuo potere, furono costretti a trasferirsi dove nacque il loro clan, il clan Akuma>> e ora, pure Sasuke aveva ragione.

<<Beh, ecco, il clan da cui provieni, non è molto conosciuto poiché parlavamo di cose segrete, il capo del clan, ovvero tuo padre, non voleva che si doveva sapere della tua nascita, sarebbe scoppiata una guerra, i membri del clan cercavano di sottrarre il tuo potere, i tuoi genitori volevano trasferirsi in un altro villaggio, ma Konoha allora aveva bisogno di nuovi ninja, la Volpe a Nove Code era stata liberata e molte persone morirono quel giorno e così i tuoi genitori sono dovuti tornare al villaggio.>>

Ascolto in silenzio la storia che ha da raccontarmi quest'uomo, sono ancora indecisa se fidarmi di lui o meno, d'altronde mi ha mentito, ma forse l'ha fatto per proteggermi, ma se il suo scopo è quello di impadronirsi del potere che ho dentro? No, impossibile, Kakashi non lo farebbe mai.

<<Continua>> lo sprono stando sempre in piedi davanti a lui.

<<Non resta molto da dire... i tuoi di certo non sarebbe portarti con loro, stato molto rischioso, dunque ti hanno lasciato in mano a colei che ti ha accudito ad ora ea me hanno dato la missione di controllarti e di proteggerti.>>

Non riesco a credere alle mie orecchie, tutto questo era falso...

<<Q-quindi tu mi stai dicendo che fino ad ora ho vissuto nella menzogna... beh che t-tu>> lo indico sperando capisca cosa voglio dire, anche perchè non riuscirei a pronunciare quelle parole, Kakashi è stato come un fratello maggiore per me, lo considero tutt'ora come tale, ma se tutto questo fa parte di una stupida missione, non so come pensarlo.

<<Nonono, hey, non mettere in dubbio il fatto che io tenga a te, sei come una sorella minore per me e di certo questo non cambia le cose, certo, faceva tutto parte di una missione, ma allora non ti conoscevo, guardami , mi hanno sollevato dalla missione il giorno della morte di Katsumi dicendomi che avevo fallito... Me ne sono andato? dimmi, ti ho lasciato solo per un momento?>> Scuoto la testa in segno di no, non riesco a dire nulla, leggo la sincerità nel volto di Kakashi ma non riesco a perdonarlo, non ora.

<<Mi dispiace ma non ce la faccio>> chiudo la porta alle mie spalle rilasciando un tonfo che riecheggia nelle pareti.

L'Ultima EredeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora