31. Ricatto

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Spesso la vita decide di spezzare i legami e lo fa senza che tu te ne accorga e senza chiederti il permesso.

Un giorno, vedi le persone a cui tieni sorridere e proporti di andare in vacanza con loro e, il giorno dopo la vita decide che il loro tempo è finito.

E tu sei lì, a chiederti se avranno mai trovato la pace e se mai io la troverò qui, nel mondo dei vivi e come farò ad andare avanti con questo dolore.

Un giorno, imparerai a conviverci con il dolore, ma come si fa senza rischiare di non essere consumati da esso? Però, sei consapevole che in qualche modo devi andare avanti e rassegnarti.

Magari, a volte pensi di poter evitare la realtà, ma non puoi evitare le conseguenze dell'evitare la realtà.

Sono ancora qui.

I ninja stanno ancora cercando di spegnere il fuoco mentre io cerco un disperato modo per scappare dalla realtà.

I miei genitori sono morti.

Mamma e papà non ci sono più.

Mi ritrovo sotto la pioggia, inginocchiata sull'asfalto, con dozzine di occhi che mi guardano con pietà, mentre sbatto i pugni a terra.

Magari se trasmetto il mio dolore attraverso le botte che sto dando al suolo con i pugni chiusi, la terra potrebbe decidere di ridarmi indietro mamma e papà.

Ma no. Non è così. Ormai sono morti e la parte più difficile è accettare la cosa. Ma se io non la volessi accettare? Se così facessi finirei per dimenticarli? No, non voglio. Loro vivranno per sempre nei miei pensieri, nei miei sogni, nei miei incubi, ma soprattutto nel mio cuore.

<<Andiamo a casa>>

Sasuke affianca Kakashi facendo un tentativo per riportarmi a casa.

Ma io non rispondo. Come potrei tornare in quella casa, sbattere la testa contro il cuscino e addormentarmi come se non fosse successo niente? Come se le immagini dei due corpi bruciati davanti a me fossero frutto di un brutto sogno.

<<Sei appena tornata, devi riposarti>>

Kakashi rimane in silenzio, cercando di incassare il duro colpo che ha appena subito.

Qualcuno stava per dire qualcosa, ma una scossa fa vibrare il suolo facendo barcollare e spaventare tutte le persone attorno a me.

Gli unici che non si muovono dal loro posto sono mamma, papà e io.

La scena si ripete per la seconda... terza.... quarta volta, finchè la gente non inizia a gridare e a cercare i loro cari sotto questa pioggia, in mezzo al terremoto e alle grida di paura.

Devo fare come loro? Se si, chi dovrei cercare?

<<Ragazzi, guardate dietro di voi>> allarma Naruto indicando alle nostre spalle.

Kakashi e Sasuke si girano, insieme ai ninja che fino a pochi secondi fa, stavano cercando di spegnere ancora le fiamme. Io non mi giro. Non voglio togliere gli occhi di dosso da questi due corpi, immaginando che se distolgo lo sguardo, anch'essi potrebbero sparire.

<<Dobbiamo andarcene...>> avverte Sasuke <<...e alla svelta>> conclude Kakashi con tono allarmato.

Un'altra scossa e questa volta decido di girarmi nella direzione che puntano tutti gli sguardi.

Oltre alle gocce di pioggia che cadono rumorosamente sull'asfalto, c'è qualcosa di grande e bianco che vola in cielo. Sembra essere una specie di uccello cresciuto molto, viste le dimensioni.

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