LIII

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“Ragazzi, ci siamo quasi. Veniva da qui il rumore che abbiamo sentito prima” disse Richie, mentre guidava il suo gruppo di amici. 
Richie riusciva finalmente a vedere la fine del tunnel. Vide che qualcosa era all’entrata di esso e più si avvicinava, e più capiva che non era una cosa ma una persona.
-È Eddie.
Oh cazzo. 
“Eddie! Eddie che succede?!” 
Lui alzò leggermente la testa.
“Scappate ragazzi, è pericoloso. Andate via di qui!” urlò con tutto il fiato che aveva in gola.
Richie aveva aumentato il passo e aveva teso la mano per aiutarlo a rialzarsi, quando Eddie venne trascinato lontano da lui, verso qualcosa di orripilante. Richie non aveva mai visto un abominio del genere e quando notò la sua presenza, i muscoli si bloccarono. 
Il mostro spalancò la bocca e si mangiò Eddie in un boccone solo.
Beverly gridò ma Richie non riuscì a sentirla. Lui sentiva soltanto il rumore della bestia che mandava giù gli ultimi pezzi della persona che amava di più. 
“Eddie” 
Ed improvvisamente, tutto si fece nero.

Richie cercò di camminare ma le sue gambe cedettero e cadde a terra. Le lacrime gli impedivano di vedere bene e sentiva il cuore correre come un dannato. Il corpo si era fatto pesante, quasi insostenibile. Cercò di calmarsi con scarsi risultati. L’unica cosa che gli veniva in mente era lo sguardo di Eddie prima che fosse mangiato.
Sentiva la gola bloccata e non riusciva a respirare.
-Richie, fai dei respiri profondi
Io… non riesco. Non ce la faccio. Eddie… se n’è andato per sempre. Io-
“Richie, ti ho detto di respirare”
Lui alzò lo sguardo quando si rese conto che la voce non era più nella sua testa.
Vide una striscia luminosa davanti a sé, come quelle che aveva visto qualche ora prima. 
Lui cercò di alzarsi e seguì la strada luminosa.
“Dove sono?”
“È uno spazio di mezzo tra il nostro mondo e la terza dimensione. Ci sei già stato una volta”
“Impossibile. Me lo sarei ricordato…. dove mi stai portando?”
“In un posto sicuro. Li ti spiegherò tutto”
La striscia si interruppe davanti a una porta.
“Come è possibile? Prima questa non c’era”
“Aprila”
Lentamente Richie aprì la porta e si ritrovò dentro un palazzo. Si guardò in giro smarrito ma più guardava quel posto, più gli sembrava familiare. Si girò e vide che si trovava sopra una collinetta, e poco più avanti riusciva a vedere il mare. I suoi occhi si spalancarono.
“Wendy?!”
“Da questa parte Rich”
Lui seguì la voce e si ritrovò in una serra; e circondata dalle piante, seduta su una sedia, c’era una ragazza con un libro in mano. Lei si girò e si alzò in piedi. Wendy sembrava non essere invecchiata di un giorno dall’ultima volta che l’aveva vista, nel giorno in cui si trasferì in Florida.
“Wendy!” 
Lui andò da lei e la strinse in un abbracciò.
“Ciao Richie”
“Ma come è possibile? Non riesco a capire. Non sei cambiata di una virgola, però ti ho visto da adulta. Spiegami che cosa sta succedendo perché io-”
“Hey. Calma. Ti ho detto che ti avrei spiegato tutto. Ora seguimi”
Entrambi salirono al piano superiore e Wendy si fermò davanti all’enorme specchio appeso al corridoio.
Richie rivide il se stesso della sua adolescenza riflesso in quello strano specchio.
“No aspetta. Non è possibile. Ci sto capendo ancora meno di prima. Wendy parla prima che impazzisca”
“Facciamo una passeggiata in riva al mare ti va?” Chiese Wendy sorridendo.

“Okay aspetta, quindi il fatto che siamo entrambi di nuovo adolescenti è solo un effetto creato da questo posto?”
“Sì”
“Però te lo devo dire, anche da grande sono rimasto un figo della madonna. Se la madre di Eddie fosse in vita-”
Lui rimase in silenzio.
“Per un attimo mi sono dimenticato di Eds…”
“Non te lo sei dimenticato, è opera mia”
Lui la guardò dritta negli occhi.
“Riesci a fare anche questo?”
“In fondo è la mia isola. I miei poteri si aplificano qui”
“Tu poche ore prima eri con noi e poi sei entrata nella mia testa. Nessuno si ricordava di te, me compreso. Perchè lo hai fatto?”
Lei aspettò qualche secondo e si mise a parlare.
“Io ho già affrontato la battaglia che tu hai affrontato prima e ogni volta che rivivo questa battaglia, qualcuno muore. La prima volta sono morti sia Eddie che Stan. Ho usato i miei poteri per riavvolgere il tempo, ma è stato inutile. Quando ho capito che il problema non era nella battaglia ma prima, ho riavvolto il tempo per salvarvi”
“Non so veramente cosa dire”
“Lo so. Immagino sia difficile da mandar giù. Sai, una volta ho dovuto salvare anche te”
“Davvero?”
“Sì. Una volta hai provato a suicidarti e ci sei riuscito. Ho dovuto riavvolgere il tempo e impedirlo"
“Mi sono suicidato? Cioè… non credevo di avere il coraggio di farlo”
“Non so bene tutte le dinamiche ma stavi davvero tanto male, anche se avevi sempre quel sorriso stampato in faccia”
“Ci avevo pensato anche da ragazzo. Però quella volta c’eravate voi. C’era Eddie. Mi facevate sentire meno solo. Avevo qualcosa per cui lottare. Da adulto senti come se nessuno fosse davvero sincero con te”
“Posso capirti” disse Wendy accendando ad un sorriso.
“E come hai impedito la mia morte?”
“Ho sostituito una delle foto che avevi in casa con quella che tieni così gelosamente nella tasca dei pantaloni”
Lui tirò fuori la foto di lui ed Eddie al ballo della scuola.
“Quante volte lo hai fatto?”
“23. Ti giuro Rich, questa doveva essere la volta buona. Ero riuscita a salvare tutti, ma poi è successo la cosa dei tunnel e sono andata nel panico. Era la prima volta che succedeva e i miei poteri erano come bloccati e… ancora una volta non sono riuscita a salvare Eddie”
Wendy ora aveva lo sguardo triste e aveva gli occhi lucidi. 
Richie la abbracciò per la seconda volta quel giorno. 
“Andrà tutto bene. Non sei da sola. Ora puoi contare su di me, quindi per favore non piangere Brownie”
“Mi mancava quel soprannome” disse lei ridacchiando debolmente.
“Richie, Wendy!”
Loro si girarono e videro un ragazzo arrivare verso di loro. 
“Maturin!” disse Wendy con un misto di entusiasmo e sorpresa.
“Ciao. È da una vita che non ci vediamo”
“Dov’eri in tutti questi anni?”
“Sono sempre stato qui”
“L’ultima volta che sono venuta qui non c’eri”
“Vero. Quella volta avevo avuto un’emergenza. Perdonami. Ho origliato la vostra conversazione e per scusarmi, vorrei aiutarvi. Potete contare su di me”
“Fantastico” disse Wendy guardando entrambi.
“Possiamo farcela” disse Richie sorridendole.
“Okay ragazzi. Usciamo da qui”

Tutti ritornarono nella zona che Wendy chiamava il “Nulla assoluto”. 
“Qual è il piano?”
“Ho intenzione di riavvolgere il tempo fino all’entrata nelle fogne. Richie, Maturin sarà la tua guida, quindi non potrai contare sul mio aiuto”
“E tu cosa farai?”
“Questa volta sarò presente fisicamente in battaglia, e farò di tutto per aiutarvi, a rischio di dover mettere in gioco la mia vita. Mi dividerò da voi e cercherò di fermare la bestia che si è mangiata Eddie”
Poi rimase un attimo in silenzio.
“Richie”
“Dimmi” 
“Non lasciare mai la mano di Eddie. Per nessun motivo al mondo”
“Puoi contarci” rispose lui deciso.
“Siamo pronti?” Chiese Maturin.
“Sì, ci siamo. Tre… due… uno...si ricomincia”

FINE CAPITOLO

sunshine ✨ [reddie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora