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I Perdenti stavano attraversando il penultimo tunnel, che era più lungo di quelli affrontati recentemente.
“Cavoli, questo pezzo è infinito” esclamò Ben.
“Concordo cazzo” disse Richie.
“Siamo sicuri che è il penultimo?” Chiese Beverly.
“Si Bevvy cara, me lo dicono le voci in testa, quindi presumo che sia vero”
Camminarono anche per un paio di minuti e finalmente iniziarono a vedere la fine.
Tutti erano contenti ma quando arrivarono alla stanza che precedeva l’ultimo tunnel, Richie capì dove si trovavano.
Era la stanza del mostro.
La stanza dove era morto Eddie.
“R-ragazzi, dobbiamo nasconderci”
“Perchè? Che sta succedendo?” Chiese Bill.
“È complicato da spiegare, ma vi prego ascoltatemi. Dobbiamo nasconderci-” 
Un rumore sinistro riecheggiò per tutta la stanza sotterranea, facendo venire la pella d’oca a tutti i presenti.
Stan sentì qualcosa cadergli sulla spalla sinistra. Qualcosa di viscido, molto simile alla bava di qualche animale. Lui lentamente alzò la testa e vide l’ibrido che aveva ammazzato Eddie mentre li fissava con i suoi piccoli occhi e i suoi denti estremamente affilati, in un'espressione che poteva ricordare il sorriso di un pazzo omicida, pronto ad attaccare ed uccidere la propria vittima. 
Tutti si spostarono il più velocemente.
Se fossero rimasti fermi, sarebbero rimasti schiacciati sotto il ventre della bestia.
La bestia aprì la bocca e il suono che ne fuoriuscì era più inquietante del precedente. Il suono che prima sembrava più simile a quello di un animale, ora era simile a quello di una persona agonizzante. In quel momento Eddie pensò che se l’inferno avesse avuto un suono, sarebbe stato certamente quello.
La bestia aveva iniziato a caricare contro di loro.
I Perdenti erano con le spalle al muro. Le altre uscite erano troppo lontane da loro e si sarebbero sicuramente persi entrandoci, o peggio, sarebbero rimasti secchi tentando di scappare.
L’ibrido si stava avvicinando a loro e aveva emesso l’ultimo grido prima di attaccare. 
Un lampo di luce irruppe nella stanza e trafisse la bestia. Essa emise un rumore simile ad un cane bastonato e si appoggiò sul fianco.
“Basta solo questo per batterti?” 
I ragazzi si girarono verso il provenire della voce e per un attimo, forse perché il terrore aveva fatto un brutto effetto sul loro cervello oppure a causa della luce emanata dalla sua arma, tutti pensarono che a salvarli era stato un angelo.   
“Mi sembrava che vi servisse un aiutino”
L’arco, che prima era di un bianco quasi accecante, aveva cambiato colore diventando di un tenue azzurro metallizzato.
“Wendy?” Chiese Mike incredulo.
“Scusate per il ritardo ragazzi. Ci ho messo un po’ ad arrivare. Questi tunnel sono a dir poco infiniti”
Quando arrivò vicino a loro videro che la mano sinistra era scottata.
“Quando ti sei fatta male?” Chiese Eddie guardando la mano.
“Mentre cercavo di placare le fiamme. Un pezzo di soffitto si è staccato ed è atterrato sulla mia mano, ma non dovete preoccuparvi. Non sento più dolore”
Nel mentre, il mostro aveva cambiato forma ed ora si era trasformato in un basilisco e silenziosamente si stava avvicinando a Wendy ma prima che il mostro potesse farlo, lei gli sparò una freccia dritta nell'occhio destro, facendo illuminare di nuovo l’arco.  
Il basilisco strisciò via il più velocemente possibile, infilandosi in uno dei tanti tunnel della stanza.
“Per fortuna che se n’è andato. Sarebbe stato davvero un peccato morire prima di aver affrontato il nostro carissimo amico, vero?” disse Wendy rimettendo la sua freccia dentro l’apposito contenitore. “Allora, chi è pronto a spaccare qualche culo?”
Bev, senza dire nulla, l'abbracciò. Lo stesso fece Eddie, e tutti gli altri in seguito.
“Pensavamo che fossi rimasta sotto le macerie dell’hotel” disse Bev singhiozzante.
“Ho cercato di fermare l’incendio, ma quando avevo finito, vi avevo completamente perso di vista. Sono andata fino alla casa di Neibolt Street e sono passata da lì. Immagino che voi abbiate fatto il giro lungo” disse accennandole un sorriso. “Ora però dobbiamo andare. Ti va bene se faccio strada io per quest'ultimo pezzo, Richie?”
“Si, fai pure”
Lei si staccò dal gruppo arrivando fino al centro della stanza. Girò su se stessa un attimo in confusione tra i vari tunnel, e prese il tunnel di destra. 
I Perdenti si guardarono tra di loro e la seguirono all’interno del tunnel.
“Non è troppo buio qui?” Chiese Stan cercando di vedere dove metteva i piedi.
Improvvisamente delle piccole luci si accesero sul soffitto del tunnel. Le lucine si muovevano e guardandole bene, Stan riuscì a capire che non erano luci ma lucciole. Erano così tante che, in quella galleria buia, sembravano le stelle della Via Lattea.
Richie ed Eddie si guardarono negli occhi, ricordando quel magico momento sulla spiaggia.
“Va meglio così?” Chiese Wendy, continuando ad avanzare.
“Sì, molto meglio”.

Finalmente arrivarono al covo di It. Era immenso e tutti si stupirono della grandezza di quella stanza.
“Lui non c’è” disse Ben.
“Allora che facciamo?” Chiese Beverly.
“Ragazzi, non preoccupatevi. Il piano va secondo quello concordato prima. Facciamo il rituale di Chud e lo rispediamo dove stava. Non dobbiamo spaventarci”
Le lucciole, che continuavano a circondare i Perdenti, avevano pian piano perso la loro luce ed erano cadute a terra.
Ora l’unica luce che era rimasta proveniva dal soffitto della grotta, se poteva essere definita in quel modo. Una lucciola atterrò sulla mano di Wendy e lei la guardò spegnersi tra le sue dita.
“It è qui” disse lei facendo sparire la lucciola. 
“Ma dov’è? Non riesco a vederlo con questo buio” disse Bill guardandosi attorno.
“Manteniamo la calma, se andiamo nel panico è finita-” disse Mike prima di essere interrotto da un forte rumore.
La stanza iniziò a tremare e dal centro uscì una piattaforma bianca e rossa. Era rotonda, con delle lucine sul bordo e sopra ad essa, davanti ad un microfono, c’era un uomo in giacca e cravatta. Quando mostrò il volto ai Perdenti, lo riconobbero in un batter d’occhio.
It staccò il microfono dall’asta e ci battè sopra con il dito.
“Signori, signore, binari, non binari o qualsiasi altra identità di genere voi abbiate, vi do il benvenuto alla seconda edizione del circo dei Perdenti. Nell’edizione scorsa avete visto i nostri intrepidi eroi che si esibivano in un'esibizione singola. Oggi proviamo qualcosa di diverso. Iniziamo da Richie”
Le luci si spensero completamente e un secondo dopo, Richie fu illuminato da un faretto che era simile a quello dei suoi spettacoli.
Richie si guardò intorno e riuscì a vedere i suoi amici poco distanti da lui.
“Per lui non servono spiegazioni. Il gay più divertente della costa ovest, che gira gli USA acclamato dal suo publico. Famoso per le sue battute quanto per le botte che ha preso durante i vari tuor mentre tra le pause si fumava una sigaretta nei vicoli. Ora un indovinello per il nostro suicida preferito. Quante persone morte ci vogliono per farti perdere il senno della ragione? La risposta è… sette!” 
Richie si girò e non vide più i suoi amici.
“Ragazzi?!”
Le urla di dolore iniziarono e il rimbombo della stanza le rendeva ancora più forti.
“Richie aiutaci!”
“Rich ti prego”
“Aiuto!”
Richie iniziò a respirare a fatica e le lacrime già scendevano sul suo viso, mentre lui si metteva le mani sulle orecchie.
Non può essere reale, non può essere, non può essere!
Richie svegliati!
Richie aprì gli occhi, prendendo delle enormi boccate d’aria. Era disteso e affianco a lui, qualcuno lo stava aiutando a sedersi.
“Hey, finalmente sei sveglio” disse Eddie mentre lo teneva per le spalle.
Richie lo guardava dritto negli occhi confuso.
Ti ho sentito urlare e chiedere aiuto neanche un minuto fa e ora sei qui che mi guardi come se non fossi pazzo. 
“Ce l’abbiamo fatta, forse l’abbiamo quasi ucciso. Ho aiutato anche io! Riesci a crederci?!”
-SPOSTATEVI DA LI
Richie non ci pensò neanche per un attimo. Abbracciò Eddie, si rimise disteso rotolarono di lato per un paio di metri. Nessuno dei presenti riuscì a spiegare con quale velocità il gesto fu compiuto, neanche Richie stesso. Uno degli artigli di It si conficcò nell’esatto punto in cui i due si trovavano poco prima. Richie teneva stretto a sè Eddie, proteggendo la testa del compagno con le braccia. Lui mollò la presa ed Eddie riuscì a guardarlo negli occhi. 
“Ma come-”
“Non importa, basta che siamo vivi. Ora leviamoci da qui”
I due si alzarono e Richie si guardò intorno davvero confuso. Non riusciva a capire che cos’era successo. Vedeva It in versione gigante conficcato in una parte di grotta, quasi indescrivibile per lui.
“Che cazzo sta succedendo?”
“È complicato da spiegare. Dobbiamo uscire prima che la grotta cada a pezzi”.
I due ragazzi corsero verso un tunnel ben illuminato, incrociando anche i loro amici. 
Tutti correvano senza sosta, senza mai voltarsi. Appena l’ultimo dei ragazzi uscì fuori, l’entrata crollò su se stessa. 
I Perdenti si ritrovarono in una radura mai vista prima, probabilmente poco più lontano della città di Derry. Erano stanchi, sporchi, sudati e alcuni di loro avevano delle ferite abbastanza visibili, ma erano vivi. Eddie si guardò un attimo attorno.
“Dov’è Wendy?” 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 11, 2022 ⏰

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