XXIX

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Stan che era parecchio spaventato e confuso, non sapeva cosa fare. Lui correva come un matto su quella bici ma non sapeva dove andare. Sarebbe potuto andare alla chiesa ma era chiusa e i suoi non erano in città. Richie, che si era girato per vedere quanto lontani erano Henry e i suoi compagni, vide la faccia del suo migliore amico spaventato a morte.
"GIRA A DESTRA"
"COSA?"
"GIRA A DESTRA STAN. FIDATI DI ME"
Entrambi lo fecero e sfortunatamente la macchina seguì proprio loro.
"Cazzo" disse Richie ma correva così forte che nessuno lo sentì. Stan non aveva mai pedalato così forte ed era arrivato al fianco di Richie.
"Seguimi, ho un'idea"
Svoltarono ancora una volta a destra e si ritrovarono quasi davanti al ponte e svoltarono bruscamente a sinistra verso i Barren mentre la macchina di Bowers proseguiva dritta. Richie e Stan lasciarono le bici nell'erba e corsero il più velocemente possibile.
Bill stava sistemando delle cose nel club sotterraneo quando Richie e Stan corsero giù.
"Hey che-"
Richie corse a spegnere la musica che Bill stava ascoltando e chiuse velocemente la botola. Stan appena vide Bill lo abbracciò forte, e Bill che era parecchio confuso, gli accarezzò dolcemente la testa mentre cercava di capire perché era spaventato a morte.
"Tutti zitti ora" disse Rich.
Nessuno di loro mosse un muscolo. Quando sentirono dei passi nell'erba, Stan iniziò a tremare e si strinse ancora di più a Bill.
"Li abbiamo persi CAZZO" disse una voce indistinta.
"Non è possibile, non possono essere andati lontano" disse un'altra voce.
"Voi due andate nei pressi nel fiume a cercarli,  io e Jason andiamo a prendere gli altri mocciosi." Questa volta la voce era quella di Herny e non c'era nessun dubbio al riguardo. I passi si allontanarono in due direzioni diverse e loro aspettarono qualche minuto prima di ricominciare a parlare.
"Che cosa è successo?" Chiese Bill, seduto vicino a Stan, che aveva la testa appoggiata sulla sua spalla e lo teneva per mano.
"È una storia lunga, te la raccontiamo mentre andiamo da Wendy"
"Ma gli altri stanno bene?"
"Stavamo tutti correndo via da Bowers e non ho visto dove stavano andando ma credo che se la caveranno. Ce la caviamo sempre infondo" disse Richie abozzando a un sorriso.
Stan aveva ancora lo sguardo fisso nel vuoto quando Richie si mise una delle retine di Stan e si mise a fare il balletto strano che It aveva fatto vedere a Bev. Quando lei lo aveva raccontato, tutti erano scoppiati a ridere e adesso Bill e Stan ridevano mentre Richie si muoveva in quel modo strano. Era contento che era riuscito a far ridere Stan.
"Andiamo via prima che quelli ci trovino" disse Stan.

Tutti gli altri avevano preso una strada diversa. Ben aveva deciso di dirigersi in uno dei suoi posti preferiti della città. Quando non aveva ancora degli amici, aveva scoperto vicino al ponte dove Henry aveva tentato di ammazarlo, che c'era un piccolo parco nascosto. Lui si infilò tra gli arrampicanti ed entrò nel parco. Lo scivolo e alcune altalene giacevano immobili, ricoperte dalle foglie. Non andava più in quel posto da quando aveva conosciuto i suoi amici,
ma quel posto gli diede una sensazione di familiarità; era rimasto tutto uguale dell'ultima volta e aveva la sensazione che lo sarebbe rimasto fino alle fine dei suoi giorni.
Si stava inoltrando nel parco quando sentì un rumore provenire dalle foglie e si bloccò. Un oggetto volò nella sua direzione e atterrò a pochi centrimetri dei sui piedi. Ben lo prese in mano, era una palla da baseball. Dei ragazzi corsero nella sua direzione e si fermarono quando lo videro, indietreggiando di qualche passo.
"È vostra la palla?" Chiese Ben.
"S-si è nostra" disse uno dei quattro ragazzi usciti dai cespugli.
"Ecco tieni"
Incerto il ragazzino si avvicino e la prese.
"Grazie mille!" Disse il bambino sorridendogli e tornando dai suoi amici. Ben stava per sedersi su una panchina quando il bambino lo chiamò per nome.
"Come sai il mio nome?"
"Tutti sanno il tuo nome qui in città ciccione"
Ben lo fissò senza dire niente.
"È meglio che vai dai tuoi amici ora, prima che la tua fidanzatina si faccia male" ma la voce del bambino era così innaturale e grottesca, e quando i ragazzini iniziarono a ridere, lui riprese la sua bici e uscì correndo dal parco.

Mike svoltò a destra e si ritrovò sulla via principale di Derry, affollata come sempre. Macchine che passavano in continuazione, persone che entravano e uscivano dai negozi e ragazzi seduti nel parco a fumare sigarette vicino alla statua del loro fondatore. Mike andò dritto e poi entrò in un negozietto di antiquariato.
"Mikey sei tu?" Chiese una signora al bancone.
"Si zia Tess, sono io"
"Che piacere vederti! Come stai? È tutto okay?"
"C'erano dei bulli che mi stavano inseguendo, posso stare qui per un po'?"
"Certo che si" disse lei mentre rimettava apposto della roba.
Sua zia era una delle persone più altruiste che conosceva e stare lì era una buona idea, visto che Bowers e i suoi non sarebbero mai entrati lì dentro. Una signorina e un ragazzo entrarono a braccetto e Mike si spostò verso un angolo del negozio per fargli spazio; mentre i due parlavano con sua zia di un presunto vaso persiano, Mike si mise a curiosare tra alcuni vecchi libri e uno catturò la sua attenzione. Nel titolo si leggeva La nuova storia di Derry. Mike, incuriosito, iniziò a sfogliare il libro. Parlava di tutte le disgrazie che erano successi negli ultimi settant'anni e le storie erano davvero dettagliate. Omicidi, suicidi, massacri, risse. C'era di tutto in quel libro, come l'incidente dei suoi genitori e perfino la scomparsa di sette ragazzi per più di ventiquattro ore. Suo nonno si era arrabbiato tantissimo con lui per non averlo chiamato o risposto ai messaggio ma una settimana di punizione era passata molto velocemente. Ma non riusciva a capire come poteva esserci anche lui in quel libro; sembrava davvero vecchio, quasi più vecchio di lui. Continuò a sfogliare le pagine alibito ed ad un certo punto si fermò.
Ragazzo morto dentro il cinema locale e riportava la data di oggi. Preoccupato lesse la pagina finché non vide qualcosa di agghiacciante.
Il ragazzo in questione è stato identificato con il nome di Edward Kaspbrak.
Mike chiuse il libro e corse fuori dal negozio.
"Mike dove stai andando?"
"È un'emergenza zia. Devo andare"

Eddie poggiò la bici fuori dall'Aladdin ed entrò. Lui pensò che fosse una buona idea stare lì; era pieno di gente, con tante vie di usciva e sperava di trovare Richie lì, visto che era il suo posto preferito, ma lui aveva preso un'altra strada quindi era quasi impossibile che fosse qui. Decise che rimanere nell'atrio era troppo pericoloso perché se Henry fosse entrato, lo avrebbe visto subito; allora comprò un biglietto per il primo spettacolo disponibile, un film d'azione, e si infilò in sala.
Il film era già iniziato da un pezzo ed pochi minuti dopo che fu entrato in sala, ci fù la pausa di metà film, e tutti uscirono a prendere da mangiare. Eddie si sentiva particolarmente tranquillo lì dentro e prese il telefono per chiamare gli altri, ma non c'era campo.
"Eddieeee"
Lui alzò gli occhi dal telefono e il proiettore mostrava un paesaggio con una figura lontana sullo sfondo.
"Eddie, sei qui tutto solo?" E la figura si ingrandì sempre di più per mostrare il volto di Pennywise.
"Lo vuoi un palloncino o preferisci avere un bacietto?" It scoppiò a ridere e scomparve dallo schermo per poi apparire davanti allo schermo.

Mike entrò in fretta e furia nell'edificio. Si guardò in giro ma non lo vide. Stava per entrare in una delle sale ma Eddie gli venne addosso mentre correva fuori da una di esse.
"Eddie-"
"Mike, dobbiamo andarcene da qui"
"Venite a giocare con il clown" disse una voce proveniente dalla sala e non aspettarono un minuto di più per uscire di corsa da quel posto.

FINE CAPITOLO

sunshine ✨ [reddie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora