XXVI

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Richie ed Eddie passarono tutta la nottata a baciarsi e abbracciarsi finché non si addormentarono. Richie fece le sue solite battutine e riuscì anche a farlo sorriddere un paio di volte, e la mattina seguente sembrava meno angosciato.
"Lo sai che non devi cucinare sempre tu, vero?"
"No ma i tuoi pancakes fanno schifo" disse Eddie prendendo una padella.
"Ma come schifo?! Li hai pur mangiati tante volte"
"Si, ma io li faccio meglio"
"Mi ritengo offeso" disse Richie mettendo il broncio.
"Giorno ragazzi"
"Hey Meg" disse Eddie sorridendo.
"Ciao Eddie. Vedo che dormire ti ha fatto bene"
"Si...ero davvero stanco ieri"
"E tu hai dormito, quattrocchi?" Disse lei scompogliandogli i capelli.
"Io? Dormire? Quando mai"
"Ha dormito anche lui" disse Eddie girando uno dei pancakes.
"Come fai ad esserne sicuro?"
"Ti sentivo russare. Credo sia una prova sufficiente" e Meg ridacciò.
"Okay sono pronti" ed Eddie portò due piatti in tavola con tre pancakes ciascuno e prese la panna spray e il cioccolato dal frigo.
Richie stava per spruzzare la panna quando vide che Eddie stava arrivando con un solo pancake nel suo piatto e lo guardò male. Eddie se ne accorse, e alzando gli occhi al cielo ne prese un'altro e Richie iniziò a mangiare.

"Hai paura?"
"Un po'. Ieri sera ero spaventato a morte, ora non così tanto" disse scendendo dalla bici di Richie.
"Resterei con te ma se prima tua mamma non mi trovava così simpatico, adesso mi odia perché ho contaminato suo figlio e cose del genere"
"Già. Ci vediamo a scuola, Rich"
"Si. Scrivimi quando avrai finito il discorsetto" e Richie partì a cavallo della sua bici.
Eddie entrò in casa senza fare rumore, ma sua madre era già sul divano ad aspettarlo.
"Eddino, sei tu?"
"Si mamma sono io"
Lei si girò verso di lui.
"Puoi venire qui? Abbiamo delle cose di cui parlare" e l'umore di Eddie tornò nuovamente a calare. Lui si sedette sul divano, il più distante possibile, pronto a qualsiasi reazione.
"Maggie mi ha detto che ti sei fatto male"
Lui, quasi sorpreso che lei lo sapesse, rispose affermativamente.
"Lei mi ha raccontato una parte della storia ma io voglio sapere com'è andata veramente. Da capo a fine"
Eddie non aveva la minima idea di come iniziare. Lui gli raccontò che era caduto in quelle acque fetide, cercando un oggetto che un suo amico aveva perso e che si era ripulito nel fiume, quando Bowers e gli altri erano arrivati. Gli raccontò di loro che lo colpivano, di Richie che cercava in tutti i modi di difenderlo e proteggerlo e che erano scappati per miracolo quando loro si erano distratti.
"Dovremmo andare all'ospedale"
"Sarebbe inutile andarci adesso visto che ormai i lividi stanno scomparendo" e sua madre non disse niente. Ci fù un silenzio terrificante che si spezzò soltanto quando Sonia ricominciò a parlare.
"Perché ti hanno picchiato amore?"
Eddie rimase in silenzio. Lei lo sapeva benissimo perché, ma non voleva dirlo.
"Non avresti dovuto fare una mossa così stupida. Baciarti con lui davanti alla scuola! Non potevi proprio evitarlo, vero?"
Mi hanno quasi ammazzato e l'unica che sa dirmi è questo. Cosa potrebbe andare peggio?
Eddie si mise le mani davanti al volto, cercando di nascondere il riflesso di quello che pensava.
"Potremmo andarcene via, ma solo se è quello che vuoi tu"
Lui tolse le mani e la guardò con gli occhi lucidi.
"Ho già perso tuo padre e mi sei rimasto soltanto tu. Voglio solo che tu sia felice, e anche se questa cosa tra te e lui non mi piace affatto e vorrei andare via da qui, non mi perdoneresti mai se lo facessi e io non voglio che questa cosa succeda"
Eddie si asciugò gli occhi.
"Vieni qui tesoro"
Eddie si avvicinò e sua mamma lo abbraciò.
"Ti voglio bene, Eddino mio"
"Anche io mamma"

"Secondo te è una buona idea riunirci anche oggi?" Chiedeva Stan a Bill mentre trasportavano le loro bici attraverso l'erba.
"Henry e i suoi sono andati via dalla città, li ho visti partire in macchina e non credo torneranno molto presto, quindi non c'è pericolo"
Quando sbucarono in prossimità del boschetto che li avrebbe condotti ai Barren, i due videro i loro amici aspettarli.
"Ci siamo tutti?" Chiese Bill.
"Non si hanno notizie di Eddie" disse Wendy guardando Richie. Lui gli aveva raccontato tutto quello che era successo.
"Avete provato a chiamarlo?"
"Al telefono non risponde" disse Richie.
"E quello di casa?"
"Se chiamo io, non mi risponderà nessuno" disse abbasando la testa mentre stringeva i manubri della bici.
Stan prese il telefono e chiamò il numero mettendo in vivavoce.
"Pronto?"
"Salve signora Kaspbrak, sono Stanl Uris. Volevo sapere se poteva passarmi Eddie"
"Si certamente. EDDIE. TELEFONO"
Loro aspettarono qualche secondo ed Eddie parlò.
"Pronto?"
"Hey, è tutto apposto?"
"Si sto bene. Anche se ho male alla schiena, ma non è un problema"
"Che cosa ha detto tua mamma sul fatto che ti hanno picchiato?"
"Voleva portarmi all'ospedale ma le ho detto che non serviva"
"Ti abbiamo chiamato, perché non hai risposto?" Chiese Bev.
Ci fu un attimo di silenzio.
"Stavo dormendo, scusate"
"Non credo tu possa uscire, giusto?" Riparlò Stan
"Direi di no... lei era davvero gentile quando sono tornato a casa ma non mi lascerebbe uscire dopo quello che è successo. Potrei rimanere solo un ora, forse un'ora e mezza visto le circostanze e non credo serva a qualcosa"
"Come mai solo un'ora?"
"Mia mamma non vuole che io stia via tanto se c'è anche Richie, e so che siete tutti lì"
"Come se potessi ucciderti" disse Richie. "È davvero una cazzata. Non sono stato io a picchiarti o-"
"Richie!" Stan lo guardò male e lui smise di parlare.
"Resterò a Derry perché gliel'ho chiesto io ed è un miracolo che mi lascia uscire ancora con Richie perché gli ho detto che ha cercato di aiutarmi ma non faccio io le regole, quindi..."
Ci fu un attimo di silenzio.
"Potete lasciarmi un attimo?" Chiese Richie. Loro salutarono Eddie e si avviarono verso il fiume.
"Non ho combinato un casino, vero?"
"Quello che si è messo all'angolo da solo sono io"
"Per fortuna tua mamma non ti ha fottuto così tanto come quando io e lei-"
"Oh andiamo!" E Richie ridacchiò.
"Ci vediamo domani a scuola, giusto?" Disse dolcemente, sperando non gli dicesse di no.
"Sono ancora obbligato ad andare a scuola"
E calò di nuovo il silenzio.
"Il mio nome è diventata una delle parole proibite?"
"Più o meno. Posso parlare con te e se vuoi venire qui non è un problema, è solo che lei preferisce di no"
"Lo immaginavo, ma sono contento che posso ancora vederti"
"Anche io, non sai quanto"
"RICHIE MUOVITI, NON ABBIAMO TUTTO IL GIORNO"
"TORNA A FARE BIRDWATCHING STAN" e sentì Eddie ridere dall'altro capo del telefono.
"Gli altri mi chiamano"
"Si ho sentito"
Eddie avvicinò la cornetta del telefono il più possibile e disse: "Ti amo"
Lui fu al settimo cielo sentendo quelle parole e sentì che il cuore gli stava esplodendo.
"Anche io" ed Eddie chiuse la chiamata.

Richie corse giù per la collina e quando gli altri lo videro, ridacchiarono.
"Che c'è?"
"Sei tutto rosso. Sicuro che non ti sta per venire un'erezione?"
"Quella ce l'hai tu quando vedi Bill a torso nudo-"
"Bene ora andiamo o si farà tardi" disse Bev e tutti si incamminarono mentre Richie e Stan continuavano a litigare.

FINE CAPITOLO

sunshine ✨ [reddie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora