LIV

64 4 0
                                    

Richie si ritrovò di nuovo all’entrata delle fogne di Derry.
-Richie riesci a sentirmi?
Era Maturin che parlava.
Ti sento forte e chiaro. Ho la testa che mi gira come una trottola.
-È il passaggio da una dimensione all'altra, però devi concentrarti sul obiettivo d’accordo?
Ho afferrato. 
“Richie, tu sai dove andare giusto?” Chiese Bev con un leggero tono di preoccupazione.
“Tunnel…”
Dove vado? Sempre a sinistra o cambio strada?
-Meglio se prendiamo il tunnel centrale.
“...centrale. Andiamo in linea retta”
"D’accordo. Io farò da chiudifila” disse Mike sorridendogli.
Richie iniziò a camminare con passo deciso. L’acqua delle fogne gli rallentava il passo, ma lui continuava ad avanzare senza fermarsi.
“Mi fa uno schifo questa roba” disse Eddie mettendosi la mano alla bocca.
Eddie vedeva Richie che camminava senza mai fermarsi, mentre lui rimaneva indietro.
“Richie, potresti andare più piano?”
Lui sembrava non sentirlo.
“Hey Richie, mi senti? Rich!”
Eddie si aggrappò alla giacca di Richie. Lui voltò leggermente la testa.
“Per favore Richie, non andare così veloce. Mi è morto il telefono e non vedo nulla. Rimani vicino a me”
Un’unica parola si stampò nel cervello di Richie.
Déjà vu.
Richie gli prese la mano.
“Non mi allontanerò, stai tranquillo”
“Hey, non serve che mi tieni per mano-”
“È solo per sicurezza. Puoi mollarla quando vuoi”
Ma Eddie non lo fece.

Continuarono a camminare fino alla fine del tunnel.
Si ritrovarono in una piccola stanza di passaggio con sei tunnel.
“Dove andiamo?”
“Io… non lo so”
-Scegli una strada qualsiasi. Ci penserò io a guidarti.
“Andiamo di qua” disse dirigendosi verso un tunnel, ma prima che potesse entrarci, sbucò fuori un enorme cane a tre teste, una sbavava, una ringhiava e l’altra gli ringhiava contro.
I Perdenti indietreggiarono e in un batter d’occhio si ritrovarono circondati da altri due esemplari.
“Cosa cazzo è?” Chiese Richie mentre si guardava a destra e a sinistra.
“S-se non mi sbaglio è Cerbero, il cane a guardia degli Inferi” disse Ben.
“Okay ma cosa ci fa qui questo coso?!”
“Ti prego Richie, non urlare” disse Bill.
“Esatto, ci metti sono in una brutta posizione” aggiunse Mike.
“Bill, hai qualche idea?” Chiese Beverly.
“Non c’è nulla per distrarlo?" Chiese Stan.
Mentre discutevano sul da farsi, loro tornavano lentamente verso il tunnel da cui erano arrivati, mantenendo il contatto visivo con il cane a tre teste; mentre lui avanzava inesorabilmente verso di loro.
“Ragazzi, abbiamo un problema”
“Spiegati Mike” disse Eddie. 
“Il passaggio si è chiuso”
I Perdenti, che fino ad ora avevano camminato all’indietro per paura di essere divorati, con la coda dell’occhio videro che dietro a loro c’era solo una parete di mattoni.
Cerbero avvicinò la testa centrale alla faccia di Beverly che, tremante, cercava di stare il più ferma possibile.
Ormai il naso del cane era a pochi centimetri dal viso della ragazza. Bev sentiva il cuore in gola e aveva chiuso gli occhi dalla paura.
Ti prego non uccidermi, ti prego non uccidermi.
Il cane rimase immobile, poi ritirò la testa. Si girò a destra e a sinistra annusando l'aria per cercare di riconoscere l'odore. Quando il cane lo capì, lui iniziò ad abbaiare e a correre nella direzione opposta, imboccando il tunnel di fronte a loro. 
Bev, che tremava dalla testa ai piedi, si sedette al suolo. Non le importava se il pavimento era lurido; era riuscita a scampare la morte per un pelo e sentiva che le sue gambe non reggevano più il suo peso. 
Ben e Richie le corsero in aiuto. 
"C'è mancato veramente poco" disse Bill con il cuore che batteva a mille.
"Già vedevo quel coso che staccava la testa a Bev" disse Stan leggermente tremante.
"Però non è ancora finita. Dobbiamo trovare dove si trova It e questo mi sembra solo un grosso incrocio" disse Mike girandosi attorno.
"Richie, fai strada" disse Bill appoggiando la mano sulla sua spalla.
-Si fidano molto di te.
Già. È una bella sensazione.
"Andiamo sempre dritti. Dovremmo esserci quasi"

Eddie continuava a seguire Richie e gli altri attraverso i tunnel, che sembravano interminabili. Sentiva che i muscoli delle gambe stavano iniziando ad irrigidirsi e non riusciva a capirne il vero motivo: se era per il fatto che stavano camminando da un sacco di tempo, oppure era per la paura che lo avvolgeva da quando aveva messo piede in quel posto. Era terrorizzato, ma non aveva mai smesso di camminare. Richie cercava in continuazione la sua mano mentre camminavano e lo aspettava quando vedeva che erano troppo lontani. La cosa gli sembrava molto carina all’inizio ma più il tempo passava, più si rendeva conto che qualcosa non andava. Si chiedeva come mai fosse così agitato. Data la situazione poteva sembrare normale, ma Eddie lo conosceva bene. Era molto più prudente e aveva capito che il problema era lui.
Mentre attraversavano uno degli ultimi tunnel che li avrebbe condotti alla loro meta, Eddie prese abbastanza coraggio per chiedergli cosa fosse a preoccuparlo.
“Hey Rich, posso farti una domanda?”
“Eds, per essere precisi, questa è già una domanda”
“Dio cristo Rich-”
“Ma vai pure, cosa ti tormenta Eddie Spaghetti?”
“Ecco… non so bene come dirlo ma… sta per succedere qualcosa di brutto a causa mia, non è vero?”
Richie si girò verso di lui, con gli occhi spalancati. Lui rimase pietrificato per qualche secondo, prima di riuscire a digerire ciò che aveva detto. 
“Io-”
“Richie, ci manca tanto ad arrivare?” Chiese Stan.
“No, siamo quasi arrivati”
“Allora fermiamoci un attimo per ricaricare le energie, per te è okay?”
Perché adesso parli come un cazzo di istruttore di body building, Stanley?
“Va benissimo”
Gli altri tornarono all’inizio del tunnel, poco più avanti, dove si trovava una piccola stanza dove potevano sedersi all’asciutto, mentre Richie ed Eddie rimasero fermi dov’erano.
“Perchè pensi questo?”
“Ti comporti in modo strano. Lo so che può suonare stupido, ma ho il presentimento che sia per colpa mia. Non ricordo chi aveva accennato al fatto che Maturin potesse prevedere il futuro. Lui ti ha per caso detto qualcosa che centra con me?”
A Richie iniziavano a tremare le mani.
“Lui non mi ha detto nulla”
“Allora cos’è che ti spaventa così tanto?”
Il cervello di Richie non riusciva ad elaborare un pensiero che potesse andare bene come risposta, quindi iniziò a parlare senza pensare.
“Io ho paura che tu... possa morire. Maturin non mi ha detto nulla,  ma la sola idea mi spaventa più di ogni altra cosa. Non credo che riuscirei ad uscire da qui se tu morissi. Dovrebbero portarmi di peso fuori di qui e non sarebbe affatto divertente” disse Richie facendo una risata imbarazzante dopo l’ultima frase. “Stessa cosa vale per gli altri, non vorrei sembrare un egoista-”
Eddie lo baciò e Richie fu colto di sorpresa.
Eddie gli mise le mani attorno al viso, asciugandogli le lacrime che gli si erano formate sul volto, e gli accarezzò il viso. 
“Ascoltami. Questo non accadrà, d’accordo? Usciremo da qui assieme. Nessuno verrà lasciato indietro, per nessun motivo. Siamo dei combattenti. Se non ci siamo fatti ammazzare la prima volta, allora non accadrà neanche questa, quindi per favore tranquillizzati”
Richie abbassò leggermente la testa e appoggiò la sua fronte contro quella di Eddie.
“Va meglio ora?”
“Si Eds. Mi sento molto meglio adesso. Grazie” disse abbracciandolo. 
“Hey ragazzi, ci raggiungete?” Chiese Beverly.
“Si arriviamo”
“Non abbiamo rovinato il momento vero?” Chiese Ben aspettando che i due uscissero dal tunnel.
“Ma che rovinare il momento. Non è che potessero scopare nelle fogne”
“Bill!” disse Bev cercando di rimanere più seria possibile mentre si tratteneva dal ridere.
“Bella battuta Tartaglia, ma l’unico re della comicità qui sono io” disse Rich.
“A me sembri più un clown però” rispose Stan.
“No ma scusatemi, vi siete alleati contro di me?”
I due si guardarono negli occhi e poi riguardarono Richie.
“Sì”
Lui si nascose dietro di Eddie.
“O mio dolce cavaliere. Ti prego salvami” disse Richie con una vocina stridula da ragazzina spaventata.
Tutti si misero a ridere e Richie ed Eddie si sedettero.
“Quanto hai detto che manca per arrivare al punto dove si trova It?”
“Manca pochissimo. Forse 10 minuti e ci siamo”
“Direi che il piano lo sappiamo e siamo pronti”
Tutti annuirono alle parole di Mike.
“Perdenti, al mio tre” disse Bill mettendo la mano al centro.
Tutti unirono le mani. 
“Uno, due tre” 
“Il Losers Club regna!”

FINE CAPITOLO

sunshine ✨ [reddie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora