XVII

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Mike si stava dirigendo verso scuola quando vide una persona che camminava sul marcapiede, cosa abbastanza insolita visto che non incontrava mai nessuno durante il tragitto da casa a scuola, più si avvicinava e più era sicuro chi fosse.
"Hey Wendy" la salutò Mike.
"Ciao Mikey, come va?"
"Tutto bene e tu? Sembri stanca"
Infatti era ancora più pallida dell'ultima volta che l'aveva vista, gli occhi erano leggermente arrosati e aveva un atteggiamento un po' strano.
"Niente di grave, ho solo dormito poco stanotte" ma c'era qualcosa nella sua voce che non lo convinceva. Si fermò, si avvicinò e gli toccò la fronte.
"Ma tu scotti da morire" disse lui preoccupato.
"Davvero? Non sarà niente, tranquillo" e ricominciò a camminare, ma lui la fermo.
"Devi tornare a casa, Wendy"
"Ma io sto bene-" e iniziò a girarle la testa e prima che potesse cadere, lei si aggrappò a lui.
"Tutto a posto? Ti sei fatta male?"
"Mi gira la testa e...ogni tanto vedo tutto nero"
Mike voleva riportarla a casa ma non poteva aiutarla. Non sapeva quanto stesse male e lui non poteva capirlo da solo.
"Riesci a restare aggrappata a me?"
Lei disse di si e dopo averla fatta salire sulla sua bici partirono.

I Perdenti stavano per entrare a scuola quando videro Mike correre nella loro direzione.
"Ragazzi Wendy sta male. Ho bisogno di uno mano"
"Dov'è?" Chiese Bill.
"Qui dietro, venite" e tutti seguirono Mike.
Quando girarono l'angolo videro qualcosa di inimmaginabile. Wendy, che tremava come una foglia, era seduta contro il muro a pochi centimetri di distanza da It.
"Oh porca merda" disse Richie e Pennywise si girò.
"Il Club dei Perdenti è al completo, che gioia!" E sorrise.
"Devo dire che non siete cambiati di una virgola dall'ultima volta. I sette perdenti, o forse dovrei dire otto, aggiungendoci questo bel bocconcino" Pennywise alzò Wendy da terra tirandola per il collo, per vedere la paura nei suoi occhi.
"Guardatela, non ha una bella faccetta?" disse sogghignando il mostro.
"LASCIALA ANDARE!" Disse Eddie.
"Come preferisci" e la scagliò indietro.
Tutti sussultarono preoccupati.
"Sei dura a morire, eh brutta besticcia"
"Ma guarda, il balbuzziente non b-b-balbetta più" e ringiò.
"Perché non te ne torni da quel buco di culo da cui sei venuto?" Disse Mike.
"Il pricipe azzurro è venuto a salvare la bella principessa, peccato che non vuole un mungi-capre come te" disse disgustato.
It riprese Wendy che miracolosamente, si era rialzata. Lei cercava di dimenarsi ma era troppo debole rispetto a lui.
"Sapete, io e lei avevamo un patto. L'ho fatta scegliere tra la vita dei suoi amici o la sua, e lei a scelto la sua. Che sciocchi che siete voi umani  con tutti i vostri sentimenti, ma poi siete arrivati voi e adesso il riscatto va pagato. Posso uccidervi uno ad uno oppure prendermi solo lei, vi piace come accordo?"
"Direi che l'altra volta non ha funzionato" disse Stan con tutto il coraggio che aveva.
Ma questa volta, si sentiva, era diverso.
Eddie, che era riparato dietro Richie, si fece avanti e disse: "Scommentiamo che non riesci ad uccidermi eh, bastardo?" e It mollò la ragazza, che cadde ai suoi piedi.
Ora la bestia avanza sotto forma di qualsiasi paura esistente.
"Allora sarete voi a PAGARE" i Perdenti stavano indietreggiando dalla paura.
"Allora fatti avanti"
Tutti si girarono sbalorditi e videro Wendy in piedi con un tubo in mano, al centro di una tartaruga luminosa che rifletteva nel terreno.
"Il patto era il nostro, loro non c'entrano niente. La storia è tra noi due quindi, se ne hai il coraggio, fatti avanti"
La bestia non se lo fece ripetere due volte e partì alla carica. Quando fu a pochi centimetri da lui, Wendy fu invasa da una forza soprannaturale e colpì la bestia con il tubo, il più forte possibile.
It cadde a terra agonizzante, mentre si copriva il volto. La forza la abbandò totalmente e lasciò cadere il tubo, che era diventato improvvisamente bollente, e si esaminò le mani bruciate dal calore. I ragazzi corsero verso il mostro, Richie aveva raggiunto Wendy quando dietro di lui sbucò il clown con la faccia sciolta dal calore del tubo e gli artigi affilati come lame. Voleva colpire Richie ma lei fu più veloce e si mise davanti a lui per proteggerlo.
It le graffiò la schiena e lei gridò.
I ragazzi attaccavano il mostro mentre Richie cercava di aiutarla. Non riusciva a sentire niente di quello che Richie gli diceva, vedeva solo il suo volto terrorizzato.
"Richie, mi fanno male le palpebre e la luce qui è troppo forte"
Poi si rese conto di non aver detto niente.
"Ti prego Wendy, rispondi, Wendy!" Furono le ultime parole che riuscì a sentire.

"Dobbiamo portarla di sopra"
Cosa?
"Passami il disinfettante "
Ma dove sono?
Sentì un fortissimo dolore alla schiena e urlò.
"Devi stare ferma altrimenti..." e perse conoscenza.   

Quando Beverly le tolse la maglietta per medicarla, rimase stupefatta. Aveva le braccia ricoperte da lividi e tagli, come quello che aveva sulla schiena.
"Bill, vieni, SUBITO"
Lui si precipitò nella stanza e quando la vide rimase pietrificato.
"Quelli gliel'ha f-fatti-"
"It, senza alcun dubbio"

...L'ho fatta scegliere tra la vita dei suoi amici o la sua, e lei a scelto la sua...

"È questo che intendeva tra la sua e la nostra"
"Portami tutte le medicine che trovi, dobbiamo aiutarla. Se riesci corri a prenderne alcune in farmacia" e lo fece uscire dalla stanza.

Erano passate diverse ore dall'accaduto e Stan stava seduto a controllare che la situazione fosse tranquilla. Wendy era incoscente da un paio d'ore, da quando l'avevano riportata a casa sua. Stan restava seduto vicino a lei e aspettava che si svegliasse. Nonostante non lo dasse a vedere, lui era molto legato a lei e perdere un'amica a lui caro gli avrebbe distrutto il cuore. Eddie entrò nella stanza e Stan si pulì velocemente gli occhi dalle lacrime che stavano per scendere.
"Eddie non puoi stare qui" e lo fece uscire dalla camera.
"Voglio sapere come sta"
"È ancora incoscente, ora torna di sotto"
"No, è un'agonia stare di sotto ad aspettare, lasciami solo-"
"No Eddie, lasciala stare. Fa male più a te che a lei, quindi per il tuo bene torna con gli altri e-"
"Dove andate?"
Entrambi si girarono e videro che Wendy li stava osservando, ancora distesa.
"Wendy?" Chiese sbalordito Stan.
"State andado via?"
"No no, non andiamo da nessuna parte" disse Stan mentre le teneva stretta le mani.
"Che bello sentirtelo dire, Stan" e sorrise.
"Ma chi era-" e girandosi vide Eddie, che piangeva dall'altro lato del letto.
"Eddie, perchè piangi? Ho fatto qualcosa che non va?" E sorridendo, Eddie pianse ancora di più.
"È solo felice di vedere che stai bene" disse Stan mentre le accarezzava la mano.
"Ragazzi, non fate così altrimenti mi fate sentire come se avessi il cancro e sono i miei ultimi istanti di vita" lei fece una smorfia buffa e tutti e tre risero.
"Siamo contenti che stai bene" disse Stan perchè Eddie non riusciva a parlare.
"Anche io" e lei abbracciò Stan.
Stan cercò di non causare dolore e ricambiò l'abbraccio.
"Ho un po' di fame, che ora è?" Chiese scioglendo l'abbraccio.
"Sono le nove, ti preparo qualcosa. Resti tu qui con lei, Eddie?" E lui annuì.
Quando Stan uscì, Eddie sorrise.
"Mentre ti vedo distesa per terra, pensavo che saresti morta e gridavo il tuo nome sperando che ti rispondessi. Questo è il regalo più bello che tu mi abbia mai fatto" e ricominciò a piangere.
"Eddie, se non ci fossi tu, io sarei ancora una sfigata" disse cercando di tirarlo su di morale.
"Ma tu sei una sfigata" Eddie sorrise.
"Sai cosa? Mi rimangio tutto quello che ho detto" ed entrambi scoppiarono a ridere ma lei si fermò perché ridere le faceva male al petto.
"Ci siete solo voi due o-"
"Sono tutti giù ad aspettare di sapere come stai"
"Posso vederli?"
"Domani, adesso devi-"
"Per piacere Eddie. Ti prego"
Eddie la guardò dritta negli occhi.
"Faccio salire solo una persona, torno subito" e lasciò la stanza.
Quando Eddie sbucò in salotto, tutti si alzarono, impazienti.
"Wendy sta bene e vuole vedervi ma è meglio che vada su solo una persona"
Richie stava per salire ma Eddie lo fermò.
"Meglio di no, Rich. Crede che siamo ancora arrabbiati con lei"
"Ma io-"
"Meglio domani, Richie. Così le spieghi tutto" disse Beverly facendolo risedere.
"È meglio che ci vada Bill" disse Mike e tutti annuirono.

"Dov'è la soppravvisuta?"
"Bill Tartaglia!"
"Wendy, sono felice che stai bene" e l'abbracciò.
"Anche io Billy"
E lui si sedette affianco a lei.
"Ti fa male la schiena?"
"Non tanto adesso, ma cosa è successo? Non mi ricordo quello che è successo"
"Be', dopo che It ti ha graffiato, noi lo abbiamo attaccato ed è scappato via, poi ti abbiamo portato qui e Beverly ha fatto il possibile perchè tu stessi meglio" gli spiegò.
"Qualcun'altro si è fatto male? Richie sta bene?"
"Si, stanno tutti benone. Quella che ci ha rimesso sei tu" ed entrambi sorrisero.
"Ho visto i lividi su braccia Wendy. Te li ha fatti lui?"
Lei annuì con aria colpevole.
"Mi dispiace, volevo dirvelo ma ero costretta"
"Da quanto durava?" Chiese.
"Venerdi o sabato scorso, non ricordo" disse lei.
"Vuoi parlarne adesso o-"
"Meglio domani, Bill" disse Stan con la cena in mano. Stan le porse il piatto e posate, e iniziò a mangiare.
"Da quanto state insieme?"
I ragazzi si guardarono imbarazzati.
"C-cosa?"
"Dai si sente da un kilometro che c'è più di un'intesa fra di voi"
"Non è una cosa ufficiale, quindi, per piacere, potresti-"
"Io non ho visto, né sentito niente"

Era rimasto solo Stan in casa con lei quando Eddie salì.
"Hey, io adesso vado a casa ma lo sai che-"
"Eddie, tranquillo, c'è Stan con me giusto?"
"Resterò qui tutta la notte"
"D'accordo. Buonanotte"
"Notte Eds" e lei chiuse gli occhi.

FINE CAPITOLO

sunshine ✨ [reddie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora