XI

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Quella notte non fu Eddie ad avere gli incubi ma Richie. Stava per addormentarsi quando sentì un rumore provenire dal soggiorno; scese per vedere cos'era, ma quando arrivò non si trovava più in casa sua ma su una scogliera.
A una decina di metri si trovava Eddie, che era pericolosamente vicino al precipizio.
"Eddie stai attento!" E iniziò a correre verso di lui, ma più correva e più si allontanava.
Lui urlava a squarcia gola il suo nome, ma il ragazzo continuava ad ignorarlo, quando si girò e urlò il suo nome, prima di buttarsi.
Il loop si spezzò e Richie riuscì ad arrivare alla scogliera ma quando guardò in basso non vide nessuno.
Indietreggiò per un paio di metri per poi andare a sbattere contro qualcosa, si girò lentamente e vide che era Pennywise.
"Richie Tozier, da quanto tempo" e il clown sorrise.
"Tu dovresti essere-"
"Morto? Ti aspettavi che delle mazzate in testa mi avvrebbero steso così tanto a lungo?
Richie fece un passo indietrò.
"Che c'è Richie? Non ti piaccio? Pensavo avessi la mente aperta"
"Ma per chi mi hai preso? Per un pansessuale? Sai, io preferisco di gran lunga gli esseri umani"
Fece un'altro passo indietro.
"Poi al momento sono già occupato"
"Sicuro che non sei spaventato?" Ormai nel volto del clown si era formato un sorriso da cui scendeva un filo di bava.
"No sai, è che puzzi. E dovresti lavarti i denti più spesso, si sente la puzza di morto fin da qui"
"Adesso basta" It avanzò e prese Richie per il collo.
"Lasciami!" Disse mentre tentava disperatamente di liberarsi dalla presa.
"Con molto, molto piacere"
Quando Richie guardò in basso vide soltanto l'altissima scogliera al di sotto dei suoi piedi.
"Ci vediamo nei tuoi sogni, Richie"
E lui caddè nel vuoto infinito e prima di toccare il suolo si svegliò, solo che non era nel suo letto, ma sul pavimento.
Si alzò e gli venne una fitta alla testa, corse in bagno e vomitò nel lavandino; quando si guardò, vide che aveva dei segni sul collo, le mani del pagliaccio. Tornò in camera sua e vide che erano le quasi le otto.
"Oh merda, sono in ritardo!"
Si vestì velocemente e uscì di casa correndo in groppa alla sua bici.

"Ragazzi dove sono gli altri?" Chiese Richie a Bill e Ben.
"A l-lezione, perché lo chiedi?"
"Devo dirvi una cosa urgentissima, avvisate tutti tranne Wendy, d'accordo?"
"Va bene... quando ci vediamo?"
"Alla fine delle lezioni, dietro la scuola"

"Oggi devo rimanere un paio di minuti a scuola per discutere una cosa con un professore, quindi non vengo a casa con te"
A Eddie non piaceva raccontare bugie ai suoi amici ma quella questione sembrava di estrema importanza.
"Okay" rispose Wendy e si allontanò.
Lei scomparì dal suo campo visivo e lui si diresse nel retro.

"Che c-cosa devi dirci, Richie?"
"It è tornato"
"Cosa?!" Risposero tutti in coro.
"E mi ha lasciato un ricordino" si abbasò un po' il colletto per far vedere i segni delle mani di Pennywise.
"Ti fanno male?" Chiese preoccupata Beverly.
"No, ma la cosa strana è che non lo visto nella realtà ma in un sogno"
"Forse è troppo debole per attaccarci fisicamente" dedusse Stan.
"Ma nessuno di voi lo ha sognato oltre a me?"
Tutti scossero il capo.
"Bè... in realtà..."
Eddie alzò la manica e tutti videro che aveva gli stessi segni che aveva Richie.
"Perché non ce l'hai detto prima?"
"Perché mi aveva minacciato dicendo che vi avrebbe uccisi se ve lo avessi detto"
"È ancora sp-paventato da noi, gli facciamo ancora paura"
"Se rimaniamo uniti, non può farci niente" disse Mike.
"D'ora in poi, chi vede It, lo riferisca subito, d'accordo? Disse Bill.
"Certo" risposero tutti.
"Ma perché non hai voluto che ci fosse anche Wendy?" Chiese Bev.
"Perché lei propabilmente non lo vedrà come tutti in questa città di merda ed è meglio lasciarla allo oscuro"
"Hai ragione" disse Ben.
"Ci vediamo domani ragazzi"
E tutti si dileguarono.

"Pronto?"
"Ciao Eds"
"Come mai questa chiamata?"
"Mi manchi"
"Non ci vediamo da un paio di ore"
"Hai casa libera?"
"No"
"Vabbè, salgo comunque" ed in quel momento Richie si tuffò dentro la camera.
"Cosa non ti è chiaro nella parola no?" Disse cercando di trattenersi.
"Ehm... fammici pensare... direi tutto" disse ridacchiando mentre si alzava, Eddie gli tese la mano e lo alzò dal pavimento e si ritrovarono l'uno tra le braccia dell'altro.
I loro volti erano talmente vicini che potevano sentire i loro respiri sincronizzarsi. Rimasero fermi per qualche secondo, si guardavano negli occhi e vedevano quanto si ammassero. Avrebbero potuto rimanere in quella posizione per sempre e avrebbero voluto che quel attimo non finisse mai, ma invece fu la mamma di Eddie ad interromperlo.
"Eddie caro che è successo? Va tutto bene?"
La sentiva che stava salendo le scale.
Spaventato si girò verso la porta.
"Si mamma STO BENISSIMO"
Si rigirò e mi momò la parola Nasconditi.
Dove? Lo guardava Richie.
"Eddie" e Sonia aprì la porta.
"Eddie è tutto apposto?"
"Si mamma, ti ho detto che sto bene"
"Ma quel tonfo che ho sentito prima? Sei stato tu? Sei caduto?"
"No mamma, ho sbattuto contro la sedia ed è caduta"
"Oh meno male, lo sai che sei un ragazzo delicato, devi stare attento. Sei un ragazzo fragile"
"Quante volte dovrò dirti che non lo sono? QUANTE VOLTE DOVRÒ ANCORA RIPETERTI CHE NON SONO MALATO E CHE NON HO BISOGNO DI CURE? QUANTO VUOI ANCORA TORTURARMI?"
"Eddie caro
"Adesso vai fuori per favore" e le chiuse la porta in faccia. Corse in bagno e chiuse la porta.

Per Richie assistere a quella scena era stato doloroso perché si sentiva impotente; quando Eddie corse in bagno, lui uscì da sotto il letto e si diresse verso di lui.
Eddie era rannicchiato nell'angolo più buio della stanza. Non era la prima volta che lo vedeva così ed era sempre più convinto che se avesse provato a toccarlo, si sarebbe rotto in mille pezzi
Si sedette di fronte a lui.
"Ti ricordi quando ci siamo conosciuti, Eds? Eravamo all'ospedale e-"
"E tu ti nascondevi dal medico. Avevi paura del dottor. Johnson"
"Perché lui continuava a dirmi che non avrebbe fatto male ma io sapevo invece che mi stava mentendo. Ti ricordi cosa è successo dopo?"
Eddie scosse la testa mentre cercava di non piangere .
"Io mi ero nascosto nel magazzino, tu mi hai trovato e poi mi hai riportato in sala a fare il vaccino e porca miseria, avevo ragione su quel maledettissimo vaccino, aveva fatto un male cane"
Sorrise.
"Ma se non era niente di che"
"È la stessa frase che mi hai detto quella volta"
"Mi ricordo che... ma forse era un sogno"
"Che cosa Eddie?"
"Dopo essere tornati in sala, era arrivata mia madre e tu non volevi più lasciarmi la mano e dicevi che non avresti fatto il vaccino-"
"Se non fossi rimasto" Richie concluse la sua frase "È stata la cosa migliore che abbia fatto"
Ormai Eddie era immerso in quel meraviglioso ricordo e si era già dimenticato il motivo per cui si era arrabbiato tanto.
"Ma perché mi hai racconto questa storia?" Chiese Eddie incuriosito.
"Perché sapevo che ti avrebbe fatto sorridere e sembri un angioletto quando sorridi"
Richie si alzò in piedi, prese entrambe le mani di Eddie e lo tirò su e lui cadde nel suo abbraccio.
"Andiamo nel letto, che dici?" Chiese dolcemente Richie.
Lui scosse la testa alternativamente ed entrambi si diressero verso di esso.
"Vorrei che restassi ma..." disse Eddie mentre si infilava sotto le coperte.
"Resto solo finchè non ti addormenti, va bene?"
Ormai uno di fronte all'altro nel grande letto matrimoniale di Eddie, si guardavano senza dire una parola, godendosi il momento.
"Ti amo Richie Tozier" gli diede un bacio a stampo e chiuse gli occhi.
"Anche io Eddie Kaspbrak" gli diede un bacio sulla fronte e Eddie si addormentò.

FINE CAPITOLO

sunshine ✨ [reddie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora