Capitolo 16 ~

1.3K 94 5
                                    

Un tonfo agghiacciante mi fece sobbalzare.

Il cameriere aveva poggiato il boccale di birra sul mio tavolo

-Tutto bene?- Mi chiese perplesso prima di andare

-Sì, credo di sì- Risposi freddamente.

Spalancai gli occhi guardandomi attorno, di Andy nessuna traccia.

Il bacio, lui che si beveva la mia birra, il suo arrivo: Era tutto frutto della mia stupida immaginazione proiettata nella mia mente.
Mi ero immaginata le sue labbra attaccate alle mie, l'odore di birra che aveva addosso e che mi stava mischiando, la sua forte presa che voleva dire che non mi avrebbe lasciata mai più.
La domanda era una sola: Perchè? Perchè non poteva essere vero e mi ero semplicemente illusa?
Non aveva alcun senso quello che mi ero immaginata; solo per uno o due baci che mi aveva dato già stavo sognando ad occhi aperti e mi stavo facendo filmini inutili.
Finii la birra tutto ad un sorso, in fretta e furia pagai e mi diressi fuori dal locale salutando il banconista
-Grace?- Sbattei contro il petto di qualcuno.

Alzai la testa e vidi che era Andy

-Ciao Andy- Lo salutai un pò imbarazzata.

La cosa che mi ero immaginata non poteva succedere ne in quel momento ne mai; lui era appena entrato nel locale mentre nel flash si era seduto accanto a me.

-Che ci fai qui?- Mi domandò scrutandomi con attenzione. Più mi fissava e più sentivo lo stomaco crollare

- Avevo preso un pò di birra- Confessai 

-Non fraintedere, non mi sono ubriacata- Ridacchiai un pò. Calma Grace, calma!
-Ah.. beh. Questa è l'ultima volta che vieni qui da sola. Non voglio che ti prendi il vizio di bere a causa mia. Poi non ne esci più- Mi ordinò a braccia conserte.
-Non avevo intenzione di fare questo. Per chi mi hai presa?- Gli dissi a tono alto.

Per un attimo restai in silenzio e mi venne in mente un flashback: Un anno fa ero ad una festa di un amico e da lì avevo cominciato a bere fino a stare male. Tutto ciò per divertimento perchè nella vita si vive una volta sola e bisogna scatenarsi all'impazzata. Non reggevo più ma da quella sera mi ero tolta il vizio di bere, fumare ecc.. sì, prima fumavo anche ma solo sigarette.

Era tutto diverso, ero la stessa di ora ma ero più ribelle.
Studiavo di meno e abitavo da sola con mio padre. Da quando ritornò mamma mi furono vietate parecchie cose. Lei non aveva mai saputo niente di tutto ciò e non lo doveva sapere.
Jenna nemmeno lo sapeva. Che incoerente sarei stata se la prima a vietarle di fumare ero io?
-Io non ti ho presa per nessuno ma ti sto solo dicendo di non esagerare- Mi rinfacciò Andy quasi spazientito.
Lo guardai per un attimo levando in un istante il broncio che avevo messo e pensando a quella festa
-Grace, sveglia- Mi chiamò
-Sì, sono qui. Mi era tornato in mente un flashback- Confessai sospirando. Ero anche un pò nostalgica a dire la verità
-Devi prendere qualcosa?- Gli domandai cambiando discorso
-Sì- Rispose esso tagliando corto
-Ti faccio compagnia- Esitai entrando nel locale insieme a lui.

Non avevo voglia di tornare a casa. Era presto

Mi guardò facendo cenno di seguirlo e sedermi accanto a lui. Faceva odore tabacco.
A scuola lo vedevo fumare quasi sempre e la cosa non mi colpiva neanche un pò perchè da un tipo come lui c'era da aspettarselo.
Aspettai che si bevesse anche Andy la sua birra e tra le chiacchiere col banconista e le varie sigarette fumate restai lì, ferma ad aspettarlo.
-Andiamo- Mi disse esso finendo di tutto per poi salutare il ragazzo banconista.

Uscimmo da lì e iniziammo a passeggiare senza una meta, senza neanche fiatare.
Passammo davanti un negozio di vestiti alternative.
Da lì ne uscii un ragazzo che mi pareva fin troppo conoscente: Capelli setosi avvolti da una fascia, matita nera attorno agli occhi, look spavaldo e rebel: Era Ashley Purdy, il famoso amico che mi aveva invitato alla sua festa dell'anno scorso.
-Andy?- Chiamò il ragazzo facendolo voltare.

Aveva dei sacchetti in mano, aveva comprato un bel pò di cose

-Ashley- Salutò Andy sorridendogli
-Finalmente sono ritornato, non vedevi l'ora eh?- Disse entusiasto per poi guardarmi e squadrarmi dalla testa ai piedi
-Aspetta ma.. Grace!- Continuò a dire esaltato.

Andy mi guardò stranito

-A quanto pare sembra che vi conosciate- Aggiunse esso guardando Ash e poi me un pò sorpreso
-Ashley Purdy!- Lo chiamai ricambiando il suo abbraccio.
Okay, non ero la tipa da stare con gente del genere dato che molti mi ritenevano casa e chiesa ma Ash lo conoscevo esattamente da un anno, da quella festa in poi dato che mi aveva incontrato e invitato per caso.
Ero sicura che Andy lo conoscesse da molto più tempo di me
-Io e Andy ci conosciamo all'incirca da 5 anni. Ma ancora in quella scuola vai?- Domandò il ragazzo. Andy acconsentì
-Andiamo. Hai 20 anni e ancora vai a scuola?- Disse il suo amico scoppiando in una fragorosa risata
-Sì Ash, anche tu mi sei mancato- Rispose esso sarcasticamente per poi prendergli la mano e stringerla in segno di saluto
-Lo sai che mi piacciono i tatuaggi e ho bisogno di studiare per saperne di più- Confessò Andy.
I due restarono a parlare per vari minuti ma poco dopo si ricordarono della mia presenza
-Allora ragazzi. Stasera invito alcuni amici a casa mia, verrete?-
-Sempre presente- Rispose Andy acconsentendo
-Io.. non so- Dissi sentendomi un pò a disagio
-Grace, il mio numero è sempre quello. Se è un sì cercami che ti darò l'indirizzo- Avvisò Ash guardandomi speranzoso che venissi.
Rincontrarmi con Ashley era un piacere ma se mia madre avesse saputo che ero stata ad una sua festa mi avrebbe cacciata di casa a vita. Anche Ash aveva molti tatuaggi come Andy, più o meno avevano lo stesso stile e l'unica emarginata ero io.
-Ti farò sapere..- Risposi perplessa
-Adesso andiamo. Vado a lasciarla a casa, a stasera!- Andy salutò vivacemente Ash per poi andare via facendomi cenno di seguirlo
-Ma state insieme?- Domandò Ashley prima che io e lui girassimo l'angolo.

Andy si voltò facendo di "no" con la testa.

Da quando eravamo andati via Andy sembrava pensiero, dubbioso e immerso nei suoi pensieri. A cosa stava pensando?

Broken ||Andy Biersack||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora