Capitolo 20 ~

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-Cazzo. Stare più attento no, vero?- Gli gridai al ragazzo con cui avevo sbattuto e che mi trovavo d'avanti. Poi alzai il capo e vidi che era David che mi squadrava dalla testa ai piedi come se fossi la Madonna
-Oh.. s-scusami, Grace. Oggi ti vedo diversa- Balbettò meravigliato senza farlo capire troppo
-Si, va bene. Ti ringrazio. Adesso fammi passare e buona giornata, David!- Lo salutai di fretta per poi calmarmi un pò
-Buona giornata a te..- Mi rispose per poi voltarsi e andare via, ma dopo si girò a guardarmi un'ultima volta.
Camminai il più veloce possibile, così arrivai dopo 10 minuti esatti di strada.
Non che l'avessi con David ma lo incontravo sempre nei momenti sbagliati dove non potevo dedicargli neanche un minuto. Quando mi guardava a volte balbettava, arrossiva.. ma nonostante ciò cercava sempre di mantenere il controllo su tutto.
Aprii la porta girando lentamente le chiavi e cercai anche di sentire un rumore o delle voci per capire se i miei erano usciti o erano dentro.
Era mezzogiorno quindi dovevano per forza essere al lavoro.
Entrai e non vidi nessuno, non c'era anima viva! Via libera, la casa era tutta per me e non vedevo l'ora di mettere qualcosa sotto i denti. Ieri non avevo mangiato per niente e poi quei jeans che avevo indosso stavano cominciando ad essere scomodi.
Mi levai le scarpe e il giacchetto di Andy che misi sopra il mio letto. Mi rinfrescai un pò faccia e mani e mi tuffai nel letto ad ascoltare un pò di musica direttamente dallo stereo, iniziando con Kelly Klarkson
-Dannazione!- Boffonchiai un pò irritata. Mi ero scordata a chiedergli ad Andy del messaggio se era stato lui o meno.. me lo scordavo sempre: o la cosa non m'importava oppure era perchè ero troppo presa da lui e dai suoi atteggiamenti bipolari.
Il tempo che misi ad alto volume "Behind These Hazel Eyes" abbassai un pò capendo che stavano bussando alla porta. E adesso chi era? In quella giornata era destinato che tranquilla non potevo starci!
-Chi è?- Dissi acidamente
-Sono io, Jenna- Rispose sbuffando
Gli aprii ma lei in tempo niente mi prese per il polso portandomi nuovamente in camera mia
-Non c'è nessuno?- Mi domandò guardandosi attorno. Gli feci cenno di no guardandola stranita come se stesse impazzendo
-Devo parlarti!- Protestò
-Parla..- La incoraggiai guardandola in attesa delle sue parole. Mi misi faccia a faccia
-Siediti, il discorso è lungo- Mi spiegò facendomi segno di sedermi sul letto. Così feci cercando di essere paziente
-Che ti sta succedendo?- Mi disse con voce intrigante per poi guardarmi male
-Che mi sta succedendo?- Replicai mettendo le braccia conserte
-Davvero? COME FAI A NON CAPIRE!- Mi rinfacciò urlando, mettendosi le mani poggiate sui fianchi
-Jenna, non capisco.. mi hai detto di parlare e pretendi risposte da me?- Risposi un pò stranita del suo atteggiamento
-Senti, Grace. Non parliamo più come prima.. dov'è finito il rapporto di prima? Cerchi di allontanarmi!- Confessò dandomi le spalle per poi sospirare e calmarsi
-Oh, sì. Ti conviene che sospiri perchè questo tono che ti metti è insopportabile- Gli dissi senza neanche pensarci due volte. Mi alzai dal letto scrutandola malevolmente
-Allora? Devi allungare inutilmente il discorso o devi parlare seriamente?- Domandai ironicamente un pò spazientita.
Lei si voltò da me ricambiando lo sguardo. Guardò in basso poggiandosi una mano sulla nuca
-Perchè non mi cerchi più come prima? Se mi stai prendendo per il culo allora evita- Mi consigliò essendo sarcasticamente incazzata anche se lo era veramente
-Jenna, che t'incazzi? Mi hai detto tu stessa di conoscere nuova gente e uscire spesso! Adesso ti lamenti perchè voglio avere un pò di libertà e sto apprendendo i tuoi consigli?-
-ESSERE PIÙ SOCIALE NON VUOL DIRE TRASCURARE LE PERSONE!- Mi rispose con tono alto
-Ma io non ho fatto questo e se ti riferisci a stamattina era perchè ero di fretta- Boffonchiai sedendomi nuovamente sul letto e controllando il mio telefono
-Grace, ricorda che ti ho parato il culo ieri sera- Mi ricordò sedendosi accanto a me.
In realtà il torto l'aveva lei perchè la cercavo ed ero uscita con gli altri contemporaneamente. Non potevo non starmi con gli altri e starmi con lei o viceversa, forse perchè ci teneva veramente a me. Di Jenna su queste cose poteva provare solo gelosia verso i miei confronti.. ma in senso positivo e sapevo benissimo che lo faceva per il mio bene.
L'abbracciai calorosamente, lei ricambiò ma mi guardò totalmente incredula
-Perchè mi hai abbracciato nel bel mezzo di una discussione?- Mi domandò essa dopo essersi rimessa in modo composto
-Perchè so che fai tutto questo per me, per il mio bene..- Risposi un pò intimorita
-Eh.. sì ma l'importante è che hai capito il concetto- Si alzò alzando un pò il volume dello stereo.
Così mentii raccontandogli della serata passata con Andy. La maggior parte di cose le inventai del tutto perchè non doveva sapere assolutamente niente di Ash, Jake e gli altri..ne tanto meno delle cose passate.
Odiavo mentire a Jenna ma purtroppo era l'unico modo per non fargli capire e scoprire niente, non sapevo se fosse stata una cosa momentanea o definita.
-E del messaggio ancora non hai saputo niente?- Mi domandò ultimamente lei mentre si specchiava. Feci cenno di no un pò delusa ma del resto passammo un intero pomeriggio a casa mia, a parlare e a sentire alcune canzoni allo stereo.
-Domani vieni a scuola?- Gli domandai a Jenna
-Ovvio che sì. Mi manca farti ridere- Ridacchiò per poi salutarmi e andare via.
Stavo per chiudere la porta ma vidi mia madre posteggiare la macchina. Non avevo assolutamente voglia di parlargli così chiusi la porta e salii in camera mia con un bel sandwich a portata di mano: Insalata, mais e ketchup. SOLO IL MEGLIO!
Mi riempii la vasca e misi il bagnoschiuma alla ciliegia e spogliandomi misi "Lucy" degli Skillet. Era una canzone dolce e sensibile.. così innocente che ti faceva venir voglia di piangere ma più che altro era rasserenante.
Mi aiutava a sentirmi più pulita e levarmi di dosso i pensieri, i dubbi e tutto ciò che m'infastidiva la mente.
Sentii vibrare il mio telefono e mi arrivò un messaggio:
Il mio pensiero fisso sei tu. Sei sia il mio veleno che il mio antidoto -Anonimo

Broken ||Andy Biersack||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora