Capitolo 26 ~

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Era David. Mi vide piangere e m'incoraggiava di smetterla.
Cercai di calmarmi ma fù abbastanza difficile.
Non volevo rovinare il divertimento con gli altri per le mie lacrime.
-David, non è il momento..- Dissi nascondendomi il viso bagnato tra le mani
-Troppo tardi, Grace. Ti ho già vista che piangevi..- Confessò esso prendendomi per la mano e aiutare ad alzarmi. Me la strinse delicatamente e con un pò di sforzo mi alzai guardando in basso
-Sapevo che sarebbe successo. Sapevo che prima o poi avresti pianto per lui- Bisbigliò David, cercando di abbracciarmi. Glielo impedii perchè non m'importava del suo abbraccio, non sarebbe servito a nulla. Non avrebbe potuto trattenere le mie lacrime
"STUPIDA, CHE FAI ANCORA QUI? VÀ A RIPRENDERTI CIÒ CHE ERA TUO!" Mi ordinava in continuazione la mia mente, abbastanza esigente e solenne. Mentre David mi porgeva un fazzoletto andai di corsa nel bagno del locale a cercare Andy e impedirgli di essere sfruttato da Amber. Ero ancora un pò stordita dal mio cambiamento d'umore ma non volevo che nessuno facesse niente al ragazzo che mi piaceva e a cui tenevo veramente.
Mi asciugai il viso e aprii ogni singola porta del bagno facendomi coraggio da sola.
-Amber, dove cazzo sei?- Ringhiai dando pugni alle porte che mi capitavano davanti. Sentivo Andy ridacchiare e Amber sussurrare qualcosa, così cercai di capire da dove provenisse quel rumore fastidioso.
La rabbia aveva preso possesso del mio corpo e della mia mente: Come poteva prendersi gioco di Andy, soprattutto in quello stato e dopo 2 anni che erano stati insieme?
Bingo. Aprii l'ultima porta e trovai lei che lo baciava mentre lui ridacchiava continuamente senza sosta.  Entrai e cercai di rilassarmi. Con le buone o con le cattive?
-VAI VIA, STRONZA!- Mi gridò essa,tenendosi stretto Andy.
Allora ero costretta con le cattive
-Lascialo stare- Gli ordinai guardandolo abbastanza dispiaciuta. Lei mi fece cenno di no dicendomi parole enormi, così la presi per i capelli e lasciò la presa verso Andy. La sbattei ripetutamente al mio ginocchio finchè non si ritrovò nuovamente col naso gocciolante
-NO, DI NUOVO NO!- Gridò in collera essa, così convinta di potermi picchiare si accasciò a terra per il dolore che provava al naso. Non si voleva arrendere e con le forze che gli rimanevano cercò di calciarmi lo stomaco direttamente da terra
-Troia- Gli sussurrai allontanando con la mia gamba la sua lurida mano. Lei un pò stordita si alzò cercando di sciaquarsi il naso, così presi Andy e uscii di lì.
-TORNA QUI, TESTA DI CAZZO!- Protestò essa per il mio ritorno. Ritornai lasciando un attimo Andy da solo che a poco si stava addormentando
-Dimmi- Gli dissi ironicamente ridacchiando. Mi prese per la maglietta, stringendomi il collo ma con uno schiaffo che la fece girare su sè stessa lasciò la presa e in fretta e furia uscii una volta e per tutte da lì, raggiungendo Andy.
-Dobbiamo andare da Alexa e dirgli di prestarci la macchina..- Avvisai esso che non capiva un bel niente, così vidi la ragazza che parlava con Ashley
-Grace! Cos'è successo? Non vi ho visti per un bel pò- Disse Alexa un pò preoccupata guardando il sudore che scendeva dalle tempie di Andy
-Andy deve accompagnarmi a casa, però non se la sente di guidare. Potreste prestarmi una macchina?- Implorai entrambi che mi guardavano straniti
-Eccovi.. beh, Alexa credo che dovrai dargli la tua- Confessò Ash alla ragazza che mi prestò le chiavi della macchina. Ero capace a guidare ma sperai tutto il tempo di non fare qualche incidente.
Cercai la macchina, tenendo il ragazzo a braccetto. La macchina era una Ford nera così l'aprii infilandogli Andy per poi mettermi alla guida e iniziare ad andare verso casa sua velocemente.
Fortunatamente la strada la sapevo.
Guardai ancora una volta esso. Era bellissimo in tutti gli stati possibili
-Grace..- Mi chiamò accarezzandomi il braccio in modo sensuale
-Stà fermo, per favore!- Dissi un pò preoccupata per lui.
Dopo 10 minuti di strada arrivammo, così iniziai a frugare nelle sue tasche per cercare le chiavi di casa
-Dove le tieni?- Gli domandai guardandolo implorante, in cerca di risposta. Mugnugnò e si rigirò su un attimo cercando di dormire
-Trovate!- Le presi e aiutai a scenderlo per poi dirigerci davanti la porta barcollando.
Aprii la porta dopo aver provato varie chiavi, così lui correndo si tuffò nel divano e si levò i jeans
-Che stai facendo?- Gli dissi imbarazzantissima. Lo squadrai dalla testa ai piedi e mi ricordai che per farlo riprendere bisognava fare una doccia.
Era in boxer, ed era perfetto anche in quel modo. Lo presi a braccetto e lo portai in bagno, dentro la vasca
-Adesso stai fermo così ti riprendi- Gli dissi aprendo l'acqua per poi bagnarlo mentre mi guardava ipnotizzato.
I suoi occhi ghiaccio erano bagnati, splendidi!
-Grace?- Mi chiamò ancora una volta come un bisbiglio
-Sì?- Risposi mentre lo sciaquavo delicatamente e i suoi pettorali gocciolavano d'acqua
-Entra qui dentro, con me. Ti voglio. ORA!- Mi ordinò protestando
Mi prese per il braccio e mi portò accanto a sè, cosicchèmi bagnai anch'io. Mi levò la maglietta e iniziò a giocherellare con le bratelle del reggiseno in modo lento e piacevole
-Andy, ti prego. No!- Gli dissi un pò presa dal panico
-Sì- Rispose esso in modo malizioso. Si avvicinò a me e iniziò a mordermi il labbro con fare violento. Sentivo le sue labbra attaccate alle mie mentre l'acqua scorreva lievemente sui nostri corpi
-Grace, lasciami fare.- Implorò esso un pò freddo e preso dal desiderio di farlo. Mi accarezzò fianchi e infilò la sua lingua nella mia bocca facendola roteare con la mia in modo lento e sensuale
-No Andy..- Bisbigliai dopo che si staccò da me, slacciandomi il reggiseno e baciarmi il collo.
Mi fece distendere nella vasca, accarezzandomi i capelli ma presa dal panico cercai di togliermi. Forse era impossibile.

Broken ||Andy Biersack||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora