Capitolo 65

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ANDY POV'S

Io e Juliet eravamo sul mio letto. Lei si era precipitata sopra di me qualche minuto dopo.
Eravamo circondati da birra e cicche di sigarette.
Il disco dei Misfits produceva canzoni rockettare e ritmiche, mentre la porta si aprì ed entrò Simon
-Andy? Juliet?- Guardò entrambi sconcertato e probabilmente deluso dal nostro comportamento. Anzi, dal suo
-Siamo ospiti, soprattutto siamo qui per lavorare e voi pensate a scoparvi con gli occhi? MA VI SEMBRA MODO?- Gridò abbastanza irritato, poggiandosi una mano sulla fronte
-Vi sentite al bordello?- Sbottò, attendendo delle giustificazioni.
Mi scrollai Juliet di dosso. Lei sembrò tranquilla al rimprovero. Io ero incazzatissimo.
-Simon, non è come sembra- Cercai di spiegare con calma
-Io sono anche fidanzato con Grace da ben un anno e lo sai- Ricordai, sbuffando per il gesto di Juliet che combinò un casino
-Forse è meglio che ne parliamo sopra. Noi due, DA SOLI- Ordinò Simon, uscendo dalla stanza per poi aspettarmi fuori.
L'aria era fredda come il ghiaccio. Avevo un groppo alla gola che voleva esplodere
-Aspettate! Io, Andy!- Mi chiamò Juliet, venendo verso di me
-Tu rimani qui!- Sussurrai minaccioso
-Ma io!- Prima che potesse finire di parlare, l'attaccai di parole
-Tu niente. Sei una bambina e come tale resti qui e continui a farti i cazzi tuoi. I maschi discutono, non le pischelle- Risposi amaramente, chiudendomi la porta alle spalle.
A quelle parole, essa restò ferma e muta.
Raggiunsi Simon in terrazza, accendendomi una sigaretta.
Il cielo era arancione e colorato di un giallo che mi parve nostalgico e malinconico.
-Allora, spiegami cosa hanno visto i miei occhi!- Chiese, indurendosi lo sguardo e poggiando le mani ai suoi fianchi
-Non è come sembra, ti ripeto. Sai che verso i tuoi confronti ho molta stima e che per me sei come un fratello maggiore.
Non mi sfiora nemmeno il pensiero di scoparmi Juliet in un posto di lavoro e tradire la mia ragazza, credimi.
Stavamo bevendo e fumando e presi dallo scherzo me la sono trovata di sopra. Sai anche com'è Juliet, l'hai conosciuta prima di me- Mi giustificai, sperando che mi credesse.
Buttai subito la cicca di sigaretta finita, aspettando un suo pensiero
-Andy, ragazzo mio. Per me puoi scoparti chi vuoi ed è normale alla tua età, anche bere e fumare ci sta. Ma non qui, dove siamo ospiti! E se al posto mio fosse entrato qualcun'altro? MH?- Rispose stufo, massaggiandosi la nuca.
Sembrava essersi calmato.
-Scusami. Terrò Juliet molto più a bada di prima- Giurai, sorridendo.
Lei ascoltava sulla soglia della porta. Ero sollevato che mi avesse sentito.
Simon acconsentì, dandomi una stretta di mano per poi andarsene.
-È così, quindi? Vuoi allontanarmi?- Mi chiese un pò abbattuta per essere certa di quello che avesse sentito. Si avvicinò lentamente con lo sguardo abbassato
-Sì. È per il nostro bene- Tagliai corto, andandomene.
-Andy- Mi chiamò nuovamente essa, una volta che fui arrivato alla porta
-Sì?-
-Ti voglio tanto bene- Confessò, sospirando.
-Anch'io- Le sorrisi, scendendo giù.

Mi mancavano molto Ash, Jake, Jinxx e tutti gli altri. Mi mancava passare la sera con loro, mi mancava poter scherzare con loro.
Da quando ero partito non avevo conosciuto nessuno di veramente intimo, oltre Simon che restava sempre mio titolare.
L'unica che mi aveva fatto compagnia era Juliet. Si era dimostrata divertente, disponibile.
In fondo, non era colpa sua se per me provava attrazione. Non era colpa sua se aveva l'istinto di saltarmi addosso ogni volta che eravamo insieme.
Non aveva mai mancato di rispetto a Grace davanti a me. Lo faceva da quando eravamo partiti e potevamo stare soli quando volevamo. Ovviamente ne approfittava.
Andai nello studio. Mi attendevano un pò di clienti; cercai di non rovinargli la pelle con i pensieri che tormentavano la mia testa.
L'ago colmo d'inchiostro pressava e colorava lo strato scelto per essere tatuato. Fu una liberazione.
Era il mio lavoro, la mia passione.

Ne uscii dopo 5 ore.
Stanco e quasi morto tornai in camera mia.
Feci una doccia e chiamai Grace
-Ehy bad boy!- Scherzò essa
-Biondina! Come stanno i tuoi capelli?- Risi, tuffandomi sul letto
-Bene. Adesso sono biondi con alcune ciocche azzurre- Rise anch'essa. Quanto mi mancava sentire la sua risata sbarazzina e allegra.
Le raccontai tutto quello che successe con Juliet e Simon.
Lei aveva il diritto di sapere, lei aveva il diritto di esprimere la sua.
Era la mia ragazza, la mia Grace.
Le raccontai da oggi a quando voleva fottermi sulla terrazza.
Non potevo nasconderle tutto ciò. Era importante farglielo sapere essendo che stavamo insieme da un anno.

GRACE POV'S

Ero a casa dei miei genitori. Parlavamo di come andavano le cose sul mio lavoro, di cosa avesse fatto Andy a Londra e a New York. Andava tutto bene.
Sgranocchiai un semplice panino con pomodoro e lattuga poggiato su un piatto di vetro.
Mi chiamò Andy.
Mi allontanai un attimo dai miei, sedendomi sul divano.
Ci salutammo abbastanza contenti di sentirci.
Lui stava bene, sembrava contento ma particolarmente nervoso.
Iniziai ad essere ansiosa.
Masticai e finii il resto della mia merenda.
Poco dopo mi raccontò quello che successe con Simon e Juliet, mi raccontò anche di tutte quelle volte che lei voleva fotterselo, non rispettando il fatto che lui fosse già impegnato e che soprattutto conoscesse me, la sua ragazza.
Mi sembrava strano il fatto che filasse tutto liscio come l'olio.
L'avevo detto dal primo giorno che la conobbi che non m'ispirava fiducia.
Alle cose che lei stesse per fare ad Andy, restai paralizzata.
Il piatto di vetro si trovava sulle mie ginocchia, ma mi alzai di scatto. Non pensandoci a levarlo via, esso cadde a terra rompendosi in frantumi bianchi e taglienti.
Il mio viso restò serio e deglutii in continuazione
-Grace! Cos'è successo?- Mia madre allarmata si precipitò da me insieme a papà. Restarono sorpresi dalla scena
-Tesoro, Grace! Ti sei fatta male?- Mi chiese preoccupato mio padre, fissando il vetro sparso per terra
-Nono. Va tutto bene, potete andare!- Sorrisi mentre si allarmò anche Andy.
Ma loro restarono lì.
-Tranquillo, amore. È caduto un piatto, ma io sto bene!- Lo rassicurai, ridacchiando.
Ero davvero sciocca
-Mi hai fatto prendere un colpo. Bastarda- Sospirò esso al telefono
-Ti manderò una sorpresa. Aspettati di tutto! Adesso devo andare che sono in visita dai miei genitori- Lo avvisai amorevolmente.
Bloccai la chiamata e guardai i miei genitori
-Domani sera parto per New York- Confessai mestamente, tornando in cucina.

Broken ||Andy Biersack||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora