Capitolo 30 ~

1.2K 81 18
                                    

Io e Andy eravamo uniti uno all'altra: Riuscivo a sentire le nostre lingue giocherellare senza staccarsi mai, le sue mani passavano piacevolmente dalle mie gambe al mio fondo schiena. Le sue gambe erano a ginocchioni verso i miei fianchi che teneva costantemente fermi con fare insistente.
Sentivo il contatto tra il suo petto e il mio e la cosa m'imbarazzava, però mi faceva sentire a mio agio e mi rassereneva perchè mi sentivo protetta e tranquilla
-Andy?- La voce di Ash si sentì attraverso la porta.
Ci staccammo e mi sedetti in fretta e furia sulla sedia mentre esso si rimise disteso sul lettino. Entrambi avevamo i capelli scompigliati e cercai di sistemare i miei con la mano abbastanza tremante
-Posso?- Ash aprì la porta e guardò Andy, poi me. Sembrava contento di vedere il suo amico stare bene ma quando vide che ero rossa dall'imbarazzo guardò maliziosamente
-Non volevo interrompervi- Si scusò con fare ironico mentre si avvicinava ad Andy
-Ma smettila!- Gli rispose esso nervosamente, tirandosi i capelli corvini indietro
-Ero venuto per sapere come stavi. Che ti hanno detto?- Gli domandò Ash, cambiando discorso per poi sedersi accanto a lui
-È andata bene, si erano solo allarmati perchè usciva troppo sangue..- Rispose seccamente esso mentre guardava il muro, annoiato di stare lì
-Sono le 3. Verso che ora ti dimetteranno?- Chiese ancora Ash mentre si alzava e controllava alcuni fogli firmati poggiati sul tavolo
-Tra poco faranno altri accertamenti sulla profondità della ferita e potrò andare. Che cazzate..- Si lamentò prendendo il suo pacco di sigarette e contare quante erano presenti all'interno.
Sembrava teso, indifferente. Che fosse per la stanchezza e la voglia di dormire oppure perchè Ashley era entrato così all'improvviso?
Barcollai e mi tenni sulla sbarra di ferro che si trovava sul letto di Andy. Avevo piccoli giramenti di testa e mi sentivo nuovamente le gambe molli da non potermi reggere in piedi
-Ehy,va tutto bene?- Ash si avvicinò e mi tenne dai fianchi
-Grace, ma ti hanno dimesso o sei andata via?- Mi chiese Andy, alzandosi dal letto per poi raggiungermi
-Sono andata via, ero venuta a vedere come stav..- Non conclusi la frase cosicchè un leggero tremolìo pervase il mio corpo in maniera veloce e fastidiosa.
Mi sentivo male, avevo bisogno di dormire e di stare distesa da qualche parte
-Ash, tu vai a casa che tra poco ti raggiungo- Consigliò Andy, prendendomi in braccio un pò allarmato
-Stai attento. Approposito, ho portato la tua moto- Mi disse Ash avvisando poco dopo Andy, salutandomi un pò preoccupato per poi andare via con fare lento. Sperava che mi fossi ripresa invece continuavo a stare peggio.
-Cazzo, Grace. Dovevi stare in camera tua..- Mi sussurrò portandomi nella mia stanza e poggiarmi sul letto
-Come sapevi che q-questa era la mia stanza?- Gli chiesi un pò confusa, stringendo il cuscino
-È ovvio che sono venuta a sapere come stavi prima che mi portassero a controllarmi- Rispose distrattamente, fermando l'infermiera che passava dal corridoio.
La signora entrò con un altro medico, facendo uscire Andy. Dal vetro riuscivo a vedere l'arrivo di David che urlava contro esso ma lui ignorò per non far succedere altro
-CHE GLI HAI FATTO? L'HAI DROGATA?- Gli gridò alterato David, stuzzicandolo un pò.
Il ragazzo dagli occhi glaciali restava a fissarmi mentre mi aggiustavano le flebo. Era occupato a guardare bene i miei occhi, a studiare ogni mossa che facevo
-La Grace che conosco non è così. HA GLI OCCHI SOCCHIUSI, L'HAI MANDATA IN ECSTASY!- Continuò a dirgli il secchione
-Muto o ti mollo un cazzotto- Rispose stufo Andy, senza degnarlo di uno sguardo
-Vuoi anche l'altra parte del labbro spaccata?-
A quelle parole il ragazzo tatuato gli diede un cazzotto che gli fece voltare la testa a David. Era diventato abbastanza stonato mentre l'altro rideva di gusto.
Risi un pò anch'io mentre i medici uscivano dalla stanza. Feci cenno a Andy di venire mentre David andò via con lo sguardo abbassato.
Stranamente avevo un blocco allo stomaco vedendo in che condizioni era quello dagli occhi cioccolato. Ne aveva prese abbastanza e io ero sempre seduta a non fare un cazzo, ma non ci pensai più di tanto. Ripresi a guardare Andy che entrava.
Il piercing che aveva al labbro era intatto e a pensare che lo stavamo quasi per fare in un ospedale mi veniva il volta stomaco
-Non scappare più!- Mi ordinò, aggiustandomi le coperte
-Quindi tra quanto ti dimetteranno?- Mi chiese mentre si sedette, aggiustandosi la canottiera
-Ho sentito che dicevano domani mattina..- Sbuffai mentre mi strofinavo l'occhio destro
-Hai da fare?- Gli chiesi mentre notavo che era piuttosto pensieroso
-Sì. Ci vediamo dopo- Rispose senza dare spiegazioni. Mi lasciò un leggero e soffice bacio sulle labbra e andò via.
Quella giornata stava migliorando ma all'idea che i miei erano partiti da poco e già mi trovavo in ospedale mi faceva incazzare. Se fossero stati presenti non sarebbe successo: Era perchè non sapevo cavarmela da sola oppure perchè era destino che David e Andy dovevano picchiarsi?
Mi addormentai ma prima che lo facessi qualcuno mi saltò di sopra con fare pazzo e schizzofrenico
-GRACE, GRACE.. GRACEEE!- Jenna era sopra di me che mi abbracciava e baciava felice che stessi bene. Mi guardava con fare sincero ed entusiasto, mi misi a ridere.
Nonostante tutte le cose che mi raccontava e diceva pensavo ad Andy che stranamente si era preoccupato e dedicato un pò a me.
Era la prima volta che lo faceva, dato che ero sempre io a preoccuparmi di lui quasi ogni giorno. Che stava succedendo?
Mi voltai verso la finestra, vedendo esso più splendente che mai: Era sopra la sua moto con lo stesso sorriso spavaldo di sempre e tutto quel nero che batteva sul sole. Si alzò il capo, mi guardò per un attimo e andò via sorridendomi

Broken ||Andy Biersack||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora