Capitolo 57

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Volevo sapere cosa intendeva Juliet poco prima di andarsene. Ero ansiosa, sapevo che non c'era da preoccuparsi ma volevo capire al più presto che mi nascondevano entrambi.
Avevo dubbi, brutti presentimenti allo stomaco. Un tradimento? Impossibile, Andy non l'avrebbe mai fatto e Juliet mi sembrava troppo buona e indifferente per farlo, ma era meglio non fidarsi mai.
Ripetevo a me stessa di stare tranquilla, di non temere e pensare solo al positivo.
Esso sospirò, unì le mani e le poggiò sul naso. Sembrava turbato, nervoso. Mi guardava, come se non dovevo assolutamente sentire niente di quello che aveva detto la sua "collega" Juliet.
-Volevo dirtelo dopo questo giorno, non volevo arrivare a questo punto. Vuoi proprio saperlo?- Mi chiese freddamente, abbassando lo sguardo per poi guardarmi in modo deciso
-Non farmi stare in ansia e parla- Risposi impulsivamente, abbassando le sopracciglia dalla notizia che poteva arrivarmi.
-Tra qualche giorno partirò, ancora dobbiamo decidere esattamente la meta- Disse grattandosi la nuca con fare nervoso e rapido
-"Dobbiamo decidere"?- Marcai le sue parole, in cerca di spiegazioni.
-Sì. Io, Juliet e il mio titolare Simon- Spiegò mordendosi il labbro
-Tutto lo staff partirà. Dobbiamo girare alcune città per farci conoscere, sai. Juliet ha conoscenze importanti oltre Sydney- Continuò a dire normalmente. Io inarcai gli occhi e lo guardai a bocca spalancata
-Ne parli come se fosse una cosa normale- Risposi, fulminandolo con lo sguardo. Ero diventata rigida in tempo niente; avevo voglia di spaccare tutto quanto.
-Non volevo dirtelo oggi per non rovinare questo momento. Parliamone dopo, ti prego Grace- Supplicò con occhi sinceri.
"Andy partirà, non lo vedrò per giorni, settimane. Aveva già iniziato a programmare senza che io ne sapessi niente. Io, che sono la sua ragazza. Ovvio, Juliet ha conoscenze, ma vaffanculo"
Ripetei a me stessa.
Volevo cercare di stare tranquilla, di non perdere la pazienza.. ma era difficile, complicatissimo.
-Come posso fare finta di niente dopo questa "bellissima" notizia?- Lo stavo quasi per aggredire. Il mio tono era aggressivo, incontrollabile.
-Hai voluto tu che te lo dicessi- Rispose in maniera indifferente
-TU AVRESTI FATTO LO STESSO!- Dissi a tono alto, indicandolo con il dito.
Mi guardò in maniera incazzata, dura, rigida da far star male. Un pò mi spaventai ma c'era il nervosismo a difendermi e a farmi sembrare una vera dura
-LO FACCIO PER NOI! NON CAPISCI? SE PARTO E CI CONOSCERANNO IN TANTI AVRÒ LA POSSIBILITÀ DI AVERE UNO STIPENDIO AUMENTATO. AVRÒ LA POSSIBILITÀ DI STARE CON TE, AVERE UNA CASA TUTTA NOSTRA- Rispose aggressivo con occhi puramente sinceri. Si massaggiò le tempie.
A quelle parole la mia rabbia si gelò, ma ero così irritata che stavo quasi per piangere
-Allora perchè non mi hai detto di venire con te? PERCHÈ?- Replicai a braccia conserte. Guardai in alto per non far scorrere via le lacrime.
-Non devi venire con me. Devi pensare a studiare, a stare qui con Jenna e gli altri!- La sua risposta mi fece riflettere. Aveva ragione. Avevamo torto e ragione entrambi; io per averlo aggredito e lui per non avermelo detto prima
-E ovviamente hai detto di sì a Juliet senza manco sentire la mia opinione..- Pensai ad alta voce. A quella frase, lui sembrò incazzarsi ancora di più
-Mmh.. parliamo di te che lavori con Oliver- Rinfacciò esso, con viso spavaldo. Quasi da farmi incazzare e stimolarmi di tirargli qualcosa addosso
-Sei uno stronzo! Tu avevi detto che andava bene. Lo faccio anche per noi e la mia famiglia!- Risposi malinconica, con occhi lucidi e un groppo alla gola che mi stava divorando viva.
-Oliver è sempre un ragazzo. Non credi che l'idea che tu stia con lui ogni santo giorno non mi faccia INCAZZARE?- Gridò Andy, alzandosi e andando via a passo veloce fuori dal locale. Lo seguii silenziosa.
La situazione era messa male, stavamo litigando anche per altre cose, proprio in uno dei giorni più importanti della nostra vita.
Mi sentivo debole, avevo bisogno di affetto, di essere ascoltata e capita. Proprio come ne aveva bisogno lui.
Avendo le lacrime agli occhi lo chiamai ugualmente; non m'importava se mi avrebbe vista piangere. Avevo bisogno di lui
-Perchè stiamo facendo così? Perchè dobbiamo stare male entrambi?- Domandai con voce tremolante, mentre le lacrime mi punzecchiavano gli occhi con l'intento di uscire.
Era girato e prima che si voltasse verso di me le asciugai velocemente. Restai ferma, ad aspettare una sua mossa.
-Non volevo rovinare questo giorno, te l'ho già detto- Si rese conto che ero in uno stato pietoso.
-Non è ancora tardi, smettiamola. Ti prego- Lo supplicai, prendendolo per la mano e stringendogliela
-Mi fa incazzare Oliver, mi sta sul cazzo- Confessò, guardando per terra.
Col dito gli alzai il viso e lo guardai dritto agli occhi
-Se veramente mi ami, te ne devi fottere di lui. L'importante è che prendo quei cazzo di soldi, okay? Tu anche lavori con una ragazza, è ovvio che mi da fastidio ma cerco di contenermi. Facciamo uno sforzo e domani metteremo in chiaro alcune cose- Gli spiegai, cercando di farlo ragionare. Il mio viso era spento, triste.. ma aveva ancora la speranza di ritornare felice dopo quelle discussioni.
-Sì. Adesso. Voglio solo stare con te e non devi piangere, mi fai stare male- Quella frase mi rafforzò. Esso mi asciugò le lacrime, baciandomi le guance per poi arrivare alle labbra.
Ci fu un bacio lungo, appassionato. Anche se eravamo di poche parole quei gesti dicevano completamente tutto. Io avevo bisogno di lui e lui di me

ANDY POV'S
La ripresi a baciare come se non ci fosse un domani. Mi faceva stare male il solo pensiero che io a volte avessi attacchi di nervosismo verso di lei. Era un difetto che avevo sempre avuto.
Io non volevo incazzarmi con lei, non volevo gridargli contro. Lo facevo solo per noi.
Grace l'ho sempre amata e la sola cosa di vederla piangere per quei cazzo di pensieri inutili che mi facevo, m'irritavano ancora di più.
Fortunatamente arrivò quel benedetto giorno dove Juliet iniziò a parlare di alcuni suoi amici che stavano a Parigi, Londra, NY che conducevano famosi studi di tattoo. Avevano bisogno di nuovi addetti, molto più giovani e molto più professionali. Quella notizia mi rese felice per una settimana intera perchè era il momento che avevo sempre aspettato.
A Grace poco dopo c'avevo pensato. Non avevo però pensato che gli sarei potuto mancare, che avrebbe avuto solo bisogno di me.
Ogni volta che pensavo a partire, pensavo solo a me e lei,i n una casa grande, bella. Ad amarci, a dormire ogni sera insieme. Pensavo solo alle cose belle ma non volevo illudermi troppo, tanto meno non volevo assolutamente che lei pensasse che la tradissi con Juliet che reputavo solo una semplice amica, collega.

Broken ||Andy Biersack||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora