Capitolo 29 ~

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Osservai attentamente Andy. Incredula su quello che stava per fare, andai verso David che lo aspettava impaziente.
Quegli occhi glaciali si scontravano con quelli cioccolato: Erano l'esatto opposto, erano come il bene e il male, erano come la guerra e la pace. Troppo diversi per andare d'accordo e per fare un vero e proprio chiarimento.
Già avevo capito le intenzioni del ragazzo tatuato, avevo anche capito quelle del secchione che in quel momento non era; volevano davvero prendersi a botte.
La cosa mi stupii del tutto anche se già sapevo che quando David s'incazzava diventava una bestia indomabile
-Andy, CHE STAI CERCANDO DI FARE?- Gli urlai contro, spingendolo dal petto. Lo guardai implorante di stare fermo: Sì, avevo una paura assurda e tremenda. Che poteva fare una ragazza tra due maschi che volevano ammazzarsi a vicenda? Il niente totale!
Andy mi scansò senza degnarmi di uno sguardo, così arrivando a David iniziò a guardarlo in modo indemoniato
-Non qui, non davanti a Grace- Gli consigliò David
-NON ME NE FOTTE UN CAZZO. DEVE SAPERE CHI SEI, BRUTTO COGLIONE- Lo aggredì Andy, scaraventandolo a terra in un nano secondo. Si ci mise sopra e cominciò a dargli pugni sullo stomaco ma l'altro non mollava e cercava di alzarsi spingendolo con scarsi risultati
-BASTA, SMETTILA!- Andai subito in soccorso di David. Non ero in nessuna delle due parti, ma dovevo difenderlo perchè Andy lo stava macinando.
Andai barcollando verso di loro: Mi tremavano le gambe, ero affannata a vedere quella terribile scena, cosicchè mi appoggiai al divano per pochi secondi.
Sudavo freddo, ero in uno stato pietoso vedendo il ragazzo che adoravo e il ragazzo che non calcolavo picchiarsi e prendersi a botte violente e virili
-B-basta vi prego- Supplicai mettendomi a ginocchioni verso terra. Non mi guardavano, per loro in quel momento non avevo nessuna importanza perchè come obiettivo avevano solo quello di picchiarsi
-Grace..- Mi chiamò David con l'occhio nero mentre Andy in ottime condizioni mi guardava basito. Pochi secondi dopo il ragazzo con l'occhio gonfio picchiò l'altro facendogli uscire del sangue dal labbro.
DAVID AVEVA QUASI SPACCATO IL LABBRO INFERIORE AD ANDY!
Lì svenni del tutto. Occhi completamente chiusi, accasciata per terra.. stavo anche male mentalmente e l'unica cosa che sentii dopo essere caduta per terra furono i sospiri e i sussurri di Andy al mio orecchio
-Grace..- Mi chiamò allarmato David che mi stringeva la mano.
Mi svegliai di soprassalto notando che ero distesa su un lettino con la flebo al braccio. Mi sentivo confusa e debole ma molto meglio di prima
-David?- Lo squadrai dalla testa ai piedi, notando che l'occhio già gli stava sgonfiando. Mi guardò felice al mio risveglio ma il mio pensiero era sempre e solo rivolto al ragazzo dagli occhi glaciali
-Dov'è Andy?- Gli domandai freddamente, alzandomi lentamente dal letto.
Ero in un ospedale e riuscivo a vedere tutto quel bianco verniciato alle pareti mentre un odore di disinfettante si espandeva nell'aria.
-Non importa- Bisbigliò esso, aiutandomi nuovamente a distendermi. Stavo cominciando a essere nervosa così mi venne un'adrenalina incredibile alle mani e lo presi per la maglietta
-DOV'È ANDY?- Gli ripetei facendo caso che all'occhio nero avevano messo una benda. Ero dispiaciuta per lui ma Andy non c'era e stavo cominciando a sentirmi nuovamente male: Che cosa gli era successo?
David mi guardò incredulo ma mi alzai di scatto, levandomi immediatamente la flebo andai in fretta e furia verso la porta della stanza enormemente spalancata ai miei occhi.
-ANDY!- Lo chiamai uscendo dalla stanza
-Scusi, a chi cerca?- Mi domandò un infermiere, squadrandomi dalla testa ai piedi.
Cercai di essere ottimista: Gli era uscito solo un pò di sangue dal labbro. Stava bene, stavamo tutti bene!
-Andy Biersack!- Risposi allarmata dopo che il signore rispose "Camera 667".
Corsi infondo al corridoio, notando il numero della stanza che cercavo. Ero di fretta e ansiosa di sapere come stava. Aprii la porta della stanza notando esso, in boxer, disteso sul letto che dormiva profondamente.
La ferita era stata coperta con un cerotto, per tutto il resto stava bene. Restai a fissarlo.
Un ospedale non era per niente adatto a lui, d'altronde il suo aspetto non si addiceva a tutto quel bianco che lo circondava.
Era un vero e proprio Dio: Non era la prima volta che lo vedevo in quel modo ma quando ero entrata in stanza il cuore batteva a mille e non reggevo in piedi dalla sua bellezza, così, presa dalla voglia di stargli vicino mi sedetti sul suo letto.
I suoi occhi erano chiusi, spenti
Quando dormiva sembrava un angelo ma quando si svegliava era tutta un'altra cosa. Lo preferivo in entrambi i modi
-Andy..- Non resistei all'intento di chiamarlo e vederlo sveglio
-Grace, ti aspettavo- Mi rispose immediatamente il ragazzo, aprendo gli occhi di scatto e guardandomi malevolmente
-M-mi aspettavi?- Gli domandai guardandolo basita dalle sue parole. Mi stavo per alzare ma mi fermò prendendomi per la mano e poggiarla al suo petto caloroso e tatuato
-A quanto pare ti sei ripresa prima del previsto.- Mi sussurrò
-È solo una ferita, io sono sempre qui- Continuò a dirmi, spostandomi i capelli dietro le orecchie. Mi accarezzò le guance fino a che non avvolse le sue braccia intorno alle mie spalle con fare un pò violento ma piacevole
-Andy..- Lo chiamai stupita dalla sua forza. Sembrava così stanco ma aveva una forza da leone in ogni occasione.
Mi prese e mi fece distendere sopra ad esso. Avvolsi le mie gambe sui suoi fianchi e lo guardai in viso per pochi istanti: Aveva un sorriso beffardo, attraente..
-Non ti fermare, continua- Mi consigliò,accarezzandomi la coscia in modo sensuale e lento, guardandomi le labbra come se ne fosse restato incantato. No caro mio, quella ad essere incantata sono io.
-Grace, continua!- M'implorò arrivando al mio fondo schiena.
Mi avvicinai a esso e poggiando le sue labbra alle mie potei assaporare il sapore del fumo che portava. Erano morbide, sottili.. facevano stare divinamente. Gli accarezzai i capelli corvini mentre con l'altra mano mi tenevo sulla sbarra del letto.
Gli infilai la lingua in bocca, facendola esplorare entusiasta. Lui ricambiò con foga, baciandomi e accarezzandomi il seno.
Notai che stava guardando la finestrella che c'era sulla porta. Non sapevo chi stesse guardando ma sembrava compiaciuto, così mi prese per i fianchi e mi fece mettere di sotto.

Broken ||Andy Biersack||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora