Capitolo 39 ~

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Era mezzo giorno e Jenna non mi aveva calcolata di striscio.
Presa dal nervosismo conservai i libri nello zaino e chiesi al professore di biologia se potevo andare via con un permesso firmato dai miei genitori; una volta aver ricevuto la conferma mi alzai senza degnare nessuno di uno sguardo.
Andai via a passo veloce e andai verso la segreteria tra armadietti e corridoi, iniziando a prendere un foglio e scrivere un permesso per poter andare via.
Ero abbattuta e perplessa per quello che mi aveva fatto Jenna. Odiavo essere ignorata, soprattutto da lei che la consideravo una vera e propria sorella. Non era da lei ignorarmi in quel modo
-Scusi, vorrei andare via con questo permesso che mi hanno fatto i miei genitori- Dissi gentilmente alla signora seduta al bancone
-Certo, dammi un attimo. Devo controllare- Mi rispose castamente, prendendo con delicatezza il permesso.
Era una signora sui 50 anni: capelli corti e biondi, statura bassa e con degli occhiali a fondo di bottiglia che la rendevano molto più vecchia
-Sì, puoi andare- Mi sorrise dopo aver messo un timbro. La ringraziai e salutandola andai via verso l'uscita della scuola con passo veloce
-Dove stai andando?- Mi chiese una voce sinistra e attraente. Alzai lo sguardo dopo aver sbattuto contro Andy. Gli parsi subito malinconica e confusa, così mi strinse i fianchi guardandomi un pò incuriosito
-Che succede?- Mi domandò, prendendomi sottobraccio per farmi sedere sugli scalini accanto a lui
-Non lo so..tutti sono contro di me- Confessai sospirando; ero tra il nervosismo e tra la perplessità assoluta.
-Perchè vedono che sei felice. Vedono la Grace che hanno sempre privato di far uscire- Rispose saggiamente esso, accarezzandomi i capelli.
Ci pensai su e cercai di ascoltare meglio le parole che diceva, probabilmente una risposta l'avrei trovata tra quelle lì
-Ora hai trovato il tuo posto, delle persone che veramente ti vogliono bene. D'altronde le persone che ti priveranno delle cose che ti fanno stare bene ci saranno sempre e comunque. Ti ostacoleranno dai tuoi obiettivi- Replicò, guardandomi spalvadamente.
Quegli occhi azzurri erano posati sui miei; una vera e propria logica c'era e la stavo capendo
-Queste cose è ovvio che le devi sapere, bambina mia- Mi ricordò, baciandomi la testa
-Grazie, grazie..- Lo ringraziai stringendolo a me. Lo abbracciai per pochi secondi ma lui sembrò un pò stranito
-Perchè mi ringrazi?-
-Perchè mi hai aperto gli occhi. Almeno so quale è il loro obiettivo- Gli sorrisi baciandolo sulle labbra. Lui ricambiò, avvolgendo le sue braccia alle mie spalle
-Stavo andando a casa. Ti va di venire?- Gli chiesi mentre esso mi prendeva per la mano e me la stringeva iniziando ad incamminarsi.
Annuì. Così iniziammo ad andare mano nella mano
-Che hai fatto oggi?- Mi domandò accendendosi bruscamente una sigaretta
-Niente di chè, tu?- Gli risposi guardandolo completamente sciolta. Era bellissimo, non avrei mai smesso di dirlo
-Solita vita, a parte che ho trovato una ragazza e.. CHE ADESSO È TUTTA MIA!- Ridacchiò baciandomi il collo
Una volta arrivati, bussai. Sentii dei passi che scendevano verso le scale e poco dopo aprì Alexa
-Ehy- Disse salutando Andy. Entrammo e ci sedemmo sul divano.
La casa sembrava pulita, si sentiva anche un forte e piacevole odore di limone
-Hai pulito?- Gli chiesi, esaminando i mobili e vedendo la cucina in ordine. Essa annuì e mi sorrise sedendosi accanto a noi
-Oh.. non dovevi- Gli dissi incredula. La cosa che aveva fatto era di una gentilezza assoluta
-Invece sì. Avanti, fatti aiutare.. abiti da sola d'altronde!- Sbuffò abbracciandomi. Alexa era una ragazza davvero simpatica, disponibile.. e aveva carattere
-Grazie, Alexa- La ringraziai, sorridendogli felice del fatto che mi aveva pulito casa sprecando del prezioso tempo per me.
Il telefono mi squillò e vidi che mi arrivarono due messaggi:
La salita è lunga ma quando arrivi in cima il panorama è fantastico -Sconosciuto
Mentre Andy parlava con Alexa decisi di non fargli leggere nulla.
Era da molto che lo sconosciuto non inviava messaggi,così lessi anche l'altro messaggio
Più tardi io e i ragazzi siamo in giro per la città. Vieni? -Ash

Ti faccio sapere ma è probabile di sì:) -Grace.
Dopo aver risposto posai il telefono e mi unii ad Alexa e Andy
-Più tardi si va dai ragazzi?- Chiesi a entrambi. Andy annuì ma Alexa sembrò abbattuta
-Qualcosa non va?- Domandai ad essa, guardandola stranita
-Non lo so, ceh.. sì- Cambiò subito risposta ma la guardai intrigante
-Dimmi che ti prende, Alexa- La incoraggiai ma ignorò
-Non vuoi parlarne perchè c'è Andy?- Bisbigliai mentre il ragazzo si guardava attorno distrattamente
-No, Andy lo sa ma.. non sa i particolari- Ammise guardando il soffitto
-Alexa, parla. Ti farà bene, tanto già li so i discorsi- Disse Andy sorridendogli convincente
Ci fù silenzio ma dopo pochi secondi Alexa si mise a piangere, coprendosi il viso
-Non ce la faccio più, non ne posso più- Buttò tutto fuori, fermandosi un attimo
-Vai avanti..- Suggerii Andy, guardandola dispiaciuto
-Non ne posso più senza Jake. Mi viene un male tremendo vederlo senza di me e mi piace ancora ma non so come fare!- Si precipitò su di me e l'abbracciai rigorosamente.
Sembrava incazzata, disperata.. mi faceva una pena tremenda
-Perchè non sai più come fare?- Gli sussurrai stringendola a me mentre continuava a piangere, abbracciata al mio petto
-Amber, Amber.. SEMPRE E SOLO COLPA SUA!- Gridò lasciando la presa da me e alzarsi in piedi
-Che c'entra Amber? Che vuoi dire?- Chiese Andy un pò confuso. Non sapeva neanche lui che intendeva dire Alexa
-È per colpa sua se ci siamo lasciati- Ammise mentre gli porgevo un fazzoletto. Era una fontana, di quanto fosse abbattuta neanche riusciva a gridare a incazzarsi
-Rovina sempre tutto..- Aggiunsi perplessa e incredula. Era anche riuscita a rovinare la storia tra Jake e Alexa.. come c'era riuscita?
Si sedette e si calmò, iniziando a spiegare tutto con calma
-Jake non credeva mai a quello che diceva.. una volta era così disperato e confuso: Non sapeva a chi credere e ha mollato tutto. D'altronde lo capisco ma mi fa male vederlo e non poter avere più il rapporto di prima- Disse smettendo di piangere. Aveva il viso spento, triste.
-La deve smettere- Protestò Andy, preso dall'ira
-Non sapevo niente di tutto questo. Perchè non me ne hai parlato?- Chiese esso ad Alexa
-Non lo so, Andy. Non lo so..- Rispose la ragazza, coprendosi il viso con le mani

Broken ||Andy Biersack||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora