Capitolo 40 ~

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Dopo i fatti che aveva raccontato Alexa, la mia idea di Amber che era una vera e propria stronza andava aumentando; doveva rovinare sempre tutti, doveva assolutamente smetterla
-E dopo che vi siete lasciati, perchè non ha continuato a infastidirti usando Jake?- Gli chiesi un pò perplessa, cercando più informazioni possibili per fare un ipotesi. Volevo aiutarla
-Quando ha preso confidenza con Andy è ovvio che ha lasciato stare tutto e tutti pur di averlo e poi, Jake non è fesso. È un dato di fatto no, Andy?- Replicò essa
-In effetti..- Rispose lui, pensando un pò
-Io sono dell'idea che dovremmo farci i cazzi nostri. Nulla di personale, Alexa. Non è meglio se ve la risolvete voi?- Aggiunse il ragazzo, aspettandosi il mio appoggio
-Hai ragione ma in qualche modo dobbiamo far credere a Jake che la stronza è stata Amber, non Alexa..- Risposi, stringendogli saldamente la mano e guardandolo supplichevole
-Posso provare a parlargli, ma a nome mio- Disse Andy a entrambe. Sembrava pensieroso ma convinto di far ragionare una volta e per tutte Jake. Alexa annuii speranzosa
-Io purtroppo devo andare. Grazie di tutto! Ci vediamo più tardi- Disse la ragazza, salutando me ed Andy per poi prendere il suo zaino e uscire di casa
-Tranquilla, si risolverà tutto- Gli feci l'occhiolino, incoraggiandola ad essere ugualmente felice. Lei mi sorrise e poco dopo chiusi la porta, trovandomi Andy dietro.
Mi girai verso esso che mi sorrise spavaldo e malizioso, tenendo saldamente i miei fianchi
-E adesso che si fa?- Gli sorrisi, accarezzandogli le labbra col pollice
-Mmmh..- Mormorò, avvicinandosi a me per poi baciarmi. Continuò a baciarmi ogni lato della bocca con fare lento e dolce.
Le sue mani scivolarono delicatamente sui fianchi e li riprese, baciandomi con foga.
Gli sorrisi e avvolsi le braccia intorno al collo; con l'altra mano arricciavo le dita sui suoi folti capelli.
Mi rendeva felice, per una volta mi sentivo veramente amata e desiderata. A volte mi sembrava sognare perchè all'inizio non avevo mai pensato di ritrovarlo accanto a me, soprattutto con le sue labbra attaccate alle mie
-Grace..- Mi chiamò e interruppe mentre gli baciavo con delicatezza il collo
-Sì, Andy?- Risposi mestamente,guardandolo dritto negli occhi. Azzurro ghiaccio, avrebbero fatto invidia al cielo e al mare
-Perdonami- Si scusò, cosicchè il suo viso si addolcì tutto ad un tratto. Era dispiaciuto, quasi malinconico.
-Perdonarti di cosa?- Inarcai un sopracciglio, accarezzandogli la guancia
-Per aver fatto lo stronzo: Per quella volta, a scuola, che sei svenuta davanti a me e non sono venuto a vedere come stavi, per quella volta che ti ho portata in quel locale e ti ho fatto bere solo schifezze, per quelle volte che ti baciavo senza darti spiegazioni. Scusami.- Disse calorosamente, intrecciando le sue mani con le mie. Mi prese il mento e me lo baciò
-Andy, neanche ci avevo fatto caso. Non scusarti, adesso siamo qui, insieme. È passato- Risposi serenamente, contenta di ciò che aveva detto. Lo abbracciai e mi baciò la testa, stringendomi a sè.
Erano le 6. Un pomeriggio era già andato via tra discorsi, carezze etc..
-I ragazzi stanno venendo- Mi avvisò, guardando il suo telefono
-Ah, okay. Vado a cambiarmi- Gli risposi, salendo su per le scale. Mi prese per il braccio e mi attirò a sè, avvicinandosi al mio orecchio
-Ricorda che adesso sei mia, la mia bambina!- Mi sussurrò esigente, lasciandomi un bacio a stampo per poi andarsi a sedere
sul divano.
Restai entusiasta a quelle parole. Si era scusato, diceva che ero sua..stava cambiando.
Andy quando stava con Amber era asociale, freddo con tutti. Io mi ero innamorata dello stronzo affettuoso che era, senza neanche accorgermi che possedesse una parte dolcissima.
Aprii l'armadio, presi in fretta e furia un leggins nero con alcuni ricami di sopra e una canotta blu con la scritta dei Three Days Grace. Infine mi misi una camicia a scacchi nera e blu, insieme alle mie converse jeansate.
Mi sciacquai la faccia e pettinai anche i capelli. C'era un caldo pazzesca e per lo più sudavo facilmente.
-Dov'è Grace?- Sentii la voce di Ash domandare dove fossi
-GRAAAAACEEEE- Urlò Coma, cercandomi
-È andata a cambiarsi, sta venendo- Ridacchiò Andy.
Dopo 5 minuti scesi e salutai tutti gli altri, come sempre contenta di vederli
-E Jake, dov'è?- Chiesi, guardandomi attorno
-Sembra che sia andato a casa di Alexa. Dopo ci raggiungeranno- Rispose Jinxx sorridendo. Sentii bussare alla porta ma i ragazzi erano troppo distratti a parlare per accorgersene
-Grace, sono Jenna!- Bussò ripetutamente. Aprii e incredula guardai la ragazza che mi squadrava da testa a piedi
-Devo parlarti! Ma cos'è questo casino?- Insistè per poi sbirciare dentro
-Non è il momento come vedi. Beh, se hai qualcosa con me tanto vale che esci con noi così, per farmi perdonare!- Sorrisi alla ragazza, invitandola ad entrare dentro.
Ci tenevo troppo a Jenna e se a scuola mi aveva ignorata aveva tutte le sue ragioni per farlo.
Era vero, l'avevo trascurata in quel periodo ma volevo riagganciare il rapporto che avevo prima con lei
-Se l'hai con me perchè non ti ho calcolata minimamente adesso puoi capire che a te ci tengo dato che ti sto invitando ad uscire con tutti loro- Gli bisbigliai mentre andavamo lentamente verso i ragazzi. Lei annuì ma quando tutti avvertirono la sua presenza, Jinxx e Ashley la guardarono immobili.
Era vestita diversa dalle altre volte, indossava: un jeans strappato blu e una maglietta bianca con sopra una giacchetta bordeaux.
Portava i suoi capelli nocciola e ondulati dietro le spalle. Quella sera Jenna era particolarmente bella.
Salutò tutti dato che conosceva la maggior parte da quando ero finita in ospedale. Non conosceva solamente Jake
-Andiamo?- Chiese Andy agli altri, mentre teneva la mano stretta alla mia. Tutti annuirono e si misero a parlare dietro noi, camminando per il marciapiede
-Dobbiamo andare con la macchina..- Avvisò Andy, lasciandomi la mano per poi prendere delle chiavi e aprire una macchina. Non ero esperta di macchine ma potevo dire che era figa.
-Quindi oltre al motore hai anche la macchina..- Dissi sedendomi davanti mentre esso mi sorrideva.
Jinxx, Coma, Jenna e Ash si misero dietro. Stavano un pò stretti ma poteva andare
-Dove andiamo?- Mi sussurrò Jenna con voce stridula. Feci spallucce.
Dopo 10 minuti di silenzio accesero lo stereo e arrivammo a destinazione. Sull'insegna c'era una scritta enorme: BOWLING.

Broken ||Andy Biersack||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora