Capitolo 47 ~

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Una volta messe le tute, notai che evidenziavano i miei glutei tondi e la mia seconda abbondante; erano davvero attilate per essere delle semplici tutte.
Ad Andy la sua stava davvero bene. Si potevano subito notare gli addominali sodi e formosi che aveva.
Per ben 2 ore sfrecciammo tra la pista curvata ed estesa dei Go Kart.
Ridevamo e guidavamo come matti senza pensare a nulla.
Prima di iniziare con i Go Kart, avevo parlato al telefono con papà; mi aveva riferito che a breve sarebbe ritornato insieme a mia madre ed ero decisa a presentargli Andy. Dovevano accettarlo.
-Contento?- Gli chiesi ad Andy della notizia, inarcando un sopracciglio. Lui annuì, abbracciandomi fortissimo
-Che dici se andiamo via? Devo andare a ripassare alcune cose per domani- Proposi, andando verso lo spogliatoio
-Andiamo..- Mi prese dolcemente per la mano e spegnendo il circuito e i comandi dei Go kart si diresse negli spogliatoi.
Sembrava sollevato di quello che avevo detto a mio padre, anch'io lo ero ma un pò di ansia e preoccupazione c'era sempre; sperai a lungo che mi passasse perchè mi tormentava in ogni momento. Se non lo avessero accettato sarei andata via.
Una volta entrati lì, Andy mi mise a sedere sulla panca di legno che c'era all'interno, così iniziai a levarmi la tuta ma esso mi fermò in un istante, prendendomi per il polso
-Voglio farlo io- Mi guardò fisso negli occhi con fare malizioso e divertito.
Sospirai per l'ansia ma ricambiai lo sguardo, acconsentendo.
Mi sorrise, felice del mio sì.
Iniziò ad accarezzarmi dolcemente la schiena, andando verso la cerniera. Sembrava a suo agio col toccarmi e spogliarmi, d'altronde lo lasciai fare perchè in quel momento avevo davvero bisogno di lui.
-Andy..- Lo chiamai.
Esso mi fece distendere e mi levò lentamente la tuta che stava iniziando a provocarmi calore
-Dimmi, bambina mia- Rispose dolcemente esso, accarezzandomi le gambe
-Non lasciarmi mai, mai- Marcai le ultime parole, attirandolo a me.
Si avvicinò, levando la parte di superiore della tuta. Mi lisciò i capelli con le sue dita e mi sussurrò all'orecchio "Come potrei?"
Misi una mano dietro la sua testa e avvicinai il suo viso al mio. Lo baciai appassionatamente, senza lasciarlo mai più.
Nel mentre mi tolse interamente la tuta, gettandola per terra.
Essendo sopra di me mi prese le gambe e le fece allacciare ai suoi fianchi, accarezzandomi piacevolmente la pancia e le gambe.
-Fermati, altrimenti impazzisco e non ti lascio più- Mi sussurrò mentre sorridevo e prendeva i vestiti per mettermeli. Lo lasciai nuovamente fare mentre prese i suoi e si andò a cambiare
-Sarai tu a vestirmi la prossima volta. Non mi va di farlo qui- Accennò esso, facendomi l'occhiolino per poi ritornare dopo 2 minuti.
Una volta spente e chiuse tutte cose salimmo sull'auto e ci dirigemmo verso casa mia.
Il tragitto fu silenzioso ma una volta arrivati mi aiutò a scendere e mi prese il viso tra le mani
-Guai a te se ti fai venire preoccupazioni inutili. Ci sono io qui con te- Mi disse, baciandomi le labbra
-Grazie, grazie anche della giornata- Lo ringraziai, abbracciandolo fortemente. Avrei voluto non lasciarlo mai più, avrei voluto che i miei sapessero già di noi due
-Vuoi che resti qui a dormire con te?- Mi chiese, passandomi lentamente il pollice sulla guancia per accarezzarmela
-Tranquillo,vai. Con te mi distraggo e poi non potrei andare a scuola domani- Risi, stringendo la sua mano con la sua.
Una volta salutati definitivamente, andai dentro casa e mi lavai andando subito a letto.
Avevo bisogno di stare da sola, avevo bisogno di pensare nonostante fossi stata con Andy per giorni interi.
I miei genitori mi avevano anche avvisato che sarebbero tornati tra una settimana e da quella sera passata ai go kart con Andy, cambiarono molte cose.

Venerdì mattina. I giorni precedenti mi vidi di meno con Andy, ultimamente entrambi avevamo impegni: Io con lo studio, lui con i ragazzi per recuperare i rapporti che avevano prima.
Avevo studiato come una matta, c'erano anche stati giorni dove ero rimasta dentro a studiare
-Uff..- Sbuffai, sentendo la sveglia del telefono suonare. La spensi subito e barcollando andai verso l'armadio, prendendo le prime cose che mi capitarono: un leggins blu e una camicetta bianca.
In pochi minuti mi lavai, mettendo un filo di trucco e lasciando i capelli boccolosi.
Presi lo zaino e mi diressi verso scuola, sbadigliando.
Io e Andy stavamo insieme ormai da un mese da quanto ci stavamo frequentando. La cosa mi rendeva felice ma i miei tra due giorni sarebbero ritornati e sperai tanto che durassimo ancora e ancora.
In quel periodo ero stanca, ansiosa, nervosa.
I messaggi anonimi non si fecero sentire da un bel pò e fui contenta di questo.
Mi mancava tanto Jenna, da quando si era messa con Ash e io con Andy ci calcolavamo veramente poco e la cosa mi rattristava molto.
Alle 8 in punto entrai. Scorazzando per i corridoi, vidi seduti su una panchina Riki e David.
Li andai a salutare e vidi che David reggeva una borsa di ghiaccio, premuta sul suo occhio
-Cos'hai fatto?- Guardai un pò preoccupata. Lui la scansò un attimo e mostrò l'occhio viola
-Avanti, digli tutto!- Lo incoraggiò Riki, facendolo ragionare.
-È meglio che ne parli, io vado in classe- Continuò esso, salutando entrambi e lasciandomi con David.
Mi sedetti, posando lo zaino per terra
-Allora?- Lo guardai in cerca di spiegazioni. Sembrò un pò irritato ma dopo si decise a dirmi tutto
-È stata Amber. Devo dirti altro?- Rispose esso, accarezzandosi l'occhio
-Come è stata Amber? Che è successo?- Appoggiai una mano sulla sua spalla. Sembrava abbattuto, aveva lo sguardo abbassato
-È lei che ti ha invitato quel messaggio: Le cose belle prima o poi finiscono. Mi sono confidato con lei poco prima, raccontandogli dei messaggi in anonimo che inviavo per corteggiarti- Confessò, sistemando i libri che aveva dentro la sua cartella. Era freddo.
-Quindi eri tu a inviarmeli..- Replicai, guardandolo un pò colpita
-E perchè quell'occhio?- Gli chiesi nuovamente
-Perchè voleva farti lasciare con Andy a causa delle sue stronzate. Io l'ho ricattata, dicendogli che ti avrei raccontato tutto.
Voglio vederti felice, solo che sarei stato felice anch'io se solo al posto di quello che tu definisci "il tuo ragazzo" ci fossi stato.- Tagliò corto e tenendo lo sguardo abbassato se ne andò dritto in classe? senza neanche fiatare.
Io restai lì, come una fessa a guardarlo andare via.

Broken ||Andy Biersack||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora