Capitolo 21 ~

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Sospirai dopo aver letto quel messaggio. Ero contenta ma anche un pò seccata: Chi era a inviarmi quei messaggi con parole totalmente agghiaccianti che facevano riflettere tanto? Dovevo preoccuparmi o stare calma?
Erano solo comuni messaggi anonimi. Proprio comuni no ma anonimi lo erano sicuramente e dopo questo pensiero mi soffermai a pensare: Se fosse stato Andy lo avrebbe inviato col suo numero o tanto meglio me lo avrebbe detto in faccia ed ero sicura che non sarebbe successo mai ma dovevo ugualmente sapere chi era a inviarmi messaggi.
Mi asciugai e misi un leggins grigio con una semplice maglietta bianca per stare in casa mentre i capelli li asciugai lasciandoli mossi.
Dopo qualche minuto entrò mamma
-Grace?- Mi chiamò con voce acuta
-Sono qui..- Sbuffai rimettendo a posto il bagno
-Oggi hai saltato scuola senza il mio permesso ma domani ci andrai!- Mi ordinò indicandomi minacciosamente
-VA BENE!- Gli risposi chiudendogli la porta in faccia. Prima di andarsene si fermò un attimo
-Approposito, tra poco scendi che io e tuo padre ti dobbiamo parlare- Mi disse per poi chiudere la porta di camera mia.
Erano le 4 quindi ancora non dovevamo cenare. Dovevo stare calma, in fondo cosa avrebbero potuto dirmi? Niente di preoccupante. Ero sicura che volevano raccomandarmi qualcosa ma quel qualcosa un pò mi faceva stare in ansia.
Eppure la mia vita una piega la stava avendo: Avevo un ragazzo che mi piaceva e che fortunatamente mi calcolava, avevo rincontrato Ash e conosciuto altri suoi amici e i miei avevano anche qualcosa da dirmi. Era un bel segno?
Misi le calzette e scesi dai miei genitori col telefono in mano un pò scossa da quella situazione.
Mi sedetti freneticamente sulla sedia mentre mia madre si alzò dal divano lasciando mio padre lì
-Allora, che dovevate dirmi?- Domandai con tono discreto. Stavo cercando di mantenere la calma e dopo 2 minuti ci riuscii
-Non so se la cosa potrà farti piacere ma..- Disse mia madre interrompendosi e guardando in basso
-Vai tranquilla. Capirà- La incoraggiò mio padre
-Sabato partirò per lavoro e.. starò lontana per mesi- Mi disse tutto ad un fiato per poi accasciarsi sul divano accanto papà
-Beh.. tranquilla, lo capisco come ha già detto papà. Starò con lui come l'altra volta- Gli sorrisi comprensiva più che mai.
Sì, un pò mi dispiaceva dato che ultimamente con mia madre avevo avuto discussioni e litigate abbastanza pesanti e avrei voluto avere un pò più di tempo per rimediare ma non era mai troppo tardi, sarò stata  con papà
-No, tesoro. Io andrò con mamma..- Sussurrò esso guardando me e poi mia madre abbastanza dispiaciuto
-In che senso andrai con lei?- Sperai di aver frainteso, poggiai le mani sulla nuca
-Andrò a lavorare con la mamma. Purtroppo hanno spostato anche me in un'altra città..- Mi avvisò papà avvicinandosi a me per poi accarezzarmi leggermente la mano
-Dai, ti scriveremo e chiameremo sempre!- Mi sorrise mia madre avvicinandosi a me per poi abbracciarmi
-Starò sola?..- Domandai a entrambi guardandoli preoccupata
-No, Jenna a volte può venire a farti compagnia e se vuoi puoi far venire qualche tuo cugino qui!- M'incoraggiò ancora una volta mio padre, cercando di farmi cambiare idea sul fatto di stare sola
- A-ancora non sono pronta a fare queste cose da sola! Lavare, cucinare.. HO SOLO 16 ANNI!- Gridai a entrambi per poi alzarmi, facendo cadere maldestramente la sedia
-Ma sei abbastanza grande per imparare, Grace- Commentò mio padre
-Stà zitto Steve, stà zitto!- Gli ordinai guardandolo male e chiamandolo per nome
-E riguardo a te, giorni fa mi reputavi la tua "piccola". ADESSO CHE CAZZO TI SUCCEDE?- Urlai a mia madre fulminandola con lo sguardo.
Mi diressi verso le scale con le lacrime agli occhi
-ANDATE PURE, NON HO BISOGNO DI VOI. SE PROPRIO VOLETE QUESTO ANDATE E LASCIATE VOSTRA FIGLIA QUI, A MARCIRE- Marcai le ultime parole salendo rapidamente per poi andare a finire sul letto.
Mentre pochi minuti fa ero nel corridoio mi dicevano che mi avrebbero inviato dei soldi tramite posta, mi avrebbero chiamato 24 ore su 24 ma non mi bastava. Avevo bisogno del rapporto che avevo prima con mia madre, avevo anche bisogno della bontà di mio padre ma tutto ciò era andato a farsi fottere.
Mi misi a piangere come una matta: Battevo pugni sul letto di quanto fissi incazzata e bagnavo qualunque cosa era a contatto col mio viso rigato di lacrime amare.
Non cenai per il semplice motivo che neanche volevo guardare in faccia mio padre. Chi se lo aspettava che mi avrebbe abbandonato anche lui?
Mi appoggiai alla porta del bagno dandogli pugni e piangendo come una povera demente.
Mi arrivò una chiamata sul cellulare. Era Jenna
-Pronto?- Risposi smettendo di piangere in un solo minuto. Mi asciugai le lacrime per poi alzarmi da terra
-Perchè singhiozzi, Grace? Cos'è successo?- Mi domandò essa preoccupata. Già riuscivo a sentire il suo calore e la sua presenza verso i miei confronti. Quella ragazza per me aveva fatto tanto ed era sempre presente
-N-non è niente..- Gli risposi ricominciando a piangere e raccontandole tutto. Neanche un'ora passata da quel casino e non riuscivo più a contenermi
-Io per te ci sarò sempre e non lo sto dicendo alla cazzo. Se te lo sto dicendo allora è perchè resterò veramente per te e sai benissimo che quando ho un obiettivo ci voglio arrivare per forza- Mi rispose Jenna rassicurante. Sorrisi a quella frase.
Non mi ero ripresa del tutto ma stavo cominciando a sentirmi meglio di prima.
Mi addormentai un pò serena con quell'odiosa idea di sopportare quel cazzo di "giovedì" che mi aveva dato quella notizia dei miei.

Broken ||Andy Biersack||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora