Capitolo 22: Ricaduta

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Cam's POV

Mi sveglio verso le tre di sera con Amanda ancora immobile tra le mie braccia. Mi si è intorpidite il braccio sotto il corpo di Amy, così decido di portarla sul mio letto. Cerco di alzarmi senza muoverla troppo e la faccio sdraiare sul letto. Mi siede accanto al letto, lei continua a dormire immobile, come se non l'avessi nemmeno spostata.

Mi chiedo se era così anche prima di conoscermi, se si riduceva così ogni volta che andava ad una festa. Chissà cosa le passa per la testa, cosa la tormenta tanto da farla comportare così. Lei è bella, bellissima. Ha delle amiche che si prendono cura di lei e una famiglia. Ha più di quello che io potrei desiderare. E inoltre ha me, credo. Non vedo perché dovrebbe trattarsi così.

Sua madre è morta, Ally è morta, ma quando l'ho conosciuta non beveva e non fumava. Ora fuma di nascosto, pensando che nessuno la vede.

Non riesco a prendere sonno e così esco dalla mia stanza e vado in cucina. Mi preparo un panino e prendo e prendo le chiavi dell'auto. Richiudo a chiave la casa e vado a fare un giro in macchina.

Quando rientro in casa, Amy sta ancora dormendo. La luce comincia ad entrare nella stanza e le illumina il viso. Mi siedo da parte a lei e le tolgo i capelli dal viso. Mi domando se lei sa quanto è bella. Forse gli altri non la trovano così bella, ma se la si guarda bene... è davvero bellissima per me. Le accarezzo il viso e le do un bacio. Quando vedo che si sta per svegliare mi affretto ad uscire dalla stanza.

Amy's POV

Mi sveglio per l'ennesima volta con un grande mal di testa. Non mi trovo più sul divano. Sono sul letto di Cam ma lui non c'è. Vado in bagno e mi risciacquo la faccia e cerco di sistemarmi, per quanto possibile, i capelli.

Non appena entro in cucina sento un odore di uova e bacon, che mi fa venire la nausea. «Buongiorno» saluto Cam «Ciao» risponde con voce stanca. Mette i piatti in tavola «Hai fame immagino» dice sedendosi. Mi siedo davanti a lui e allontano il piatto per poter appoggiare i gomiti «No, non molta» ammetto «Senti... volevo ringraziarti per avermi portato qui, e per essermi venuto a prendere e...» dico timidamente «Non lo farò più» mi interrompe «E tu devi smettere di bere» lascia le posate sul tavolo e mi guarda «e fumare» conclude. Le sue parole mi fanno arrabbiare senza che ne comprenda a pieno il motivo. «Tu lo fai. Inoltre non puoi dirmi cosa devo fare» «Perché non mangi?» chiede dal nulla «Mangio quando ho fame» dico seccata «Cos'hai?» chiede ignorando la mia risposta «Cosa intendi?» chiedo non capendo dove vuole arrivare «Perché bevi?» chiede «Perché mi va. Tu perché bevi?» chiedo prepotente «Io non bevo fino a perdere i sensi» dice «Solo perché è successo una volta...» «Non è successo solo una volta Amanda!» mi interrompe di nuovo «Devi smetterla» urla arrabbiato «Okay, dio... Va bene. Non vedo il problema» dico alla fine «Giura. Niente più alcol o sigarette» dice «Non vedo il senso di...» cerco di dilungare e cambiare discorso. Non voglio fare una promessa che non posso mantenere. Non voglio mentire a Cameron «Ti avverto Amy, non starò a guardarti mentre ti rovini» dice. Rimango zitta un attimo e cerco di elaborare quello che mi ha detto «Cosa vuoi dire» chiedo sapendo già la risposta «Beh, la prossima volta che qualcuno mi chiama perché tu non riesci a reggerti in piedi io non correrò al tuo soccorso. Quindi devi smettere, fine del discorso» dice ritornando al suo cibo «Dovresti mangiare qualcosa» suggerisce «Non ho fame» rispondo e mi dirigo in fretta in camera sua, senza che possa vedere le mie lacrime. Prendo le poche cose che avevo con me e esco da quella casa. «Amanda dove vai?» mi chiede lui correndo verso di me «A casa mia» rispondo cercando di restare tranquilla «Ti accompagno» dice fissandomi «Non ti preoccupare, vado a piedi» dico sorpassandolo «Guarda che non mi costa niente riacc...» comincia a dire lui «Ho detto di no» dico e me ne vado. Cammino per soli cinque minuti e poi chiamo Isabelle, casa mia è troppo lontana per arrivarci a piedi.

Vedo arrivare la macchina di Izzy e mi fermo. Lei accosta e io entro. «Come ti senti?» mi chiede lasciando stare i saluti «Meglio, grazie» rispondo allacciando la cintura «Si è arrabbiato molto?» chiede «Chi?» fingo «Lui. Cameron» faccio un sospiro e rispondo «Si, direi di sì...» «Ci credo» dice «Come scusa? Perché?!» chiedo alzando la voce «Non hai visto la sua faccia quando è arrivato qui, era preoccupatissimo. Gli farai venire un attacco al cuore» risponde «Izzy... mi dispiace di averti rovinato la serata con Jake» dico sinceramente. Non volevo arrivare a tal punto.  «Lasciamo stare... e non cambiare discorso signorina» dice ridendo «Non devi bere così tanto» continua, tornando seria «Mi avete rotto con sta storia. "Non bere, non fumare, mangia"» sbuffo «Ha ragione. Devi smetterla sul serio. Farai impazzire Lucy» afferma Isabelle «È tanto arrabbiata con me?» chiedo rattristendomi ancora di più «Credo di sì. Sai che ti vuole bene. Non devi ridurti in questo stato» dice senza aspettarsi la mia reazione «Ho detto che mi avete rotto con questa storia, basta! So gestirmi da sola» sbotto «No non è vero! Quando lo capirai? Ci farai impazzire tutti» dice sussurrando l'ultima frase «Fermati» urlo «Sei impazzita?!» non riesco a capire se è una domanda o un'affermazione, ma in ogni modo non ci faccio caso «Fermati!!» ritento. Questa volta mi ascolta e ferma la macchina. «Vaffanculo Amy...» mi dice piangendo. La cosa che odio di più e far soffrire le persone che più amo. Cammino verso casa, sempre più triste.

Entro in camera mia e crollo. Comincio a piangere, al buio. Solo ora mi rendo conto di quello che ho fatto, ho rovinato tutto, un'altra volta. Lui voleva stare con me e io l'ho deluso. Lucy e Isabelle sono arrabbiate con me e la cosa peggiore è che le ho fatte soffrire. Che razza di amica sono? Non ho nemmeno visto che Ally stava male. Nessuna di noi tre l'aveva notato. Eppure c'era qualcosa che non andava, come ha fatto a nasconderlo a tutti? Vorrei essere come lei. Mi manca tanto... «Hei che succede?» mi chiede Bethany accendendo la luce e correndo verso di me «Perché faccio scappare via tutti?» chiedo singhiozzando «Cosa ho che non va?» Bethany non dice niente, mi guarda con un'aria triste «Ci sono qua io» dice abbracciandomi. Rimane con me fino a che non mi riaddormento.

Mi risveglio poche ore dopo, Bethany è ancora al mio fianco. Scendiamo insieme a mangiare. Ingerisco solo qualche boccone e poi esco di casa. Prendo la bici e mi dirigo verso un posto tranquillo. Il cimitero non è così lontano quindi non ci metto troppo ad arrivare. Mi siedo davanti alla tomba di Ally, nonostante il terreno sia bagnato. Ricomincio a piangere, come se non avessi mai smesso.

(il giorno dopo) Prima di andare a scuola ho cercato in tutti i modi di coprire i miei occhi rossi, ma senza alcun risultato. Ieri sera Isabelle e Lucy mi hanno chiamato ma non me la sentivo di rispondere. Cameron è venuto a casa mia ma ho chiesto a mia sorella di mandarlo via. Mi sento di nuovo come quando è morta mia mamma. Respingevo tutti, gli tenevo alla larga. Ora so perché Cameron lo faceva con me, era convinto che mi stava "danneggiando". Ora sono io a tenere loro alla larga, questo non vuole dire però che non ho bisogno di loro. Ma non posso essere così egoista, non dopo quello che hanno fatto loro per me.

A lezione mi sono seduta in fondo vicino ad una mia compagna, e me ne sono andata prima che le mie amiche potessero dirmi qualsiasi cosa. So che sono arrabbiate con me, ma mi vogliono troppo bene per dirmelo adesso. Mi guardano in uno strano modo, come se stessi per rompermi in mille pezzi. In realtà mi sto rompendo piano piano, sperando di non fare del male a nessuno. Forse dovrei parlarne con un professionista, ma in realtà so che ho semplicemente bisogno di Ally. Sono talmente egoista che per tutto questo tempo ho agito come se fosse morta per me, come se potessi soffrire solo io e intanto le mie amiche mi correvano dietro. Non ho minimamente pensato che magari anche loro sono a pezzi, come lo era Ally.

Bethany mi riaccompagna a casa e mi rinchiudo in camera mia. Non mi va di fare niente, né mangiare né di uscire dalla mia stanza. Prendo le sigarette dalla mia borse e vado alla finestra, ce ne sono solo due. Quando le ho fumate entrambe scendo in cucina e prendo qualcosa da bere. Torno in camera e mi addormento.

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