«Svegliati» Sento sussurrami all'orecchio. Apro lentamente gli occhi e sorrido quando vedo Cam a pochi centimetri dalla mia faccia. «Alzati» dice dolcemente dopo avermi dato un bacio. «Che ore sono?» chiedo mettendomi a sedere. «Quasi mezzogiorno» Sbadiglio e mi lego i capelli in una coda. «Ti aspetto in salotto» Annuisco e mi alzo lentamente dal letto, trascinandomi dietro la coperta. La lascio cadere davanti alla porta del bagno ed entro per risciacquarmi la faccia. Raccolgo la coperta e la butto sul letto. Apro la valigia alla ricerca di qualcosa di comodo da mettermi. Tolgo i vestiti e indosso dei training e la maglietta di Cam. Esco dalla mia stanza e vado verso il salotto. Rimango sbalordita nel vedere la tavola apparecchiata. «Cosa stai facendo?» chiedo alzando la voce per farmi sentire. «Ti preparo il pranzo» risponde lui dalla cucina. Mi siedo tutta sorridente al tavolo e sbircio verso la cucina. «Ci vuole ancora molto?» chiedo massaggiandomi la pancia. «Comincio ad avere fame» Lo sento ridere e pochi secondi dopo appoggia due piatti sul tavolo. «L'aspetto non è dei migliori ma dovrebbe essere commestibile» ammette sorridendo. Metà del mio piatto è pieno di patatine fritte e l'altra metà è coperta da un hamburger enorme. «A che ora ti sei alzato?» chiedo sorpresa. «Quando tuo padre è andato al lavoro io sono uscito per comprare tutto. Ci ho messo ore per trovare quella cosa» dice indicando il mio hamburger. «Dovresti provare della vera carne, non quel tofu» Sbuffo e poi gli sorrido. «Ssh, non puoi sapere se è buono se non l'hai mai provato» lo rimprovero. «Comunque. Cosa facciamo oggi?» chiedo cominciando a mangiare le patatine. «È una sorpresa. Tu non hai mai visitato Chicago, vero?» Scuoto la testa mentre cerco di masticare l'hamburger senza soffocare. «Bene, ti ci porto io. E vorrei che tu tornasti a casa con me, domani» afferma sorridendo. Sospiro e mi appoggio allo schienale della sedia, completamente sazia. «Vado a prendere il dessert» C'è sempre spazio per il dessert. Ritorna con due ciotole piene di gelato, fragole e voluminosa panna bianca. «Manca qualcosa» dice prima di sedersi. Torna in cucina e io comincio a mangiare. Si risiede e comincia a ridacchiare. Alzo lo sguardo verso di lui e alzo un sopracciglio. «Sei un po' sporca qui» dice indicando la mia guancia. Prendo un tovagliolo e strofino, ma non c'è niente di sporco. «Non è vero» ribatto fissandolo, cercando di capire cosa sta tramando. «Non ti azzardare!» D'un tratto mi arriva una palla di panna fredda come la neve in faccia. Mi alzo spalancando la bocca. Mi pulisco gli occhi e lo fulmino con lo sguardo. «Anche qui» dice indicandosi la fronte. «E più o meno su tutta la faccia» aggiunge ridendo di gusto. «Perché?» chiedo, ancora stupita. «Perché no?» ribatte, senza smettere di ridere. Prendo la bottiglietta piena di ketchup e la svuoto in testa a Cameron, continuando a fissarlo arrabbiata. Poi non resisto più e scoppio a ridere. «Ti dona il rosso» scherzo formandogli una cresta con i suoi capelli. Scuote forte la testa e fa schizzare ketchup dappertutto. «Vado a farmi una doccia, tu intanto pulisci» dico ridendo. Mi giro e mi dirigo verso il bagno. Inutile dirlo: Cam mi segue e mi riempie di panna e ketchup. «Perché finiamo sempre così?» chiedo ridendo. «Vieni con me» Il suo volto riacquista quella scintilla che c'è tutte le volte che fa qualcosa che non dovrebbe fare. «Dove?» chiedo divertita e incuriosita. «In piscina» risponde aprendo la porta. «Di che parli? Non c'è nessuna piscina e poi non possiamo uscire conciati così» ribatto strizzando la maglietta piena di ketchup. «Tu seguimi e basta» Annuisco e afferro la sua mano. «Chiudi gli occhi» dice appoggiando una mano sul mio fianco. «Ti guido io» Faccio come mi dice e spero che non ci cacci nei guai. L'ascensore comincia a salire e io a preoccuparmi. Un odore di coloro mi invade e prima che io possa aprire gli occhi Cam dice «Tieni gli occhi chiusi» e mi butta in piscina. Salta subito dopo di me e insieme scoppiamo a ridere. L'acqua attorno a noi si sporca di rosso e panna. «Bethany non mi aveva detto che c'è una piscina» dico guardandomi intorno meravigliata. Dalle enormi finestre si vede la città tutt'intorno a noi. «Perché solo i ricconi che vivono nell'attico possono usarla. È la loro piscina» «Cosa? E come abbiamo fatto ad entrare?» chiedo curiosa e spaventata allo stesso tempo. «Quegli stupidi hanno lasciato la porta di casa aperta, poi ho forzato la serratura per entrare qui» risponde ridendo. «Sei un genio» affermo abbracciandolo. «Farò finta che mi hai abbracciato perché volevi farlo e non perché ti stai stancando perché non tocchi il fondo» scherza stringendomi a se. «E invece ti sbagli, io ci tocco benissimo» Cam mi lascia andare e la mia testa sprofonda sotto l'acqua. Mi afferra per il braccio e mi tira su. Gli spruzzo dell'acqua addosso e lo spingo. «Non prenderti gioco di me» ribatto divertita. «Ora andiamo, prima che arrivi qualcuno» Faccio qualche bracciata verso il bordo della piscina e poi Cam mi prende per un piede. «Vuoi farmi affogare?» chiedo tossendo. «Vieni qui» dice dolcemente, stringendomi a se. Mi aggrappo a lui e smetto di muovere i piedi. Avvicina il suo volto al mio per baciarmi, ma io lo spingo via mettendo le mie mani sulla sua faccia, solo per il gusto di infastidirlo. Mi sposta le mani e sorride. Ricambio il sorriso e lo bacio.
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∞ You are my once upon a time ∞
RomanceQuesta è la storia di una ragazza alla quale, dopo aver perso la madre, rimangono soltanto le amiche. Il primo giorno di scuola Amanda incontra Cameron, che non si rivela essere un ragazzo facile da capire, ma tra i due nasce presto qualcosa di spec...