Capitlo 37: Natale

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Domani è la vigilia di Natale. Ho aspettato con impazienza questo momento, per poter partire con i miei amici. Metto tutti i regali per i miei amici in una borsa e i vestiti per due giorni in un'altra. Scendo in salotto e saluto mia sorella e mio padre, seduti uno accanto all'altra sul divano. «Fai attenzione Amanda! E torna di mattina presto, prima di pranzo! Il Natale si passa con la famiglia non con gli amici!» mi ricorda mio padre per la millesima volta «Divertiti, e fai attenzione!» ripete baciandomi in fronte. Mia sorella mi abbraccia forte «Torna davvero presto!» Li saluto un'ultima volta e salgo in macchina. In mezz'ora sono a casa di Cam. «Ben e Lucy sono qui?» chiedo a Cam entrando in casa «Sono di sopra» dice prendendo le mie borse «Vado a metterle nella mia macchina» annuisco e vado a sedermi in salotto. Pochi minuti dopo Cam ritorna «Hai già mangiato?» Annuisco, mentre lui si siede al mio fianco «Dimmi cosa mi ha comprato Isabelle» dice sorridendo «Non me lo ha voluto dire, non si fida» appoggio la testa sulla sua spalla e mi metto più comoda. «Tu cosa le hai preso?» chiedo incuriosita. Cam scuote la testa ridendo «Lo vedrai domani» dice, prima di darmi un bacio affettuoso. Rimaniamo rannicchiati sul divano fino al mattino dopo, quando veniamo svegliati da Lucy. «Sbrighiamoci, tra 15 minuti dobbiamo essere a casa di Izzy» dice Lucy scuotendomi leggermente. Mi alzo intorpidita e mi stiracchio. Sento la porta del garage sbattere e Ben arriva dal corridoio «È tutto pronto, andiamo!» dice contento. Cam si alza e cammina pesantemente fino al garage. Cam apre lo sportello posteriore e fa per sedersi, ma Ben lo blocca «Devi guidare tu, mi hanno ritirato la patente per qualche mese» Sbuffando, Cam si mette al volante, ancora mezzo addormentato. Arriviamo da Isabelle con cinque minuti di ritardo, che bastano per allarmarla, costringendola a intasarci la segreteria telefonica, lasciando messaggi dall'aria minacciosa. Carichiamo tutte le nostre cose nel baule della grande macchina a sette posti della mamma di Isabelle. «Dov'è Jake?» chiedo non vedendolo «È dentro, i miei gli stanno facendo mille domande...» dice scocciata «Voi sedetevi in macchina, io vado a chiamare Jake. Cameron guidi tu?» dice aprendo la porta di casa «Jake dobbiamo andare!» urla «Ciao Mamma, ciao papà!» non ritorna nessuna risposta «MAMMA! Dobbiamo andare!» urla spazientendosi. I genitori, accompagnati da Jake, arrivano in giardino e cominciano ad abbracciare e baciare la figlia. Dopo ben cinque minuti la signora e il signor Smith lasciano andare Isabelle, che correndo raggiunge la macchina e si siede. Salutiamo i suoi genitori dal finestrino e finalmente partiamo.
Dopo circa mezz'ora in macchina Isabelle soffoca un urlo e scuote la testa sbuffando «Che succede?» chiede subito Jake «Lo sapevo di aver dimenticato qualcosa!» dice triste «Il cibo per il viaggio! Cam torna indietro!» Cam, ignorandola completamente, continua a guidare, senza cambiare direzione «Izzy compreremo qualcosa lungo la strada» la rassicura Ben «Beh allora fermiamoci, io ho fame»
Isabelle ordina a Cam di fermarsi in un piccolo ristorante, vicino alla strada principale. Entriamo e ordiniamo la colazione. Cam si alza e mi prende per mano «Andiamo a comprare qualcosa da mangiare nel negozio qui accanto, non possiamo fermarci ogni volta o non arriveremo mai» annuisco e mi alzo anche io.
Dopo una sosta di quasi un'ora, ripartiamo, sperando di non trovare traffico.

Cam mi sveglia delicatamente «Siamo arrivati!» Fortunatamente ci abbiamo messo solo tre ore. Scendo dalla macchina e capisco che siamo in un garage «Sono già le tre! Dobbiamo addobbare la casa, cambiarci e andare a fare un giro per le bancarelle, tornare, cucinare e mangiare!» dice Isabelle d'un fiato, come fa sempre «Quali bancarelle?» chiedo confusa, chiedendomi dove potrebbero esserci delle bancarelle in montagna... «Nel paese un po' più giù, a piedi ci mettiamo un quarto d'ora» annuisco e seguo Jake in casa. Quando entro rimango senza fiato. Quando mi ero immaginata una casa in montagna, mai mi sarei aspettata qualcosa del genere. È grande quanto casa mia, ma molto più bella. Certi muri sono in pietra e altri in legno, ma è comunque tutto molto elegante. Un enorme tavolo di legno, circondato da due panchine, sta in mezzo alla stanza. Sul soffitto è appeso un bellissimo lucernario. Dal corridoio entro nella sala da pranzo e da lì vado in cucina. Enorme, qui è tutto enorme. Il tavolo sarebbe potuto starci qui dentro. Ritorno nella sala da pranzo e vado nel salotto. Ovviamente, anche questo è grandissimo. C'è un divano beige al centro, rivolto verso lo schermo piatto appeso al muro sopra un accogliente caminetto. Dal corridoio ci sono altre porte, ma curioserò più tardi. Salgo al piano di sopra, dove ci sono le nostre camere. Isabelle si dirige subito verso la camera di Jake, la più grande della casa. Si butta sul letto e ride da sola. Jake la guarda sorridendo e poi ci mostra le nostre camere. «Lucy, Ben» dice indicando una porta «La cabina armadio è qui, il bagno è dall'altra parte e dietro le tende c'è il balcone» spiega. A qualche metro più a destra c'è un'altra porta. Jake la apre e invita me e Cam ad entrare «Vi piace?» chiede e io annuisco incantata dalla bellezza di questa stanza. Sembra la camera di un hotel a cinque stelle. Un letto enorme con da parte due comodini di legno. Vari cassonetti in giro per la stanza e una cabina armadio. Il bagno è ancora più bello. Una vasca spaziose sta nell'angolo della stanza, ci sono due lavandini con uno specchio che ricopre tutta la parete. Nell'altro angolo del bagno c'è una doccia e persino il gabinetto mi sembra bellissimo. Ritorno nella camera da letto, dove ormai sono rimasta da sola, e spalanco le tende. Mi pento immediatamente di aver dormito per tutto il viaggio. Il paesaggio sarebbe tutto verde, se non fosse coperto da un grosso strato di soffice neve bianca. Ignoro il freddo che trapassa il mio leggero maglione e ammiro il paesaggio. In lontananza vedo un paesino popolato. Sento la voce di Isabelle dare ordini, al piano di sotto. Rientro e chiudo la finestra. Lascio la mia borsa sul letto e raggiungo i miei amici. Sono tutti in salotto. Jake sta accendendo il camino, Ben sembra incantato dallo scaffale, che ricopre tutta la parete intorno al camino e alla tele, pieno di libri, film e CD. Isabelle cerca di mettere delle lucine tutto intorno allo scaffale, con l'aiuto di Lucy. Cam invece è seduto sul divano a fare niente «Sfaticato alzati subito! Metti queste intorno allo scaffale, da tutte e due le parti» dice Isabelle rinunciando e buttando per terra le lucine. Passandogli accanto gli tira addosso un cuscino. La seguo fino in garage e l'aiuto a tirare fuori il resto degli addobbi. Li portiamo tutti in salotto e appoggiano le scatole per terra. «Allora questo va qui... Ben! Amy tu porta questo sul tavolo, ma prima puliscilo un po' con uno straccio che trovi in cucina. Lucy metteresti queste sul camino?» ordina tornado fuori dallo scatolone di tutto e dicendoci cosa farne «Finalmente fai qualcosa di utile!» le sento dire a Cam prima di andare nella sala da pranzo. Mentre io pulisco il tavolo e ci posiziono sopra dei centrotavola natalizi, Isabelle appende delle ghirlande sulla porta ad arco che divide il salotto dalla sala da pranzo e Lucy fa lo stesso sull'arco che divide la sala da pranzo dalla cucina. In poco tempo, grazie all'organizzazione di Isabelle la casa è tutta addobbata. Sulle scale ci sono lucine e ghirlande, come su quasi tutte le porte. Sei calze natalizie sono appese al camino. La tavola è apparecchiata, manca solo il cibo. È tutto pronto, manca solo l'albero di natale... «Come non c'è?!» chiede Isabelle quasi terrorizzata «Ne compriamo uno adesso, quando andiamo alle in paese» la rassicura subito Jake e sul suo volto ritorna il noto sorriso di sempre. «Sono le quattro e mezza, non abbiamo tempo di cambiarci. Prendete le giacche e andiamo!» annuncia contenta dirigendosi verso il garage, noi ci affettiamo a fare come dice.
Le casette sembrano tutte provenire dalla favola di Hansel E Gretel, dai loro caminetti esce un odore invitante. Ci sono delle piccole bancarelle sparse ovunque, senza alcun ordine. Isabelle va con Jake e Ben a cercare un albero di Natale e io, Lucy e Cam giriamo per le bancarelle in cerca di un buon dessert. Prendiamo delle mele caramellate, dolciumi e cioccolato e anche una torta. Andiamo ad aspettare i nostri amici vicino alla macchina. Ma quando lo vediamo arrivare capiamo che ci sarà qualche problema. L'albero, che sicuramente avrà scelto Isabelle, è veramente troppo grande. Per fortuna la casa di Jake ha i soffitti alti. Ci affrettiamo a mettere giù i sedili, per farci stare l'albero. Metto i dolci sul sedile davanti e richiudo la porta. «Dovrete tornare a piedi!» dic Jake mettendosi al volate.
Dopo circa venti minuti arriviamo alla casa. Jake ci guarda divertito e apre lo sportello del bagagliaio «Ragazze andate a riscaldarvi in casa» dice ridendo «Ben e Cam, aiutatemi con questo» Prendo i dolci dalla macchina ed entro in casa, apprezzando il calore che mi avvolge non appena varco la soglia.
Io aiuto Lucy in cucina, mentre Isabelle prepara le cose da appendere sull'albero.
Alle otto è tutto pronto, la cena è in tavola e io, Isabelle e Lucy siamo ricoperte di farina, olio e tutte le cose che abbiamo usato per cucinare. Saliamo in fretta al piano di sopra per fare una doccia al volo e poi finalmente ci sediamo a tavola. «Non ci credo...» dice Ben indicando i nostri pigiamini natalizi, che Isabelle ci ha comprato. Sono a dir poco ridicoli, con renne dal naso rosso, pupazzi di neve e babbi natale che spuntano fuori fa tutte le parti. A Isabelle non bastava addobbare soltanto la casa... «Se schiacci qui» dice schiacciando la mia maglietta e quella di Lucy, sul fianco. «Si illuminano!» e così il naso rosso della renna, la neve e le stelle sulla maglietta cominciano a lampeggiare. Mentre io cerco invano un modo di spegnerle, tutti quanti si mettono a ridere. «Il mio fa anche la musica!» dice entusiasta. «Andiamo a mangiare!» dice ancora più contenta. Ci sediamo a tavola, le ragazze da un lato e i ragazzi dall'altro.
Solo dopo, mentre sto sparecchiando la tavola, mi accorgo di avere messo a capotavola un piatto in più... Per Ally, un gesto automatico, fatto per abitudine... Dopo cena ci mettiamo tutti sul divano per guardare un film «A mezzanotte e 10 si aprono i regali!» annuncia Isabelle facendo partire il "Grinch" «Non a mezzanotte e nove minuti, mi raccomando!» dice Cam scherzando. Inutile dire che, come sempre, mi addormento prima che arrivi la seconda parte del film.
Cam prende il suo bicchiere dal tavolino e, muovendosi, mi sveglia. «È finito il film?» chiedo strofinandomi gli occhi «Quasi» risponde riponendo il bicchiere sul tavolo. Mi stringe a se e mi abbraccia. «Che ore sono?» chiedo assonnata. Prima che lui risponda mi rannicchio sul suo petto e lo circondo con le mie braccia. «Quasi mezzanotte» risponde accarezzandomi i capelli «Quasi mezzanotte...» dico sul punto di riaddormentarmi. «Mezzanotte!» ripeto alzandomi di scatto. Sveglio in fretta Lucy e Isabelle. «Il desiderio di mezzanotte!» gli ricordo e loro subito capiscono. Scendono dal divano, facendo cadere le coperte per terra. «Dove?» chiede Lucy. «In camera mia» Isabelle ci fa strada verso la sua camera, dicendo ai ragazzi di stare li. «Voi non potete partecipare! Non muovetevi, se lo farete me ne accorgerò!» dice salendo in fretta le scale. Entriamo in camera e chiudiamo la porta. Ci buttiamo sul letto e ci mettiamo in cerchio, a gambe incrociate e facciamo quello che abbiamo fatto ogni anno da quando siamo piccole allo scoccare della mezzanotte. Esaudiamo il nostro desiderio. «Cara fata madrina...» comincio io, chiudendo gli occhi «O caro Dio...» dice Isabelle «O caro parente...» continua Lucy. Ci guardiamo in silenzio per qualche secondo e poi, un po' esitanti diciamo insieme «Oppure caro Babbo Natale. «Fa si che allo scoccare della mezzanotte quattro amiche diventino sorelle!» riapriamo gli occhi e scoppiamo a ridere. «Sarà per l'anno prossimo...» dice scherzando Isabelle. Da sempre io, Lucy, Isabelle e Ally abbiamo fatto questo gioco. Un desiderio, lo stesso per tutte e quattro. Lo aveva inventato proprio Ally. Io chiedevo alla fata madrina, secondo lei perché io ero quella con più fantasia. Isabelle era fedele con le sue amiche, sempre. E Lucy invece era sempre Lucy, razionale. Ally invece era una credulona, ha sempre creduto a tutto, qualsiasi cose le dicevi lei ti credeva... E nonostante ora siamo grandi e sappiamo effettivamente che non potrà mai succedere, continuiamo a farlo. Oggi, esprimendo il mio desiderio, ho scoperto una cosa. Noi tre insieme saremo sempre in quattro. È vero: Ally è morta. Ma le persone non possono semplicemente andarsene, lei ha inciso in noi un pezzo di se. E quando siamo insieme ci sono abbastanza parti di lei da mandare via la malinconia causata dalla sua assenza.
Ritorniamo al piano di sotto ridendo. Ignoriamo gli sguardi persi di Cam, Ben e Jake e ci sediamo dove eravamo prima. «Ora si aprono i regali!» esulta Isabelle. «No» dice Cam serio, spegnendo l'entusiasmo di Isabelle. «Perché no? Che succede?» chiede allarmata. «Isabelle?! Mancano tre minuti a mezzanotte e dieci minuti! Sei matta per caso?!» Isabelle gli lancia addosso un cuscino e va a prendere i suoi regali. «Comincio io! Non muovetevi» dice. Distribuisce i suoi regali a tutti e poi si siede contenta. Il primo ad aprire il regalo è Jake. Un grande quadro con un collage delle loro foto, tanti vestiti, delle scarpe e una lettera. Jake si alza e le da un bacio. Poi è il turno di Lucy: dei vertiginosi tacchi blu scuro. «Grazie Izzy!» le dice abbracciandola. «Tocca a te Ben!» dice Isabelle sedendosi. Ben apre il pacchetto e si rigira il CD tra le mani, curioso e contento. «Grazie mille!» la ringrazia, ma Izzy sta guardando con un sorrisino poco promettente la faccia di Cameron. «Aprilo!» Cam strappa la carta e si mette a ridere. «Ti piace? Così puoi guardare la persona che ami di più al modo senza doverti guardare allo specchio» guardo meglio cosa tiene in mano e scoppio a ridere anche io. C'è una foto modificata di Cameron, incorniciata in un riguardo rosa pink. «Grazie» le dice tirandole un cuscino in faccia. Arriva il mio turno e strappo la carta, curiosa di scoprire cosa mi ha preso. Un paio di tacchi anche per me, anche se sembra impossibile, sono più alti di quelli di Lucy. Gli provo e alzandomi, arrivo quasi all'altezza di Isabelle. L'abbraccio e le sussurro «Grazie» Izzy si risiede contenta e si alza Lucy, che stavolta comincia con me. Mi passa un grande pacco duro. Scarto il regalo e rimango sorpresa. «Tu sei pazza!» le dico tirando fuori la scatola dell'IPhone. «Ma cosa ti salta in testa?» le chiedo ridendo. «Il tuo cade a pezzi! Così non avrai scuse per ignorare le mie chiamate!» si giustifica lei. Continuo a scuotere la testa, incredula, mente lei da i regali anche agli altri. Cam riceve una catenina d'argento, Jake un'anello e Ben un orologio e una macchina fotografica. Passa l'ultimo regalo a Izzy, che tutta contenta lo apre. Spalanca la bocca alla vista dei bellissimi orecchini e se li mette subito. «Grazie mille Lucy» l'abbraccia forte e torna a sedersi al suo posto. Jake da a Isabelle una busta. Lei la apre e trattiene il respiro leggendola. Poi la richiude velocemente e salta addosso al suo ragazzo abbracciandolo e baciandolo. «Sarà fantastico!» esulta mostrando a Lucy la lettera. «Un viaggio per me e Jake per il prossimo inverno, sulle Alpi svizzere. In un hotel stupendo, con la spa...» spiega sognante. Poi Jake si alza e distribuisce a tutti - anche ad Isabelle - una lettera. La apro e rimango senza fiato. «Una settimana al mare, in Spagna. Tutto pagato» dice lui. La stanza di riempie di grazie increduli e sorpresi. «Sapete che non dovete ringraziare me, sono i soldi dei miei genitori» dice lui leggermente imbarazzato. «Ma prego, è un piacere» dice ridendo. Isabelle scoppia a ridere. «Cameron... vediamo cosa hai!» dice. «Tutto tuo» gli dice lanciandogli un piccolo pacchetto incartato al volo. Isabelle lo afferra. Anti acido. Tutti scoppiano a ridere, tutti tranne Izzy. «Stronzo» gli dice ritirandogli il cuscino. «Grazie mille» dice sarcastica. «Bellissimo» Le risate si placano e Lucy apre il suo regalo. Lucy, scoprendo cosa è il regalo, comincia a sorridere grata. Lo ringrazia gentilmente. Guardo cosa tiene in mano ma non capisco cosa è. I due cominciano a parlare di non so quale programma per il computer, senza che io capisca una sola parola. Capisco soltanto che si tratta di un programma per il pc. Jake riceve un abbonamento allo stadio e Ben invece una palla da calcio firmata da un calciatore famoso. Ben per poco non si mette a frignare. «Non hai idea di quanto mi sia costata...» dice Cameron ridendo. L'amico continua a guardare incantato la palla e a dare pacche sulla spalla di Cam ringraziandolo. Cam, che per tutto questo tempo era seduto al mio fianco, si gira verso di me sorridendo leggermente. «E questo è per te» dice passandomi una scatolina. La apro e rimango stupita nuovamente, solo molto di più. Mi copro la bocca con la mano e tiro fuori la collana con l'angioletto. C'è scritto sopra Amanda. È la collana che avrei regalato alla mamma se lei fosse stata ancora in vita. «Questa sei tu» dice toccando l'angioletto, facendo dondolare la collana. Lo bacio e lo ringrazio ripetutamente. «Non sai che significato ha questo per me...» Ben si alza attirando la mia attenzione. «Beh, ora abbiamo tutti e tre l'abbonamento allo stadio per vedere tutte le partite» dice passando un pacchetto a Cameron. Jake, Ben e Cam si guardano con intesa e ridono. «Grazie amico» Poi passa una busta a Jake e Isabelle. Sul viso di Isabelle si forma un sorriso. «Izzy ti prego dimmi che eri tu quella patita di sport» dice Ben ridendo e lei annuisce. «Come facevi a sapere la mia squadra di hockey preferita? Sei un genio Ben!» Jake e Isabelle lo ringraziano calorosamente. Si gira verso di me sorridente come sempre e mi porta un pacchetto grande e pesante. «Aprilo» dice contento. Strappo la carta. «Ma basta con questi regali costosi! Non è giusto!» ribatto imbarazzata vedendo la Xbox ancora mezza incartata. «Amanda ne hai davvero bisogno, così magari eviti di umiliarti ogni volta che ti straccio a Fifa. Devi allenarti!» dice lui ridendo. «Ecco questo regalo mi piace!» dice Cam contento. Mi alzo e abbraccio Ben. «Grazie, preparati a perdere!» L'ultimo regalo è per Lucy. Un vestito da sera blu scuro, lungo e molto elegante. «Quello lo metterai tra due giorni a cena» dice contento e lei arrossisce. Si alza e gli da un bacio. «Grazie» dice con il suo tono dolce.

Tocca a me. Mi alzo e porto il vestito rosso a Isabelle e la borsa a Lucy, tutte e due si alzano e corrono ad abbracciarmi. Ben apre curioso il pacchetto e trova la maglietta «Sono pronto per andare alla partita adesso! Grazie Amy» Do a Jake la felpa e infine rimane solo Cam. Mi siedo e gli passo una lettera e la scatola con i due braccialetti. La apre e legge la data «Il primo giorno di scuola...» dice lui sorridendo, richiamando i ricordi.
Mio, c'è scritto accanto alla data. Mio perché da quel giorno mi sono sentita così. Lo conoscevo appena eppure ogni suo comportamento influenzava il mio, ero gelosa anche quando mio non era. Che diritto avevo di essere gelosa? Nessuno. Ma è così che mi sento anche oggi. Mi sembra di conoscerlo da sempre, come se prima di lui non fossi mai stata niente. Cameron Anderson mi ha stravolto la vita. Certo, certe volte in male, ma ne vale la pena. Lui ne vale la pena, perché nessuno prima d'ora mi ha fatto sentire così, non ho mai amato nessuno come amo lui. E mi sento fortunata che lui dedichi anche solo un minuto della sua vita a me. È possibile amare una persona così intensamente? Ogni giorno lo amo di più, sarà così per sempre? Decisamente si. E per quanto mi abbia fatta soffrire, non mi pento di niente. Perché solo lui mi fa sentire il fuoco toccandomi, i brividi accarezzandomi. Se non fosse per lui probabilmente non sarei qui, o perlomeno non sarei così contenta. Ho perso molte persone, ma sopporterei perdere lui? La risposta è no. Come puoi vivere se perdi la persone che più di tutte ti fa sentire viva?
È questo in linea d'aria quello che gli ho scritto sulla lettera. Mi bacia a lungo, finché non cominciano ad alzarsi risolini tra i nostri amici. Mi mette il braccialetto e mi ringrazia. Isabelle porta i dolci e lo posa sul tavolo del salotto e tutti cominciano ad abbuffarsi, ridendo e scherzando. Così, come faccio spesso, mi metto in disparte e li guardo attentamente. In questa grande camera ci sono le cinque persone che amo di più al mondo, mancano solo mi padre e Bethany. «Non stare li immobile Amy! Isabelle mangerà tutto e non ti rimarrà niente» dice Jake scherzando, facendomi allontanare dai miei pensieri. «Hei! Lasciatemene un po'!»

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