Capitolo 8: Falling apart

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Giorno 7

Mi sveglio, mi cambio, mi lavo il viso e vado nella stanza di Ally, dove probabilmente si trovano anche Lucy e Isabelle. Vuota, la stanza di Ally è vuota. Comincio ad avere un attacco di panico, dove diamine è? Non sapendo ne cosa fare ne dove andare, rimango seduta sul letto sfatto di Ally, in attesa che qualcuno mi dica cosa sta succedendo. Sono passati venti minuti e non si è ancora fatto vedere nessuno. Decido di andare a chiedere informazioni ad un'infermiera. Mi dirigo verso un'infermiera che si trova in fondo al corridoio. Ho quasi raggiunto la donna quando vedo Lucy e Isabelle venirmi in contro, piangendo. Il cuore mi si spezza a metà. Anzi, non a metà, in mille minuscoli pezzettini. Impossibile ripararlo ora. Mi abbracciano e questa volta non è per evitare che io cada a pezzi, loro stesse si stanno rompendo e cercano sostegno. Ho capito tutto senza che nessuno mi abbia detto niente, Ally ci ha lasciato. Se n'è andata e con sé si è portata via ogni briciola di felicità rimasta nel mio corpo. Lei, che mi aveva promesso di restare sempre con me, mi ha abbandonato, lasciandomi più sola che mai... È andata via, senza avere la possibilità di tornare indietro. Perché tutte le persone che amo se ne vanno? Comincia a girarmi la testa, stringo il più forte possibile Lucy e Isabelle. Mi cedono le gambe e cado a terra, con le mie amiche al mio fianco. Mi manca il respiro. Alzo la testa e mi appare una scena a rallentatore, mentre io sono ferma del tutto. Niente sembra avere senso. Le altre persone non sono minimamente toccate dalla mia perdita, continuano la loro giornata come se non fosse successo nulla... eppure il mondo interno dovrebbe fermarsi un momento per ricordare Ally Bruce. Troppo buona, troppo gentile e premurosa perché nessuno si accorga della sua scomparsa... Tutti dovrebbero ricordarsi di lei, tutti dovrebbero piangere la sua morte. Il viso mi si riempie di lacrime. Ally è sempre stata gentile con tutti, tranne chi prendeva in giro me o Lucy o Isabelle. Appena qualcuno aveva bisogno, non c'era nemmeno il bisogno di chiederlo che lei era già al tuo fianco. Ogni volta che ti trovavi con Ally era come essere contro il mondo intero, e per qualche strana ragione era sempre la parte di Ally a vincere... Forse è un pensiero egoista, ma l'unica cosa a cui riesco a pensare è: come farò adesso, senza di lei? Era la mia migliore amica, e ora non c'è più. Di chi è la colpa? Avrei potuto fare qualcosa per impedire che accadesse? La testa non smette di girarmi e nel giro di pochi secondi non sento ne vedo più niente. Solo il buio attorno a me. La luce si spegne proprio come ha fatto la mia Ally.

Quando mia nonna è morta, io avevo all'incirca quattro anni e non capivo veramente quello che era successo eppure piangevo a dirotto perché sapevo che mi mancava qualcosa. La mamma allora mi aveva detto che la nonna era in un posto magnifico e che vista dalla terra assomigliava tanto ad una stella. Mi disse che la nonna vegliava su di me. Per questo quando ero piccola ero spericolata, avevo la certezza che la nonna non avrebbe mai permesso a niente e a nessuno di farmi del male. Questo mi permise di superare la morte di mia nonna. Poi però sono cresciuta e ora so che non ci sono certezze, se non la morte.
Il mondo mi sembra più freddo e crudele senza Ally...

In silenzio e a testa bassa, chiamiamo un taxi per riportarci alla baita. Nessuna di noi se la sentiva di vedere la madre di Ally. Arrivate alla baita prendiamo le nostre cose, incerte su cosa fare con le cose di Ally. Ci penserà sua madre. Ritorniamo sul taxi, dirette verso casa.


Grazie a tutti quelli che seguono e votano la mia storia

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