Capitolo 24: Ospedale

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Cam's POV

La stringo forte prima che i medici la portano via. Isabelle e Lucy corrono verso di noi con il panico e terrore negli occhi, io non riesco a muovermi. È come se non avessi più il controllo del mio corpo o della mente. Le cose attorno a me sembrano andare a rallentatore. È colpa mia? Vedo Amy respirare a fatica, mentre chiude gli occhi. Mi alzo in piedi e corro verso l'ambulanza «Sono suo fratello» mento. L'ambulanza accelera tra le strade di Londra, sorpassando tutti. Amy è immobile, se non fosse per il viso pallido, sembrerebbe tutto normale. L'ho guardata così a lungo mentre dormiva, e non si è mai mossa. In meno di cinque minuti siamo arrivati all'ospedale. La seguo fino a che mi è permesso dai medici. Mi siedo nel corridoio ad aspettare. Dopo circa venti minuti vedo Isabelle e il padre di Amanda arrivare, seguiti da Lucy e Bethany. Daranno la colpa a me, perché forse è colpa mia. Non posso stare ad aspettare con loro, ma non posso lasciarla da sola. Vado in un altro reparto, sperando che nessuno mi abbia visto. Mi siedo su una sedia e faccio l'unica cosa che sono in grado di fare: aspettare.

Amy's POV

Sono sveglia ma non riesco a ad aprire gli occhi. Mi sento persa, non capisco dove sono. Ma l'odore è inconfondibile, sono all'ospedale. Riesco a sentire delle voci famigliari attorno a me. C'è chi piange, chi è preoccupato e chi è arrabbiato. Non so perché l'ho fatto. Forse non volevo più sentire nulla, niente dolore, niente emozioni, niente rimpianti. Niente di niente, un po'di pace. È stato stupido e sarei potuta morire. Come ho potuto fare questo alle poche persone che mi vogliono bene?

Però in fondo la morte crea in me una certa curiosità. Molte persone mi dicono che è la loro più grande paura, la paura dell'ignoto. Una volta Lucy mi ha detto "se solo sapessi cosa c'è dopo la morte, non temerei nulla" È strano, perché è lo stesso motivo per cui essa mi affascina. Se ci pensi su, capisci subito che l'unico modo per sapere cosa c'è oltre è morire.

I dottori devono avermi riempita di farmaci perché non sento niente, rimango sveglia e cerco di dire qualcosa, ma è tutto inutile. Dopo qualche minuto mi riaddormento.

Quando finalmente riesco a svegliarmi completamente, nella stanza c'è solo Lucy. Sta dormendo su una piccola poltrona di fianco al mio letto. Ha i lunghi capelli castani arruffati e dai solchi sotto i suoi occhi posso capire che è esausta. Mi metto seduta e guardo intorno in cerca di qualcosa da bere o da mangiare, mi sento la pancia vuota. Lucy si sveglia e guarda distrattamente verso di me e quando realizza che sono veramente sveglia salta giù dalla poltrona e corre verso di me. Mi stringe a se e comincia a singhiozzare. Devo godermi questo momento perché so che a breve arriverà la sua ramanzina. Isabelle entra con due tazze di caffe e un panino in mano. Aveva cominciato a dire qualcosa a Lucy ma quando mi vede spalanca gli occhi e si affretta ad appoggiare le cose che teneva in mano sul comodino. Mentre Lucy esce per avvertire mio padre del mio risveglio, Isabelle mi abbraccia con tutta la sua forza «Non vado da nessuna parte» le sussurro. Ma lei non dice niente, rimaniamo abbracciate per un minuto o due, finché le sue braccia non vengono sostituite da quelle di Bethany. Qualche secondo più tardi anche mio padre arriva correndo e si siede sul letto, accanto a me. Mi accarezza il viso. Sulla parte sinistra del suo volto c'è ancora il segno del cuscino della poltrona dove poco fa stava dormendo Lucy. Sembra stremato. Ha gli occhi lucidi e per la prima volta non ho dubbi sulla sua sincerità. È qui per me, è preoccupato per me «Cosa combini Amy» dice dolcemente a bassa voce, in modo che lo possa sentire solo io «La mia piccola Amanda»

Dopo pranzo è venuta a trovarmi la signora Bruce, la mamma di Ally. Ha detto che era contenta di rivederci, ma io non le credo. Non può essere contenta di vederci se è abituata a vederci tutte e quattro insieme da ormai tanti anni. Io, Lucy, Izzy e Ally. Le amiche inseparabili... No, non è contenta di rivederci. I ricordi non potano quasi mai gioia, almeno per me è così. Sono contenta di avere la mia famiglia completa accanto, ma non faccio che chiedermi dov'è lui. Forse è arrabbiato, forse l'ho deluso... forse non vuole più vedermi. Il solo pensiero mi fa mancare il respiro.

∞ You are my once upon a time ∞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora