4. L'asta

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Iniziarono dal primo, lo illuminarono con un faretto mentre noi eravamo in ombra e sui grandi schermi dietro di noi lampeggiarono di nuovo i suoi dati.
Iniziarono con le offerte e alla fine lui fa venduto.

Così con tutti gli altri ragazzi e non successe nulla fuori da quello schema fino al quarto.
Mentre venivano fatte le offerte su di lui, quello venne, sporcandosi le gambe e per terra davanti a lui, il prezzo per quel ragazzo arrivò a cifre immense finché un uomo sui 40 non se lo aggiudicò, appena il numero 4 scese dal palco l'uomo uscì con lui dalla sala con espressione soddisfatta.

Pulirono la passerella e anche i successivi due ragazzi furono venduti senza problemi e l'uomo in prima fila non aveva spostato da me lo sguardo neanche per un secondo. Non facendo offerte per nessun altro.

- E ORA IL PEZZO FORTE DELLA SERATA.
NON ABBIAMO VOLUTO USARE CON LUI UNO DEI NOSTRI VIBRATORI, IN OMAGGIO CON IL SOTTOMESSO, COME GLI ALTRI PERCHÉ VOLEVAMO CHE IL SUO NUOVO PADRONE POTESSE PRENDERSI LA SUA INNOCENZA.
DIAMO IL VIA ALLE DANZE!-

Era una mia impressione o era già partito da un prezzo più alto rispetto a tutti gli altri?
Comunque le offerte per me raggiunsero e superarono il prezzo del quarto ragazzo in fretta.

Era strano, pensavo che l'uomo in prima fila avrebbe fatto da subito le sue offerte e invece...
Alzai la testa e incrociati il suo sguardo e lui subito, come se stessi decretato la sua vittima con quello sguardo, fece un'offerta decisamente molto più alta di tutte quelle fatte fino a quel momento. Tutta la sala rimase un uno sbigottito silenzio per qualche secondo.

Il presentatore riprese quasi subito il controllo cercando qualcuno che offriva un prezzo più alto, ma tutti sembravano avessero perso l'uso della parola.

- ...E VENDUTO, CONGRATULAZIONI SIGNORE, L'ASTA DI OGGI SI CONCLUDE QUI, PRESTO LA SALA SARÀ OCCUPATA DALLE SORTOMESSE E CHI NON È INTERESSARO È PREGATO DI USCIRE E..-

Smisi di ascoltare scendendo dal palco e andando verso il mio nuovo padrone, mi tolse il cartello con il numero dal collo appoggiandolo su una sedia poi mi passò una mano sul petto, era così calda rispetto alla mia pelle...

-hai freddo?-

Mi chiese in tono distaccato, io scossi la testa, solo ora che eravamo così vicini mi accorsi che era molto più alto di me, non doveva avere più di trent'anni e da sotto la camicia si potevano chiaramente vedere dei bei muscoli scolpiti

-ti serviranno comunque delle scarpe per uscire. Oppure...-

Rimase fermo per un attimo per poi prendermi in braccio a mo' di sposa

-tanto la mia auto è proprio qui fuori.-

Uscimmo con gli altri, alcuni erano rimasti nella stanza per l'asta successiva ma molti se ne stavano andando.
Il mio nuovo padrone mi portò in braccio per un paio di corridoi e prima di uscire definitivamente da quel posto dovette firmare alcuni documenti, ma non ci mise più di un paio di minuti, Mi prese di nuovo in braccio portandomi fuori, lì faceva davvero freddo e involontariamente mi strinsi di più a lui e al suo corpo caldo, forse era stata solo la mia immaginazione, ma mi era sembrato di vedere uno degli angoli della sua bocca alzarsi.

Aprì l'auto per poi farmi sedere sul sedile davanti, anche lui si accomodò poco dopo accanto a me. Partimmo subito.

-casa mia non è lontana, ma dovrò fermarmi in un posto prima.-

Io annuii senza dire nulla.

-devi rispondermi sempre con "certo padrone" oppure "sì Daddy" anche Papino va bene, ma io non lo preferisco.-

- ce-certo padrone... -

Mi resi conto che era la prima volta che sentiva veramente la mia voce e non potei evitare di arrossire, sembrava così insulsa rispetto alla sua profonda e calda...

-bravo cucciolo.-

E partimmo.

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