13. Vita

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-Daddy... cosa succederebbe se tu ti stancassi di me?-

Eravamo a cena e come quel giorno a pranzo ero seduto sulle sue gambe, avevamo entrambi avevamo finito i nostri piatti e lui mi circondava in un abbraccio caldo e rassicurante

-ma come te ne esci? Non posso stancarmi dopo due giorni.-

-non dopo due giorni, dico in futuro... mi rimanderesti in quel posto?-

Mi strinse un po' di più un quell'abbraccio

-non potrei mai rimandarti lì.
E poi potrei anche non stancarmi mai di te-

-ma degli altri ti sei stancato...-

-sì è no... c'eravamo stancati tutti.
Nessuno di voi è mai andato davvero a scuola e io invece di solito cerco di farvela fare, tranquillo cucciolo succederà poi, se tu vorrai.
Quindi di solito erano loro che volevano uscire da questa mia enorme casa e vivere la loro vita.
Alcuni li vedo ancora, altri sono troppo imbarazzati o addirittura mi odiano.
Ma non avrei mai abbandonato nessuno di loro per puro egoismo, e credo che questo succederà anche con te, sempre se non cercherai di scappare bimbo.-

-va bene Daddy grazie...-

-che hai cucciolo? non sembri felice-

-li vedi ancora... non è che mi odieranno quando sapranno che hai un nuovo sottomesso?-

E lui ridacchia

-li ho educati bene, non potrebbero mai odiarti, anzi, fra alcuni di loro è anche nato un legame, ci sono colleghi e amici.-

-mh...-

Avevo un sacco di domande, perché il mio padrone prendeva ragazzi come me e li trasformava in uomini di successo?
Doveva sentirsi abbandonato dopo che così tante persone avevano preferito altro a lui...
Però lo avrei fatto anche io no? Costruirmi una vita era più importante che rendere felice il proprio padrone no?
Forse...

-perché non andiamo sul divano e ti faccio un altro po' di coccole?-

Io balzai in piedi felice per la promessa delle coccole e saltellai di là buttandomi sul divano.
Il mio padrone arrivò qualche momento dopo sorridendo, quando lui si sdraiò io mi misi di fianco a lui per farmi abbracciare e come prima, una mano fra i capelli e un altra che piano piano scese fino al culo sotto l'intimo.
Ormai ci stavo facendo l'abitudine, era davvero bello, volevo un altro bacio.

Mi avvicinai a lui ma capendo le mie intenzioni mi disse

-fermo cucciolo. Dopo. Anzi... mi è venuta un'idea...
Ora rimani fermo e non muoverti.-

Non sapevo cosa volesse fare ma comunque rimasi immobile.
Lui iniziò a passarmi la lingua sulle labbra e mordicchiarle piano, io avrei voluto ricambiare ma mi aveva ordinato di stare fermo, e così feci.
Continuò così finché non mi diede la libertà, a quel punto ricambiai con molto entusiasmo.
Era così bello... e le nostre lingue si intrecciavano, sentivo anche un odore ma non molto forte, lieve ma l'avrei riconosciuto ovunque.
Il mio Daddy aveva fumato e aveva ancora quel sapore in bocca, era da così tanto che io non fumavo...
Mi mancavano le sigarette.
Mi staccai quando non ebbi più fiato mentre lui ridacchiava

-di già cucciolo? Dovremo allenarci molto.-

-non vedo l'ora padrone.-

E ora che avevo ripreso fiato provai a baciarlo di nuovo ma lui mi bloccò stringendo i miei capelli che aveva ancora fra le dita

-piano cucciolo. Piano. Devi ricordarti che sono io a decidere. E anche se tu magari vuoi io posso vietartelo.
E ora è no.
Non perché io non voglia, ma devi imparare seguire gli ordini.-

Non ero affatto felice e probabilmente su poteva intuire dalla mia espressione

-vuoi dormire di nuovo sul pavimento?-

-no padrone... scusi padrone...-


....

Sono una persona orribile non ho avuto tempo per postare, quindi oggi quattro capitoli.
....

BunnyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora