Bunny

77. speranze

La mattina dopo mi svegliai abbracciato al mio Daddy.
Lui dormiva ancora e ormai fuori dalla finestra il sole brillava troppo per essere ancora mattina.
Non ero più nella mia stanza e non abbracciavo più un pupazzo ma il mio Daddy.

Evidentemente dopo che mi ero addormentato mi aveva preso e portato in camera sua per farmi dormire con lui.
Sorrisi pensandoci, significava che non era più arrabbiato.

Io mi accoccolai di più a lui e decisi di aspettare in quel bel abbraccio caldo che lui si svegliasse.
Aspettai parecchio tempo anche se non avrei saputo dire quanto e finalmente sentii il corpo del mio Daddy muoversi, forse pensava che stessi ancora dormendo perché iniziò ad accarezzarmi i capelli senza dire una parola e dopo un paio di minuti mi riempì la faccia di baci

-sveglia cucciolo, ti piace la nuova suoneria? Orologio a bacini.-

Sembrava decisamente allegro per nulla arrabbiato per quello che era successo la sera prima

-mhmhm io sono già sveglio da un po' sei tu il dormiglione.-

Ma mi godetti i bacini tendo gli occhi chiusi, non potevo evitare di sorridere.

-mh sono andato a dormire tardi cucciolo.-

Non capivo se volesse parlare della conversazione della sera prima o meno, quindi decisi di non iniziare io.

-sono felice che sei venuto a prendermi-

-sembri una bambolina quando dormi, potrei fare quello che voglio di te.-

-puoi farlo anche da sveglio io non mi lamento.-

Lui sorrise e mi diede un bacio sulle labbra, si sentiva ancora un vago sentore di alcol

-posso anche metterti in tutte le posizionizioni sexy che voglio?-

-mhmh non lo so, fammici pensare.-

Dissi divertito baciandolo di nuovo, volevo approfondire il bacio.
Lui me lo permise e rimaremmo per parecchi minuti in silenzio occupati in altro appena mi staccai aggiusi

-sì, tutte le posizioni sexy che vuoi.-

Lui sorrise per poi darmi un altro bacio a stampo

-volevo parlare di quello che mi hai chiesto ieri sera cucciolo.-

Io lo guardai sorpreso, si era così arrabbiato per quell'argomento, mi sembrava strano che ne volesse parlare

-ma...-

-no ascolta, è giusto che tu lo sappia.
Sì io ho abitato nelle case, per parecchi anni. Io e Ry stavamo insieme al tempo.
Poi sono successe tante cose ma alla fine ho iniziato a costruire la mia carriera, ho comprato Ry per farlo scappare da quel posto di merda e abbiamo vissuto insieme per un po'
Poi c'è stata un brutta litigata e l'ho liberato, ci siamo incontrati parecchi anni dopo come colleghi e ci siamo chiariti, ma ormai lui aveva il suo sottomesso e anche io uno nuovo.-

Non mi guardava mentre parlava ma continuava ad accerezzarmi il fianco

-sono successe davvero tante cose prima di farmi un nome...
Ma non voglio raccontartele, o almeno, non oggi, però ora sai che anche io sono stato in quel posto orribile.-

-padrone...-

-mh...-

-sono felice che tu me lo abbia detto, significa che ti fidi di me.-

-certo che mi fido di te cucciolo.-

-e capisco molte cose, soprattutto perché odi quei posti...-

Lui sospirò prima di rispondere

-la verità è che sono anche peggio di come li ho vissuti io.
Non c'erano così tante persone ai miei tempi, e non di così tante età, c'erano solo orfani o indebitati fino al collo per il gioco o cose del genere.
Ma ora... c'è chi vende i figli. Chi si sacrifica per dare agli amici o alla famiglia una vita migliore.
E andrà sempre peggio...-

-padrone secondo me tu riuscirai a cambiate le cose prima o poi.
Tu proponi tante idee buone a quelli che decidono e riuscirai a cambiare il mondo.-

-il problema è che loro devono approvarle le idee buone che propongo cucciolo.
Sai all'inizio la pensavo esattamente così.
Volevo fare questo lavoro per cambiare il mondo.
Ma ormai... sto perdendo le speranze... sono solo un ingranaggio di questo sistema-

Volevo guardare il mio Daddy negli occhi e dirgli che sarebbe andato tutto bene.
Quindi con molta molta delicatezza misi le mie mani sulle sue guance e gli spostai leggermente la testa, lui seguì il mio movimento e potei guardarlo dritto negli occhi

-io sono sicuro che ce la puoi fare.
Non devi arrenderti.
Sei una persona tanto buona che vuole fare del bene.-

Lui mi sorrise e mi strinse a sé

-vorrei davvero che tu avessi ragione principino. Davvero.-