79. Fortunato

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-ci chiameremo tutti i giorni vero padrone?-

-certo cucciolo.
E voglio anche che continui i tuoi allenamenti mentre non ci sono.-

Ero passato dai plug ai dildi, avevamo allargato la mia entrata e ora dovevamo rendermi profondo.
Anche se io preferivo i vibratori.
Era bellissimo stare sulle ginocchia del mio Daddy mentre ansimavo cercando di mangiare e non venire allo stesso tempo.

-ma se sei lontano come si fa con i vibratori?-

-usi quello che ho collegato al mio cellulare-

-e va da così distante?-

-certo, l'ho preso apposta, non è uno di quelli normali.
Ma questo non è importante ora.
Tu sei sicuro che starai bene?-

-come posso esserne sicuro?
Sarò molto triste perché non siamo insieme.-

E appoggiai la testa sul suo petto e lui mi strinse forte

-ci sentiremo tutti i giorni.
A pranzo e dato che dovrò stare molto spesso a cena fuori ti chiamo prima di andare a dormire.
E se ti svegli presto forse mi riesci a salutare anche di mattina.-

-mh... voglio venire.-

-ho già detto di no, non discutere.-

-ho solo detto che voglio, so già che non posso...-

Sospirai e chiusi gli occhi cercando di ricordarmi bene il profumo del mio Daddy prima che sparisse per un mese

-dai andiamo a letto amore.-

-mi porti in braccio vero? Mi fa ancora tanto tanto male il culo...-

Mi guardò un attimo male perché avevo detto "culo" e mi diede un altra pacca parecchio forte

-non so se te lo meriti bimbo.-

-come vuoi tu padrone...-

Abbassai lo sguardo facendo il broncio, sapevo che avrei ottenuto quello che volevo in questo modo.

-e va bene.-

Ero sulle sue gambe, quindi mi prese meglio per poi alzarsi e andare in camera sua per poi appoggiarmi sul letto.

Iniziò a cambiarsi davanti a me mentre lo guardavo estasiato.
La me,za erezione che gli era venuta mentre mi puniva prima era quasi del tutto scomparsa

-Daddy?-

-mh?-

Disse mentre si slacciava la camicia

-mi metti la crema?-

Lui alzò gli occhi leggermente sorpreso

-di solito non la vuoi, ti piace avere il sederino in fiamme no?-

Odiavo quando usava quelle parole da bambini ma in un certo senso rendeva tutto migliore.

-vero. Ma amo quando mi tocchi... e mi fai i massaggi... e i bacini...-

-va bene va bene.-

Lo vidi sorridere prima di voltarsi, tornò dopo poco con una crema, di quelle dei neonati.
Si sedette e mi fece mettere sulle sua gambe mentre iniziava a spalmarla

-non mi è mai servito farti usare il pannolino, sei molto bravo.-

-invece gli altri tuoi sottomessi sì?-

-non tutti. Per alcuni era eccitante e lo facevano apposta.
Altri volevano solo farmi incazzare.
Ma tu sei un angelo.-

E così dicendo si abbassò per lasciarmi un bacio su una natica e poi continuare con la crema

-e a te piaceva Daddy?-

-certo che sì bimbo.-

-vuoi che lo faccio pure io?-

-no bimbo non serve. Devi fare quello he piace a te.
Ti piacciono le manette e farti imboccare.
Ti piacciono le sculacciate e i vestitini rosa.
E ti amo per questo.-

Io arrossii violentemente... ma un attimo dopo lui infilò un dito nella mia apertuta e non ci furono molte occasioni per le chiacchiere.

Mentre mi teneva per il collo mozzanfomi il fiato, con il viso premuto contro il materasso e il fiato corto pensai che il rumore che faceva ogni volta che entrava in profondità dentro di me era il più bello del mondo.
Soprattutto se ogni tanto mi dava in altra sculacciata e mi diceva che dovevo obbedire al mio Daddy o mi avrebbe punito.

Finito il tutto mi addormentai con ancora lui dentro di me che mi abbracciava.
Ero il suo bimbo, lui era il mio Daddy e non avrei potuto essere più fortunato dall'essere comprato da lui.

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