83. guida (smut di 1006 parole wow)

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Lo avevo fatto anche un'altra volta in realtà.
Ma il mio Daddy era lì ad osservarmi e dopo pochissimo che avevo infilato lì mie due dita era arrivato e aveva messo anche le sue guidandomi.
Era stato bellissimo.
E mi aveva toccato il tutti i punti giusti con solo due dita aiutandomi a trovarli.
Certo poi aveva aggiunto anche un terzo e un quarto dito per poi togliere tutto e iniziare a fare sul serio.
Ma sapevo cosa dovevo fare.

Ricordandomi di quella volta infilai due dita nella mia apertura.
Non facevano affatto male, rispetto a quelle del mio Daddy erano piccolissime e rispetto alle altre cose che il mio Daddy aveva infilato lì erano meno che minuscole.
Iniziai a muoverle allargando la mia apertura per infilare anche un terzo dito.
L'intimo stava iniziando ad essere scomodo in quella posizione.
Me lo tolsi e lo lanciai da una parte per infilare di nuovo le tre dita.
Feci qualche piccolo gemito solo per il mio Daddy e iniziai a muovere le dita più velocemente.
Ricordandomi di quella volta che il mio Daddy mi aveva guidato cercai di toccare gli stessi punti. Quasi ci riuscivo e iniziai a fare qualche gemito per davvero, ma le mie dita erano troppo piccole per arrivarci sul serio.
Infilai anche il quarto dito e arrivai molto più infondo.

Tornai a muovere le dita e gemetti sul serio a volume molto più alto.
Il mio Daddy sarebbe stato fiero di me.
Immaginai che ci fossero le sue dita al posto nelle mie e gemetti più forte.

Continuai così per un po', ma non volevo venire solo con le dita.

Tolsi il vibratore che il mio Daddy poteva usare a distanza e poi presi il dildo che avevo lasciato di fianco a me sul letto, tolsi le mie dita e infilati solo la punta e poi lo infilai del tutto.
Guardai dritto in una delle telecamere facendo un altro gemito molto forte e iniziai a muoverlo tenendolo con entrambe le mani.
Gemevo immaginando il mio Daddy, che mentre andava su e giù mi torturata un capezzolo oppure mi prendeva per il collo.
Mi immaginavo la sua mano enorme che mi stringeva la coscia tenendomi le gambe su e ben aperte mentre entrava dentro di me.

Ma non era come se stesse facendo tutto il mio Daddy, non c'erano le sue mani grandi a stringermi e non sentivo il suo calore dentro di me.
Non c'era lui che si piegava su di me e mi baciava togliendosi il fiato mentre mi penetrava.

Dopo un po' iniziarono a farmi male i muscoli delle braccia, io volevo andare sempre più veloce ma non ci riuscivo.
Decisi di cambiare posizione.
Mi fermai qualche secondo solo per mettermi in ginocchio, sempre con le gambe aperte verso la telecamera davanti a me.
Tenni il dildo fermo mentre iniziavo ad alzarmi ed abbassarmi, in quel modo riuscivo ad andare molto più veloce e gemetti molto più forte, cercavo di tenere lo sguardo nella telecamera ma era difficile non inarcare la schiena.
E dopo un po' divenne difficile anche non alzare gli occhi.

Pensavo al mio Daddy alle sua mani sui miei fianchi che gridavano i miei muovimenti mentre io lo cavalcavo.
Ogni volta che ci mettevamo in quella posizione lui adorava ogni tanto prendendomi alla sprovvista tenermi fermo per non farmi alzare nuovamente e alza il bacino per entrare più in profondità dentro di me.
In quelle occasioni gemevo più forte e ribaltavo gli occhi per poi riprendere ad andare su e giù molto più affannato.

Cercai di ricreare la stessa scena, anche se gemetti più intensamente non era di sicuro la stessa cosa.
Ma continuai immaginando che fosse lui, di vedere il suo ghigno soddisfatto ogni volta che non mi aspettavo quella mossa e godevo.

Mi l'unica volta che avevamo utilizzato quella posizione io ero venuto troppo presto e tutto il mio seme aveva sporcato la faccia del mio Daddy.
Lui si era arrabbiato e mi aveva obbligato a pulire tutto con la lingua per poi prendermi a sculacciate.

Decisi di ricreare anche quella scena.
Andai molto più veloce cavalcando il dildo e quando sentii che ero al limite non cercai di fregarmi e mi lasciai venire.

- sc-scusa... mh. Da-daddy...-

Avevo la voce spezzata dai gemiti e mi era difficile parlare.

Quando ripresi fiato mi alzai dal letto e coggiolai un po' di seme a terra colandomi dalle gambe
Presi dagli scaffali uno di quegli affari che il mio Daddy usava per punirmi
Era piatto, fatto di legno, largo quanto lungo, aveva dei buchi per diminuite l'attrito con l'aria e un manico dal quale impugnarlo.
Non avevo la minima idea di come si chiamasse.

Tornai sul letto mi girai di schiena verso alla telecamera che prima evavo usato come frontale.
Appoggiai la testa sul materasso ma tenni il bacino bello alto appoggiandomi sulle ginocchia divaricai molto le gambe e impugnai quel coso di legno e mi colpii una volta.

Non era bello come quando lo faceva il mio padrone e non era forte come lo faceva lui, ma il video era per il mio Daddy e volevo ne fosse contento

- u-uno...-

Lo feci di nuovo, e poi ancora, e ancora, continuando a contare ogni volta.
Non mi fermai né a 10 né a 20.

Arrivato a 26 mi tremavano le gambe.
Ma lo feci ancora

- ve-ve-ventisette...-

Avevo il fiatone e avevo cercato di aumentare a poco a poco la forza dei colpi come il mio Daddy ma non ci ero riuscito molto bene

- ve-ventotto.-

Ne mancavano solo due e cercai di metterci tutta la mia forza
Colpii è poi colpii di nuovo.

-trenta...-

Avevo il fiatone, lasciai quello strano strumento ma non mi mossi da quella posizione.
Volevo lasciare il mio Daddy godere di quella vista.
Forse non era rosso come quando lo faceva lui ma sapevo di avere il culo in fiamme e il mio Daddy lo adorava quando era scarlatto.

Ondeggiai un pò il bacino e poi cambiai posizione sdraiandomi.

Avevo finito.

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