16. La prima punizione.

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Mi diede una sculacciata.

-conta.-

- u-uno...-

-e scusati.-

-scusa Da-daddy...-

Me ne diede un altra

- du-due... scusa Daddy...-

E ancora e ancora e ancora.
Il mio culo era in fiamme e ogni volta la mia voce era più incrinata, presto cominciai di nuovo a piangere e a ogni sculacciata mi colpiva più forte e poi ancora più forte.
Quelle braccia muscolose che tanto mi piacevano erano davvero forti e le mie natiche diventarono presto rosse e doloranti

- qua-quarantanove... perdonami pa-pa-padrone...-

Lui si fermò per qualche secondo, era finito no? Era tutto finito vero?

No.

Mi colpì così forte che quasi urlai

- ci-ci-ci-cinquanta... la pre-prego Daddy... -

-togliti gli slip.-

Io rimasi fermò cercando di respirare e riprendermi

-ORA.-

Mi tolsi l'intimo, sentivo le natiche in fiamme.
Lui me le accarezzò per poi fermarsi con un dito sulla mia entrata

-non sapevo che fumassi...-

- n-non lo facevo da un po' padrone...-

Avevo paura di quello che poteva farmi in quel momento, lui muoveva il dito avanti e indietro

- non devi più farlo. -

-va bene padrone...-

-sei piccolo non dovevi neanche iniziare.-

-lì lo fanno tutti padrone... rilassa...
Si fuma anche di peggio in realtà ma... io non ho mai provato altro padrone...-

-non è una buona scusa che lo facevano tutti.-

-lo so padrone...-

-mh. La tua punizione non è finita. Ce ne sono altre 50.-

-la prego Daddy... no...-

-è la tua prima volta, forse 100 sono un po' troppe mh?-

-la prego...-

-hai imparato la lezione?-

-sì Daddy ho imparato.
Non si fuma. E non si ruba.-

-bravo.-

E intanto continuava a spostare il dito, mi stava facendo impazzire, sembrava che volesse farlo entrare ma si fermava un attimo prima e lo faceva allontanare per poi tornare subito dopo, spingendolo un attimo più a fondo ma sempre non abbastanza da farlo entrare

-però è la tua prima punizione non posso essere così gentile.-

-no la prego padrone lei non può...-

-non dirmi tu cosa posso o non posso fare.-

E la sua voce di nuovo arrabbiata mi colpì più violenta di uno schiaffo.

-rimani qui.-

Mi fece spostare dalle sue gambe e aprì la porta che sapevo conduceva al bagno, tornò dopo poco richiudendola di nuovo.
Si rimise sul letto e mi fece tornare alla posizione di prima

-torna a contare. Riparti da 50.-

E mi colpì con quello che presto capii essere il retro di una spazzola, faceva ancora più male, perché era dura, e non era calda come le mani del mio Daddy.
Era stato molto più doloroso e lungo, ogni tanto si fermava per accarezzarmi e quando ripartiva faceva ancora più male.
Ogni colpo era più forte e io mi aggrappavo al lenzuolo sotto di me contando e chiedendo scusa, questa volta anche per la mia insolenza.

-settantacinque... scusi Daddy...-

Si fermò per un attimo accarezzandomi i punti che aveva appena colpito

-per questi ultimi 15 ringraziami. Ringraziami per questa punizione.-

E mi colpì ancora davvero forte e io gemetti

-sessantasei... gra-grazie Daddy... per questa pu-punizione...-

Per tutte le ultime 15 non potei fare a meno di gemere per il dolore a ogni colpo

- c-cento... grazie padrone... per questa punizione...-

Lui mise giù la spazzola e mi accarezzò il culo

-per un po' non riuscirai a camminare.
Ma ti sei meritato tutto questo lo sai?-

-lo so... scusi e grazie per tutto questo....-

-Vedo che hai imparato. Ora dormi.
Domani mattina ti voglio sul divano nella stessa posizione in cui sei ora prima che io mi alzi.
Hai capito?-

- s-sì padrone...-

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