71. ultimo regalo

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Il viaggio di ritorno non fu bello come quello di andata, il mio Daddy era nervoso e anche Joseph.

Io continuavo a ripensare alle parole di quella donna, non mi insultavano in quel modo da tantissimo tempo...
Alle case di raccolta non erano tutti aperti di mente ma non ci avevo pensato molto da quando stavo con il mio Daddy, era tutto così normale e semplice con lui.
Comunque non volevo dare peso a quelle parole.
Il mio Daddy mi amava e la foto che avevamo fatto era bellissima, volevo incorniciarla.

-Daddy-

Sentivo la mia voce attraverso le cuffie

-cosa c'è?-

Lui non aveva il solito tono dolce

-troviamo una bella cornice per la foto?
Credo starebbe davvero davvero bene sul tuo comodino-

Speravo capisse da quella frase che io non mi stavo facendo strani film mentali su quello che era successo, ma forse era un po' troppo sottile

-voglio anche una copia da mettere sulla mia scrivania a lavoro-

Disse un attimo più dolce

-così tutti vedranno quanto siamo belli insieme?-

-certo, saranno tutti invidiosi.-

Io sorrisi e rimanemmo in silenzio per il resto del viaggio ma l'atmosfera era decisamente più leggera.

Arrivammo alla grande villa verso l'ora di cena.
Mentre Joseph disfava le valige noi mangiavamo e quando saliamo in camera lui aveva già finito.

Il mio Daddy aveva insistito per farmi un bagno ma questa volta non lo fece con me, era comunque rilassante farsi insaponare da lui ma se fosse entrato nella vasca lo avrei preferito.
Quando uscii mi asciugò e mi mise il nuovo plug da coniglietto e nient'altro

-mi ricordo quando eri qui da poco, arrossivi per nulla e guardati ora.-

Io sorrisi mentre mi sdraiavo sul letto

-e poi continuavano a venirmi erezioni per nulla.-

-vero, eri troppo tenero, non riuscivo ad arrabbiarmi con te in quello stato-

Mi morsi un labbro e aprii le gambe in una posizione appositamente provocante

-ora se faccio così invece ti arrabbi subito?-

-sei diventato un po' troietta effettivamente.-

-hey!-

Dissi con un finto tono indignato

-prima eri così casto, guardati ora.-

-gne gne.-

Ma comunque rimasi a guardarlo rimanendo in quella posizione, volevo un ultimo regalo di compleanno

-padrone?-

-mh?-

Lui si stava slacciando la camicia

-lo facciamo?-

-non sei stanco coniglietto?-

-un pochino ma voglio un ultimo regalo...-

Mi misi a gattoni sul materasso avvicinandomi a lui

-mh, non lo so coniglietto domani devo...-

Ma lo interruppi

-puoi filmare se vuoi, ti prego Daddy.-

Per la prima volta mi guardò e fece un piccolo sorriso

-il mio piccolo coniglietto arrapato.
Vuoi usare la stanza?-

-davvero?-

-qui lo facciamo sempre, non sarebbe un vero regalo, ma se usiamo la stanza non te lo dimenticherai tanto presto.-

E così dicendo iniziò ad accarezzarmi i capelli per poi scende alla schiena e andare sempre più giù

-non vuoi punirmi in modi strani vero padrone?-

-no, userò solo le punizioni che ti piacciono cucciolo.-

E arrivò al plug spingendolo un po' più dentro e ii feci un piccolo mugolio

-quindi non ho fatto nulla di sbagliato?-

Perché voleva usare la stanza delle punizioni?

-amore tu ti confondi e pensi che quella sia la stanza delle punizioni no?
È la stanza del sesso per me e tu non hai fatto nulla di male.
Sei proprio un bravo coniglietto.-

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