35. risveglio

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Rimanemmo abbracciati così per tantissimo tempo, dopo poco ci sdraiammo rimanendo abbracciati.
Stavo davvero bene lì.
E ci addormentammo così.

Quando mi svegliai sapevo che era tardi, la tapparella era già stata alzata ed entrava la luce di mattina inoltrata, perché non era suonata la sveglia?
Alzai la testa e vidi il mio padrone guardarmi sorridendo, pensavo stesse dormendo mentre mi abbracciva ancora e invece era sveglio.

-buongiorno principino-

-giorno...- e sbadigliai per poi stringermi a lui -perché non sei a lavoro? Oppure è domenica?-

-no, non è domenica, ma tu sei più importante.-

-mhmh, non è vero... sono stato cattivo...-

-ora è tutto a posto e in questo momento mi interessa solamente che tu stia bene.
Vuoi fare colazione?-

Non ribattei, non era il caso

-sì andiamo...-

Ma non mi staccai da lui.

-rimaniamo qui cucciolo, la colazione è già arrivata-

Si mise seduto smettendo di stringermi, ma io volevo continuare a stare attaccato a lui, quindi allungai le braccia verso di lui -mh-

Lui sorrise e mi strinse di nuovo a sé, per poi farmi mettere seduto ,mi spostò a cavalcioni sulle sue gambe e lo strinsi, mi ero mosso appena ma già ero stanchissimo

-Padrone? Perché ho la flebo?-

-perché ieri dovevi mangiare e bere qualcosa, ma eri svenuto, quindi flebo-

-ho capito... sei ancora arrabbiato?-

-no bimbo, ora va tutto bene, non devi pensarci. Pensa solo a stare meglio ok?-

-ok...-

Era lui che mi aveva chiuso lì dentro, dovevo avercela con lui.
Ma non ci riuscivo, mi aveva tirato fuori da lì quando stavo peggio, era anche il mio salvatore...
Ma era colpa sua, mi aveva rinchiuso lui...
No, era colpa mia, avevo esagerato.
Ma non era giusto.
Ma io ero suo, il mio unico compito era farlo felice.

Quindi era colpa mia, e lui mi aveva salvato e ora mi aveva detto che io ero più importante del suo lavoro.
Non potevo avercela con lui.

Forse una parte dei miei pensieri si era riflessa sul mio volto infatti l'espressione del mio Daddy era preoccupata

-è tutto ok cucciolo?-

-sì Padrone-

Feci un minuscolo sorriso e mi avvicinai per baciarlo, mi mancavano così tanto le sue labbra.
Prima di chiudere gli occhi lo vidi sorridere e lo sentii ricambiare.
Misi le braccia attorno al suo colle e mi staccai quando non ebbi più fiato appoggiandomi poi al suo petto.

-mangiamo?-

-sì...-

Ma non volevo staccarmi da lui, sentivo il suo cuore battere in quel momento e mi sembrava il suono più bello del mondo.

-cucciolo non puoi mangiare se stiamo così-

-ma tu sei tanto caldo e il tuo cuore batte e mi fa rilassare...-

-dopo principino-

Mi fece allontanare, ma dolcemente e mi sorrise, sempre abbracciandomi si avvicinò alla fine del letto dove c'era il carrello della colazione.
Mangiai, non molto, ma il mio Daddy mi coccolava nel frattempo e mi imboccava.
Mi spiegò che non potevo tornare a mangiare normalmente fin da subito, ed era per questo che mi sentivo già pieno, ci avremmo messo tempo e lui mi avrebbe aiutato ogni giorno.

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