60. venire

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Avevo già notato che al mio Daddy le erezioni venivano prima e molto più velocemente quando mi puniva che quando facevamo altro ma quella frase me lo fece capire più che mai.

Magari serviva che io fossi punito per farlo venire...

-Daddy?-

-cosa cucciolo?-

Ogni tanto si abbassava per baciare uno dei punti rossi e si sorprese parecchio quando mi tolsi da lui per inginocchiarmi a terra e aprirgli le gambe

-stai fermo. Non vorrai un altra punizione?-

Io non risposi appoggiando entrambe le mani sulla sua erezione intrappolata dal tessuto e iniziando a muovere su e giù

-Eli fermati.-

E mi prese di nuovo per il collo ma io non lo guardai, anzi cercai di slacciargli la cintura, non mi fermai neanche quando strinse tanto da mozzarmi il respiro e io ormai gli stavo abbassando i pantaloni.

Forse aveva capito cosa volevo fare perché non cercò altri modi di fermarmi e quando mi avvicinai con il viso al suo pacco mi lasciò andare il collo perché sarebbe stato scomodo.

Gli sfila i boxer solo usando i denti e lui mi aiutò sollevando il bacino, aveva messo la mano che prima era intorno al mio collo nei miei capelli

-allora vuoi davvero fare la troia? Preparati a soffocare.-

E tirandomi per i capelli mi fece prendere in bocca tutta il un colpo la sua erezione.
Non era male, mi ero allenato per quello, io rimasi immobile perché era lui a farmi muovere tirandomi i capelli, e così fece.
Mi fece andare molto più a fondo di quanto fossi mai andato e istintivamente cercai di staccarmi anche se non volevo, ma lui mi tenne fermo anche quando iniziai a tossire.
Mi prese i capelli anche con l'altra mano e continuava a spingere, la gola mi faceva male e ogni tanto tossivo ma lui era inesorabile, non mi permetteva di staccarmi e muove come volevo io la testa che andava sempre più veloce.
Avevo le lacrime agli occhi e non riuscivo a respirare come si deve con la faccia affontata nelle sue gambe.

Mi era sembrato un attimo ma insieme un tempo lunghissimo. E lui finalmente venne.
Non avevo scelta, dovevo ingoiare, ma non era fatto semplice deglutire, ma il mio padrone non sembrava intenzionato a lasciarmi andare finché non avessi finito tutto.
In qualche modo riuscii e lui sempre tirandomi per i capelli mi fece staccare.
Tornai a respirare in modo normale con il fiatone, mi faceva male la gola e mi sfregai gli occhi.

-non hai ancora finito. Puliscilo bene.-

- ce-certo padrone...-

Lui mi lasciò i capelli e questa volta sotto l'ordine del suo solo sguardo ripulii dai rimasugli di seme il membro del mio padrone, avevo ingoiato quasi tutto e non ci misi molto, quando ebbi finito lasciai un piccolo bacino sulla cappella.
Alzai la testa e vidi che il mio Daddy sorrideva.

-Sei riuscito a non venire per il sesto giorno di seguito hai avuto le tue sculacciate quindi ora dovrò portarti in camera in braccio e in più sei riuscito a farmi venire.
Coniglietto sei fantastico lo sai?-

Io annuii, oramai il dolore alla gola stava passando

-sembri una persona completamente diversa quando giochiamo così...
Un momento prima mi dici che sono una troia e quello dopo che sono fantastico-

-ma a te piace no? Non farei nulla che possa farti star-

-no no no, lo adoro. Anzi lo amo.
Stavo solo dicendo che sei tanto diverso... anche io sono diverso?-

-mh... diciamo che osi di più. Di solito sei un angelo ma dato che il tuo obbiettivo quando giochiamo così è farti punire diventi un vero stronzetto.-

Io sorrisi mentre il mio Daddy si rivestiva e si alzava per prendermi in braccio e portarmi in camera

-e a te piace?-

-solo perché so che lo fai apposta. Se mi rispondessi così seriamente mi incazzarei sul serio-

-mh... ti vedrò mai incazzato sul serio?-

Ci mise un attimo a rispondere
-non molti mi hanno visto così... e comunque no, non voglio che tu mi veda mai incazzato sul serio.-

-perché no? Amo quando lo sei.-

Intanto lui camminava per i corridoi tenendomi in braccio

-quello che hai visto tu è un incazzato per gioco, è diverso e comunque anche quando sono incazzato sul serio ci sono diversi livellie, io sto parlando di quello massimo e non mi piace affatto quando sono in quel modo-

-io penso che saresti sexy anche in quel modo...-

-e pensare che il primo giorno arrossivi a spogliarti davanti a me. Ora pensi che io sia sexy da arrabbiato e ti sei appena fatto punire due volte.-

-non è colpa mia... ogni volta che mi guardi incazzato mi scorre un brivido su per la schiena e penso solo quanto io adori le tue punizioni.-

Sorrisi e lui ricambiò

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