64. presentatore

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Era un uomo, mi dava l'aria di averlo già visto da qualche parte ma non ricordavo dove, teneva per mano una bimba che pensai fosse sua figlia

-deve aver sbagliato persona...-

Dissi cercando di non far tremare la voce

-no, non credo, tu non sei quel ragazzino comprato per una cifra record perché vergine?-

-ehm... credo di sì... mi scusi ma chi è lei?-

Non volevo sembrare sguarbato ma mi stava facendo sentire un po' a disagio

-io sono il presentatore, quello dell'asta, non ti ricordi? Probabilmente no, ti aveva comprato quel... come si chiamava? Il tizio ricchissimo...-

-Mattew...-

-sì ecco quale era il suo nome. C'è anche lui qui?-

- n-no...-

Perché mi faceva tutte quelle domande? Era inquietante... Volevo tornare a casa...

- e lascia andare in giro così un pezzo da collezione come te?
Deve stare attento qualcuno potrebbe avere intenzione prenderti-

Parlava di me come se fossi un oggetto prezioso lasciato in bella vista, non volevo continuare quella conversazione per nulla al mondo.
Per fortuna visi comparire il mio cameriere.

-io devo andare, si sta facendo tardi, arrivederci signore.-

Dissi il più velocemente possibile prima di dileguarmi attaccandomi al braccio del cameriere e facendogli accelerare il passo

-cosa è successo? Quel signore l'ha disturbata? Devo subito informare il suo padrone.-

-no. Cioè sì mi ha disturbato ma non c'è bisogno di chiamarlo sta lavorando...-

-mi ha detto che se ci fosse stato bisogno avrei potuto chiamarlo.-

-ora stiamo tornando a casa, non c'è bisogno, glielo dirò questa sera...-

-ne è sicuro?-

-sì...-

Non sapevo neanche se volevo sul serio dirglielo, e se non mi avesse più lasciato uscire?
Non volevo, si era fidato di me fino a quel punto, sarebbe stato un bel passo indietro...

Ma quel signore mi guardava in modo davvero strano e inquietante, non stavo forse meglio a casa al sicuro?
Il mondo fuori era così brutto come nelle case di raccolta dove stavo prima?
Se era così non volevo più lasciare la villa del mio Daddy senza di lui.
Ma avevo visto che i suoi altri sottomessi ce l'avevano fatta, avevano avuto un futuro, un "fuori" abitabile c'era giusto?

E io volevo conoscerlo infondo, tutti vogliono sapere cosa c'è oltre.
Ma ci sarei riuscito? Sarei riuscito a crearmi un futuro come avevano fatto loro? O avrei avuto il mio Daddy all'infinito?

Comunque il cameriere mi riportò a casa e dopo essermi cambiato mi infilati a letto, nella parte del mio padrone.
Non era sera e non avevo sonno, ma era rilassante stare lì, sentire il suo profumo e sentirmi protetto.
Chiusi gli occhi e inspirai.

Quella vita semplice non era poi tanto male, non dovevo preoccuparmi di nulla se non del mio Daddy, mi sarebbe potuta andare peggio.
E avevo deciso, glielo avrei detto. Se glielo avesse detto prima il cameriere forse si sarebbe arrabbiato. E forse speravo che mi coccolasse più del solito per quello che era successo.

Lì in quel letto al profumo di Matt era difficile avere paura di presentatori incontrati solo una volta per caso.

E mi addormentai.

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