-coniglietto?-
Io abbassai la testa continuando a tremare
-no, no, no, cosa c'è?-
Mi strinse forte circondandomi con le braccia e io sobbalzai.
Un abbraccio, era solo un abbraccio.
Non dovevo avere paura.
Era un gesto d'affetto.-facevi paura prima...-
Mi strinsi a lui cercando di togliermi dalla testa l'immagine del mio Daddy arrabbiato
-non ero arrabbiato con te coniglietto, stai tranquillo, va tutto bene. Tutto a posto.-
-mhmh...-
-è solo che è ingiusto capisci? Ogni volta che propongo in progetto per maggiori diritti a quelle persone, anche se lo propongo come qualcosa per cui vale la pena spendere perché poi si guadagnerà molto di più loro mi dicono sempre che se diamo troppe libertà a quelle povere anime loro vorranno sempre di più.
È davvero una merda non poter fare nulla.
Anche se proponessi gli insegnanti di Fra che insegnano per beneficenza e quindi non andrebbero pagati dubito che accetterebbero.
E io non posso fare nulla di concreto seriamente perché mi toglierebbero tutto.
E essendo un nessuno senza soldi mi sarebbe molto più difficile cambiare le cose-mi accarezzava i capelli e tirò un sospiro stanco
-Daddy posso chiederti una cosa? Però ho paura che ti arrabbi...-
-cosa cucciolo? Stai tranquillo non mi arrabbierò con te.-
-tu hai vissuto nelle case di raccolta quando eri giovane?-
Smise di accarezzarmi e mi fissò, ma senza dire nulla.
Dopo un paio di minuti mi azzardai a parlare di nuovo-insomma i tuoi vecchi sottomessi parlavano di una cosa che li aveva aiutati a sentirsi più vicini a te e che tu non mi volevi dire...
So che prima non eri nessuno e ti sei costruito un nome da solo...
E ogni volta che parliamo della case di raccolta ti arrabbi...
Nemmeno a te piacciono e sai quanto brutte sono...
Quindi pensavo...--è ora di andare a letto.-
Eravamo ancora a metà della cena. E poi di solito ci coccolavamo per una mezz'oretta sul divano prima di dormire
-ma...-
-ho detto che devi dormire Eli.-
Diceva sul serio se aveva detto il mio nome.
-mh...-
Mi alzai con la testa bassa guardando a terra
-ti aspetto in camera?-
-no. Vai in camera tua a dormire.-
Il cuore mi si strinse.
Aveva detto che non si sarebbe arrabbiato con me.
Eppure mi stava punendo.-va bene Daddy... a domani allora...-
Andai fino in camera mia davvero triste, era così brutto dormire da soli.
Avevo freddo e mi rigiravo nel letto per ore prima di riuscire a tranquillizzarmi.Entrai in camera e mi buttai sul letto.
Non sapevo se potevo accenderanno tv, probabilmente no.
Non c'era neanche l'Ipad per distrarmi un po'...
Mi stesi a pancia in su fissando il soffitto dove c'era una delle telecamere del mio padrone che puntava dritta su di me.
Non volevo guardarla quindi mi girai sul fianco prendendo uno dei tanti pupazzi di conigli rosa che avevo sul letto per abbracciarlo.-non dovevo fargli quella domanda...-
Mi dissi dopo qualche secondo in quella posizione.
Ma la sua reazione provava solo che avevo ragione no?
Non avrebbe reagito così altrimenti, mi avrebbe solo detto di no.Ora capivo moltissime cose.
Perché sembrava detestare quei posti così tanto.
Perché si era incazzato talmente quando gli avevo detto che avrei preferito ritornare lì piuttosto che stare con lui.
Perché si era così incazzato quella sera.
E soprattutto perché ogni volta che un sottomesso partiva per la sua vita lui ne comprava un altro.
Perché voleva salvare un ragazzo dalle atrocità di quella "casa"
E capii anche perché aveva deciso di sborsare così tanti soldi per me.
Perché sapeva che per chi controllava le aste io non ero altro che un numero su un foglio.

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Bunny
RomanceUn mondo in cui i poveri si fanno comprare per soldi e i ricchi li comprano per avere dei servizi. Esistono anche delle aste per sottomessi sessuali e Eli (letto Ilai) finisce in una di queste ultime quasi per caso. Matt, un Daddy molto ricco lo not...