14. sigaretta

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Passò così una settimana, non avevo ricevuto altre punizioni se non una volta che il mio daddy si era arrabbiato perché avevo fatto cadere un bicchiere, ero sobbalzato per un rumore improvviso, ma non era successo nulla di che, mi aveva legato la mai dietro la schiena per una giornata ed era stato piuttosto bello farsi imboccare da lui sia apranzo che a cena...
Mi ero sentito... importante per qualcuno... sì.

Ma un pensiero fisso non lasciava la mia testa.
Le sigarette.
Avevo avuto l'impulso di alzarmi durante la notte per cercarle in giro, ma se lui si fosse svegliato e non mi avesse trovato nel letto si sarebbe incazzato sul serio.
E di giorno mi aveva detto di non andare in giro mentre lavorava, potevo stare solo in camera mia e in salotto

Ma trovai l'occasione perfetta.
Lui era uscito, credo per lavoro, e mi aveva chiuso in camera sua per non farmi gironzolare per la casa, ma potevo mangiare e prendere qualsiasi cosa (ma niente di alcolico) dal minifrigo e poi potevo guardare la tv così avevo cercato nei cassetti della scrivania e nel comodino, e alla fine le trovai nella tasca della giacca che aveva lasciato appoggiata sulla sedia.
Sapevo dove era la telecamera in quella stanza quindi presi il pacchetto e l'accendino rimanendo voltato dall'altra parte andai nel bagno nascondendo il tutto.

Era il bagno, non potevano esserci telecamere.
Presi una sigaretta e l'accesi portandomela alla bocca e inspirai profondamente lasciando per un bel po' il fiato nei polmoni.
Aprii la finestra e buttai fuori il fumo
Lui sarebbe tornato dopo ore per quel momento il bagno non avrebbe più puzzato di fumo.
Finii la sigaretta ed ero indeciso se prenderne un altra o meno, una andava bene ma con due non si sarebbe accorto che qualcosa non andava?

Decisi che non ero pronto a rischiare così tanto, non volevo finire nella sala delle torture...
Rimisi tutto al suo posto e tornai sul letto a guardare la tv.

Verso l'ora di cena il mio padrone non era ancora tornato, spesso avevo sofferto la fame e per me non era un problema saltare un pasto o più, ma da quando ero lì avevo mangiato sempre in orario e il mio stomaco stava già iniziando ad abituarsi a quei nuovi orari e quindi lo sentivo borbottare.
Finalmente la chiaven ella toppa girò ed entrò il mio Daddy, io con un bel sorriso scesi dal letto per andare da lui

-bentornato padrone, quando mangiamo?-

Lui sembrava davvero stanco ma lo vidi sorridere impercettibilmente per poi abbracciarmi

-presto baby, ti sono mancato eh?-

Avevo ricambiato l'abbraccio, avevo la testa appoggiata sul suo petto data la nostra grande differenza d'altezza

-sì Daddy, non ho avuto nulla da fare se non pensare a te.-

Era vero, la tv era stata solo un sottofondo ai miei pensieri di quel pomeriggio, pensavo al mio daddy e a quanto ero fortunato a essere con lui, e quanto lui fosse sexy e gentile e sexy e premuroso e sexy e quanto adoravo la sua voce e le sue mani attorno ai miei fianchi, e quanto fosse sexy.

-allora questa sera che ne dici di un po' di coccole? Io ora mi faccio una doccia veloce, tu aspettami in sala da pranzo.-

-certo Daddy-

Sciogliendo l'abbraccio e lui entrò in bagno, non disse nulla e dopo poco sentii il rumore dell'acqua che scorreva, l'odore di fumo se ne era andato. Bene.
Tirai un sospiro di sollievo e andai ad aspettarlo in sala da pranzo

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