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" Ciò che viviamo
ci rende ciò che diventiamo."

MARGOT

Non ho chiuso occhio tutta la notte, mi sono girata e rigirata nel letto, senza riuscire a prendere sonno.

Purtroppo succede più spesso di quanto voglia ammettere ma ormai ci ho fatto l'abitudine. Dicono che la notte sia la miglior consigliera no? Dovrà dirmi qualcosa di molto importante che non riesco a capire evidentemente.

Gli incubi mi perseguitano ed il fatto che io non riesca a parlarne con nessuno mi sta uccidendo.
Le sbronze e i ragazzi diversi che finiscono sempre nel mio letto non aiutano, anzi. Potrei quasi dire che peggiorano solo la situazione, ma come anti stress funzionano alla grande. Quando faccio questo il mio cervello magicamente smette di pensare ed è fantastico.

Voglio solo dimenticare.

Ora sono stata costretta a dare un taglio a quella che era diventata la mia routine, quindi dovrei forse ringraziare mia madre per questo?
Avevo finalmente raggiunto il mio equilibrio, forse precario e piuttosto brutto ma era mio ed ora non l'avrò più.

Sono già le 7.30 e tra poco sicuramente verrà nonna a "svegliarmi". Oggi ci sposteremo vicino al mare, a Miami.

Avremmo lasciato la mia amata Orlando per andare nella villa del nuovo marito di mia madre e a me non va per niente.
Non perché io abbia chissà quali grandi cose da abbandonare, ma non voglio andarmene, anzi.
Ho solo mia nonna e vorrei rimanere con lei, per sempre. Sembra essere l'unica in grado di capirmi o almeno è l'unica che ci prova.

Ultimamente siamo sempre state noi tre, tre donne e non mi va per niente di cambiare vita.
Sopratutto non mi va per niente di abbandonare la mia amata nonnina per andare a vivere dall'altra parte del paese e vivere la vita dei sogni di mia madre.

La porta si apre delicatamente e i suoi passetti lenti confermano la mia teoria. Continuo a far finta di dormire per non darle delle inutili preoccupazioni.

Si siede al mio fianco sul grande materasso per poi accarezzarmi dolcemente il viso.
«Buongiorno patata, devi alzarti oggi è il grande giorno»
Mi stropiccio gli occhi cercando di essere il più convincente possibile, peccato solo per le occhiaie scure che circondano i miei occhi...

«Sicura che non posso restare con te per sempre, mh?» le dico sorridendo, stiracchiandomi appena.

«Devi perdonare e allora sarai felice, su che oggi inizia un'altro capitolo della tua vita, vedi di fare la brava con loro»
Sbuffo appena sentendo per la milionesima volta le sue parole.

Perdona Margot, devi solo perdonare.

Ma io non ci riesco, é semplicemente più forte di me. Non riesco a perdonare persone che hanno smesso di volermi bene e di volersi bene.
Non riesco neanche a perdonare me stessa e questo forse é il grande sbaglio che prima o poi dovrò affrontare, ma non ora.
Mi avevano sempre fatto sentire quella sbagliata, alla fine me ne ero semplicemente convinta anche io.

«Smettila di sbuffare e sbrigati, così possiamo fare colazione insieme» mi sorride e poi torta sui suoi passi.
Esce dalla mia stanza e si chiude la porta alle spalle, non ho per niente voglia di alzarmi e sopratutto di andarmene.
Affondo la faccia nel cuscino e con un altro sospiro mi obbligo a prepararmi.

Andiamo Margot, ti attende la tua nuova vita.
Che felicità!

La valigia l'ho già preparata e magari fosse solo una. Ne ho una per i vestiti invernali che probabilmente non mi serviranno nemmeno, una per quelli estivi, una per le scarpe e una per tutte le altre cianfrusaglie. Spero solo che entrino tutte nel suv di Filip, perché ovviamente non sono di dimensioni normali.

Little SecretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora